Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La risata è la medicina da testare

Per un paziente di Alzheimer, non c'è nulla di divertente nel dimenticare di spegnere il forno, perdere un numero di telefono o non trovare i libri della biblioteca. Ma rivoltare questi contrattempi in battute potrebbe rivelarsi terapeutico.

L'idea che la commedia di improvvisazione potrebbe aiutare a convivere con la malattia quelli che sono dai primi anni fino alla fase intermedia di Alzheimer, è in fase di test al Centro di Neurologia Cognitiva e Alzheimer della Feinberg School of Medicine della Northwestern University e della Lookingglass Theatre Company di Chicago.

Casa di BenvenutoDa sinistra Helen Lee Cohen, Ruth Langguth e Gizela Frankl prendono parte a una sessione di danza-terapia per le persone con demenza o con perdita di memoria. (Foto: Chris Walker / Chicago Tribune)
Non dover memorizzare linee o ricordare una storia raccontata potrebbe stimolare la fiducia, liberando i pazienti dalle preoccupazioni per le parole o i pensieri perduti, e stimolare effettivamente la chimica del loro cervello per forgiare nuove protezioni contro l'attacco della malattia, dicono i ricercatori.

Un possibile ruolo per le arti creative per migliorare la vita di quelli con perdita di memoria è in fase di studio a livello nazionale. Nella regione, oltre al progetto Memory Ensemble della Northwestern, che proseguirà in autunno, ricercatori dell'Elmhurst College stanno cercando di capire se corsi di teatro hanno un effetto misurabile sul cervello degli anziani, e alla Northfield, una struttura di servizi diurni, di sta incoraggiando la narrazione spontanea.

Nel corso di una sessione di improvvisazione recente, le scenette si sono evolute in modo imprevisto: una coppia di amanti si è trasformata in una battuta di caccia ai funghi; un'avventura di pattinaggio sul ghiaccio è diventata un campeggio. "Non so cosa sto facendo", ha confidato una degli esecutori, "ma è liberatorio".

Club risate non sono uno scherzoSusan Walsh-Haggerty, 63, di Oak Lawn, ha apprezzato l'esperienza: "Ho imparato che sono fantasiosa, giocosa e creativa", ha detto, facendo una pausa per cercare la parola giusta. "Posso essere divertente." Mary Beth Roth, il cui marito, Wolfgang Roth, di 80 anni, ha partecipato, ha detto che non poteva dirle 10 minuti dopo quello che aveva fatto, ma, "ogni giorno dopo le lezioni, c'era una leggerezza nel suo spirito. C'era una ottimismo su di lui, un atteggiamento più positivo". Wolfgang Roth, un ex preside del Garrett-Evangelical Theological Seminary a Evanston e studioso di scrittura ebraica in pensione, ha avuto la diagnosi di Alzheimer nel 2007. Sua moglie ha detto che la classe "ha aperto un viale di un'esperienza nuova per lui". Ha ricordato che nel corso di una scenetta tra uno studente e un insegnante, il marito ha usato accidentalmente la parola sbagliata, ma tutti risero, perché era divertente, e la scenetta improvvisamente è andata in un'altra direzione.

Il lavoro di improvvisazione è una zona molto promettente, ha dichiarato il Dr. Bruce Miller, direttore del Centro della Memoria e dell'Invecchiamento alla University of California, San Francisco, e eminente ricercatore nel campo della perdita di memoria. Il lavoro si basa su ricerche che mostrano che le persone con demenza che partecipano in attività cognitivamente stimolanti e sono socialmente impegnate hanno una migliore qualità di vita e soffrono meno di depressione.

Ridere con il club in questi 3 video"Allo stesso tempo, i pazienti costruiscono quella che viene chiamata 'riserva cognitiva', una capacità di recupero nel cervello che sembra rallentare o fermare l'insorgenza della malattia", ha dichiarato Joe Verghese, ricercatore di primo piano di neurologia alla Albert Einstein School of Medicine della Yeshiva University di New York. "Così, per esempio, le persone con grandi quantità di riserva cognitiva potrebbero cominciare a vedere i sintomi dell'Alzheimer a 75 anni, invece che a 70", ha detto. "La forma più comune di demenza, l'Alzheimer, si crede che sia causato dai depositi anomali di proteine, chiamate placche e grovigli, che potrebbero danneggiare e distruggere le cellule ed i nervi all'interno del cervello. Questi depositi di solito iniziano nella parte del cervello che svolge un ruolo importante nella memoria e quindi influenzano il lobo responsabile della pianificazione, dell'amministrazione e del pensiero. Alla fine, si diffondono nelle parti del cervello che regolano le funzioni corporee. I pazienti nelle fasi iniziali e centrali della malattia, hanno probabilmente ancora la plasticità del cervello per creare nuovi neuroni e connessioni sinaptiche che potrebbero fornire una sorta di baluardo contro la malattia o potrebbero spostare il funzionamento alle aree del cervello che non sono interessati o sono meno colpiti".

"I partecipanti al progetto di otto settimane della Northwestern hanno riferito di sentirsi più sicuri e in grado di affrontare le loro diagnosi, così come di essere meno isolati e depressi", secondo Darby Morhardt, professore associato e direttore della formazione presso la scuola medica, che ha co-fondato il progetto con Christine Mary Dunworth di Lookingglass. "L'Alzheimer non elimina completamente la capacità di pensare, creare amicizie e divertirsi," ha detto Morhardt. "Le immagini che la gente ha dell'Alzheimer è devastante, ma non è così che inizia". Questo autunno, Morhardt e Dunworth sperano di scrivere un manuale/curriculum in modo che il programma di improvvisazione possa essere replicato in tutto il paese.

"Le terapie che coinvolgono le arti creative potrebbero essere particolarmente efficaci perché infondono attività mentalmente impegnativa di significato, emozioni e una connessione sociale", ha detto Helga Noice, professoressa di psicologia all'Elmhurst College. Helga e suo marito, Tony Noice, attore e membro di facoltà aggiunto alla Elmhurst, hanno recentemente ricevuto una sovvenzione di 1,9 milioni dollari da parte del National Institutes of Health per utilizzare la risonanza magnetica funzionale (fMRI), per misurare se le classi nelle arti teatrali possono causare cambiamenti misurabili nei cervelli degli anziani. E' il primo studio ad osservare l'impatto fisico delle arti, e si basa sul precedente lavoro che hanno fatto, che mostra che le classi di recitazione migliorano il funzionamento cognitivo negli anziani, molti dei quali hanno perdita di memoria.

"Il teatro è un mezzo particolarmente potente di espressione per le persone con Alzheimer, in quanto consente loro di alzarsi in piedi di fronte a un pubblico e dire agli altri, sia quelli si prendono cura di loro sia quelli che li amano, come si sentono", ha detto Anne Basting, direttrice esecutiva del Centro per l'invecchiamento e la Comunità alla University of Wisconsin a Milwaukee. La Basting, che ha un dottorato in teatro, ha esaminato l'uso dell'arte per aiutare i malati di Alzheimer nel lontano 1996, quando, ha detto, i ricercatori si sono concentrati sul miglioramento della memoria attraverso il ricordo. "Ho detto dimenticate la memoria e andate alla fantasia. Si tratta di vivere il momento, non di ricordare la cronologia di una vita".

La Basting ha creato TimeSlips, un processo di narrazione improvvisata e collaborativa, che enfatizza l'immaginazione più della memoria o della logica. Anche se una persona negli stadi avanzati dell'Alzheimer è rimasta solo con una sillaba o un gesto, possono essere intessuti nella storia, permettendole/gli di contribuire e di legarsi con il gruppo, ha detto. "Si può sentire la connessione, il senso di realizzazione e di divertimento. Per le persone con demenza che vivono nelle case di cura, spesso non accade". Alla House of Welcome Adult Day Services di Northfield, dove il personale è addestrato al metodo TimeSlips, un libro di racconti di recente è stata redatto e pubblicato con l'aiuto di partecipanti con perdita di memoria. "Li ha legittimati come persone, i loro pensieri e sentimenti e la loro capacità di essere creativi", ha detto la direttrice della struttura, Julie Lamberti.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Scritto da Lisa Pevtzow su Chicago Tribune il 13 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.