Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando i medici si concentrano sui rischi di ictus e demenza salvano delle vite

Scena BavieraUn numero minore di persone sono morte o hanno richiesto cure costose a lungo termine quando i medici si sono concentrati sui fattori principali di rischio per l'ictus e la demenza, secondo una ricerca riportata nel Journal of the American Heart Association (JAHA ).

I medici di assistenza primaria nello studio tedesco si sono focalizzati su pressione arteriosa alta, fumo, colesterolo alto, diabete, battito cardiaco irregolare (fibrillazione atriale) e depressione.

 

I ricercatori hanno scoperto che in un periodo di cinque anni, la necessità di assistenza a lungo termine è stata tagliata del 10 per cento nelle donne e del 9,6 per cento negli uomini. Sulla base dei dati raccolti in un quartiere di confronto, di sono previsti 2.112 decessi nel gruppo di intervento, ma soltanto 1.939 pazienti sono morti. "La prevenzione primaria paga", ha detto Horst Bickel, Ph.D., autore principale dello studio e ricercatore senior al Dipartimento di Psichiatria dell'Università Tecnica di Monaco di Baviera in Germania.


"Le misure di prevenzione hanno il potenziale di migliorare la salute in età avanzata, fatto che fino ad ora non è stato sfruttato in modo soddisfacente"
. Le ha descritte come interventi "relativamente" semplici, tipo incoraggiare i pazienti a:

- essere fisicamente più attivi;
- mangiare cibi più sani;
- smettere di fumare;
- ridurre la pressione alta e il colesterolo alto.


Lo studio ha coinvolto quasi 4.000 persone oltre i 55 anni nelle zone rurali dell'Alta Baviera in Germania. I loro medici di famiglia hanno avuto un opuscolo che riassume raccomandazioni, linee guida e obiettivi di trattamento. I loro pazienti sono stati confrontati a 13.000 persone in una zona vicina che hanno ricevuto solo l'assistenza usuale, senza focalizzarsi sulla prevenzione dell'ictus e della demenza. "Abbiamo scoperto che non solo il rischio a lungo termine di dipendenza dall'assistenza era inferiore, ma anche che il tasso di mortalità è diminuito", ha detto Bickel. "Inoltre, il costo di trattamento dei degenti è stato ridotto nella regione di intervento".


Bickel si è detto fiducioso che i risultati possono essere applicati negli Stati Uniti e in altre popolazioni occidentali che soffrono di malattie simili legate allo stile di vita sedentario. Egli indica il fumo, la mancanza di esercizio fisico e l'obesità come i principali colpevoli. "A livello di popolazione, anche semplici misure possono portare a risultati notevoli", ha detto. "I nostri risultati sono solo un esempio di come possono essere ridotti i rischi per la salute attraverso il semplice trattamento di routine dei fattori di rischio nel quadro di un ambiente reale".


Co-autori sono Karl-Heinz Ander, MD; Monika Brönner, MD; Thorleif Etgen, MD; Hans Gnahn, MD; Othmar Gotzler, MD; Holger Poppert, MD; Klaus Pürner, MD; Dirk Sander, MD; e Hans Förstl, MD. Il finanziamento è arrivato in primo luogo dalla compagnia di assicurazione sanitaria Allgemeine Ortskrankenkasse Bayern. Ulteriore supporto è stato fornito dalla German Stroke Foundation; da Bayer Vital GmbH; da Berlin-Chemie AG; da Organon Parmaceuticals; da Ratiopharm GmbH; da Sanofi-Synthelabo Gmb; e da Teva Pharmaceutical Industries Ltd. Le informazioni sui conflitti degli autori sono sul manoscritto.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: American Heart Association (heart.org e strokeassociation.org)

Pubblicato in Market Watch il 17 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.