Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa sappiamo ad oggi della lucidità terminale

Il termine Lucidità Terminale (LT) indica la situazione per cui una persona che sta morendo e che era poco comunicativa e non rispondeva, diventa vigile, lucida e verbale prima della morte. I familiari spesso ritengono che questo sia un miracolo, e, di conseguenza, si aspettano che il loro amato avrà un recupero pieno, solo per scoprire che la morte non è molto lontana.


Il Dott. Alexander Batthyany, uno dei ricercatori principali sulla LT, riferisce che, fino ad oggi, ha trovato che questi episodi possono durare da pochi minuti a diversi giorni. Anche se l'episodio dura pochi secondi o minuti, i moribondi riescono comuqnue a dire qualcosa di rilevante e significativo [ref. 1].


Ci sono così tante domande che devono ancora essere risolte sulla LT. Perché alcune persone hanno queste esperienze, e gli altri no? Come è possibile che le persone con diversi processi patologici, come la demenza, una grave malattia mentale, o altre patologie neurodegenerative, possono tutte sperimentare lo stesso fenomeno?


Al momento attuale, non sembra esserci alcuna risposta scientifica logica. Come risultato della sua vicinanza alla morte, molti vedono la LT come un'esperienza spirituale e la mettono insieme con altri fenomeni di fine vita, come le visioni sul letto di morte e le esperienze di pre-morte.


Come ci si potrebbe aspettare, la ricerca sulla LT è un processo difficile date le molte sfide tecniche ed etiche che presenta. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal dott. Alexander Batthyany in una comunicazione personale, l'esplorazione continua. Più di recente, l'attenzione è sul ruolo della LT nel declino cognitivo e nella demenza, con un progetto finanziato anche dal National Institute on Aging.


La speranza è che possa essere trovato qualche meccanismo di fondo che ci fa capire meglio la demenza e se possa anche essere reversibile. Si è sempre pensato che le demenze non sono reversibili. Dai dati disponibili, sembra certamente che sia possibile per alcuni con la malattia neurodegenerativa grave avere un'inversione di funzionamento e tornare ad essere lucidi e comunicativi, anche se solo per un breve periodo di tempo.


Questa ricerca ha il potenziale di “puntare alla fine a nuovi meccanismi alla base del declino cognitivo, identificare potenziali approcci preventivi e terapeutici per le persone con demenza, offrire le strategie più efficaci per i caregiver e forse anche espandere la nostra comprensione della natura della personalità e della coscienza” [ref. 2].


Al momento, gran parte del pensiero sulla LT e la demenza è costituito da ipotesi. Ciò che è chiaro è l'impatto che questa esperienza ha sui familiari. Il Dott. Batthyany ha condiviso con me alcune delle sue scoperte iniziali sulle famiglie, le loro esperienze, e i commenti. Egli ha individuato cinque temi ricorrenti o argomenti di cui il morente parla con i familiari durante quei preziosi ultimi momenti di lucidità. Questi sono ricordi, preparativi, ultimi desideri, preoccupazioni del corpo, come fame o sete, così come la consapevolezza della sua morte imminente.


Il Dott. Batthyany afferma che nella maggior parte dei casi, fino ad oggi, il morente discute più di un argomento. Ecco alcuni esempi di conversazioni:

“Mio nonno era nelle cure palliative per la demenza. Aveva avuto un grave declino cognitivo nei mesi precedenti la morte. Non riconosceva la famiglia e gli amici, aveva paranoia, allucinazioni, confusione, ritiro sociale, rifiuto di cibi e bevande, borbottio con discorsi incoerenti, incapacità di andare in bagno o di lavarsi da solo. Si è svegliato e ha cominciato a parlare con voce chiara, con evidente riconoscimento della famiglia e dintorni. Era in grado di informarsi sulla famiglia e gli amici che non riconosceva prima. Ha chiesto che i libri che aveva preso in prestito mesi prima fossero restituiti al proprietario. Ha detto che desiderava che la sua morte arrivasse al più presto. Dopo 20 minuti, è diventato stanco, si è addormentato, ed è morto poco dopo”.

“Era la lei di prima. Loquace, ridente, mi ha ringraziato per il biglietto e la pianta che sembrava nemmeno aver riconosciuto solo pochi giorni prima. Ha chiesto un cappuccino al cioccolato. Ne ha bevuto ogni goccia. Ha ricordato le sue sorelle, i figli, e i nipoti. Per la prima volta da molto tempo, sembrava felice e senza dolore”.


Ecco anche alcuni commenti di familiari circa l'impatto che l'esperienza ha avuto su di loro:

“La lucidità di mia madre prima di morire è stato un dono meraviglioso che ha reso più facile accettare il suo trapasso”.

“È stato meraviglioso avere quei momenti/ore finali con lei. Tutto il dolore e la sofferenza che aveva sopportato erano scomparsi, anche se solo per un breve periodo di tempo. Aiuta tanto nel processo di lutto”.

“Un'esperienza molto emozionante e gratificante”.

“È stato un dono profondamente meraviglioso e una benedizione per me”.

“Tutti erano sconvolti e confusi, ma felici di avere quel tempo con lei”.


Secondo l'Alzheimer's Association, ci sono circa 50 milioni di persone in tutto il mondo con demenza oggi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che entro il 2050, ci sarà un'epidemia globale di 152 milioni di persone. Il dolore che questa malattia ha causato a coloro che sono coinvolti è già incalcolabile.


Oggi, gran parte della ricerca sulla demenza si è concentrata sulla ricerca di farmaci che rallentano o controllano i sintomi. La LT è una zona nuova molto entusiasmante per la ricerca, che potrebbe avere un impatto sulla vita di milioni di malati e sulle loro famiglie.


Dopo tutto, sappiamo che è possibile per un po' di tempo riconquistare il funzionamento cognitivo, alla fine della vita, ma ora la parte più difficile è capire come. Fino ad allora, la LT continuerà ad essere un fenomeno ammantato di mistero.

 

 

 


Fonte: Marilyn Mendoza PhD, istruttrice clinica nel reparto di psichiatria del Medical Center della Tulane University.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  1. George Mashour, Lori Frank, Alexander Batthyany, Ann Marie Kolanowski, Michael Nahm, Dena Schulman-Green, Bruce Greyson, Serguei Pakhomov, Jason Karlawish, Raj Shah. Paradoxical Lucidity: A Potential Paradigm shift for the Neurobiology and Treatment of Severe Dementias. Alzheimer’s and Dementia, Aug 2019, DOI
  2. Basil A. Eldadah, Elena M. Fazio, Kristina A. McLinden. Lucidity in Dementia: A Perspective from the NIA. Alzheimer’s and Dementia. Aug 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)