Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La 'demenza' può essere sconfitta con un drenaggio?

'Avevo spesso lividi me abbastanza male,' ha dichiarato Carole SmithTutti noi, di tanto in tanto, perdiamo l'equilibrio. Ma quando Carole Smith ha iniziato a inciampare più spesso, ha cominciato a preoccuparsi.

'Camminavo tranquillamente, ma poi all'improvviso inciampavo e cadevo sul pavimento', dice Carole, 74 anni, di Henley-on-Thames nell'Oxon.


'Mi procuravo spesso lividi abbastanza brutti, ma non ne ho mai parlato con nessuno. Il mio camminare era diventato anche più affannoso e più lento. C'era anche un altro problema, il più imbarazzante. Non riuscivo a raggiungere il bagno in tempo', dice. 'E' iniziato dieci anni fa. Ero così imbarazzata e turbata, ma non l'ho detto a nessuno - nemmeno al mio medico di famiglia'.


Poi, nel 2006, a 67 anni, Carole è inciampata su un cordolo mentre portava a casa la spesa e si è rotta le costole. 'Sono stata portata in ospedale, gravemente ferita', dice Carole, amministratrice universitaria in pensione, divorziata con due figli adulti. 'Dopo di che, un team di sei fisioterapisti è venuto a casa mia per una settimana. Mentre erano lì mi resi conto che la loro ipotesi era che fosse insorta la demenza. Erano molto condiscendenti e hanno iniziato a dirmi cose come il modo di attraversare le strade in sicurezza e per salire sui cordoli, come se avessi dimenticato il modo di farlo. Ma per quanto mi riguardava, avevo ancora tutti i numeri ed ero perfettamente in grado di procedere intorno alla mia casa'.


Tre mesi dopo la fisioterapia, Carole è andata dal suo medico per cercare una spiegazione. 'Quando ho spiegato i sintomi, ha chiesto di vedermi camminare per la stanza. Ha commentato che la mia andatura era larga e non riuscivo a mantenere le ginocchia vicine e ha detto che voleva mandarmi da un neurologo per ulteriori test'. Il suo medico ha detto a Carole di ritenere che il problema era l'idrocefalo (come poi si è accertato); era appena stata a una conferenza sull'argomento e l'incontinenza e il suo modo di camminare e cadere erano segni classici.


L'idrocefalo è un aumento anomalo di fluido cerebrospinale nel cervello. Quando questo liquido si accumula, inizia ad influenzare la funzionalità del cervello, provocando sintomi quali disturbi dell'andatura (passo ampio, lento, strascicato, con instabilità, in particolare quando si gira); deficit cognitivo, come perdita di memoria, confusione e incontinenza urinaria.

'Il risultato è stato istantaneo. Sono stata in (ospedale) per tre giorni per scaricare il fluido attraverso un piccolo tubo nella schiena', ha dichiarato Carole, a cui è stato diagnosticato un idrocefalo a pressione normale'Il risultato è stato istantaneo. Sono stata in (ospedale) tre giorni per scaricare il fluido attraverso un piccolo tubo nella schiena' ha dichiarato Carole, alla quale è stato diagnosticato un idrocefalo a pressione normale.


'Di questi tre sintomi, il disturbo della deambulazione è quello che appare sempre'
, dice Richard Edwards, neurochirurgo consulente al Frenchay Hospital di Bristol. 'I problemi cognitivi e l'incontinenza di solito lo accompagnano, ma non sempre'.


Le cause dell'idrocefalo a pressione normale (NPH) sono sconosciute, mentre l'idrocefalo acquisito è causato da danni al cervello dopo un trauma cranico o dopo malattie come ictus, emorragia cerebrale, tumore cerebrale o meningite. La condizione è più comune nelle persone da 60 anni in sù e il trio dei suoi sintomi è anche classico di altre condizioni, come l'Alzheimer o il Parkinson, così da essere spesso non diagnosticato.


Sembra incredibile, ma si stima che il 2 per cento di tutte le persone oltre i 60 anni che hanno già la diagnosi di demenza, in realtà hanno l'idrocefalo a pressione normale, il che equivale a circa 10.000 persone nel Regno Unito. 'Uno studio ha dimostrato che l' NPH colpisce circa cinque persone su 100.000' dice Edwards, 'il che significa che dovremmo trattare circa 3.000 nuovi casi all'anno. E invece ne stiamo trattando circa 300'. Questo significa che ci potrebbero essere migliaia di persone nel Regno Unito con trattamenti farmacologici per la demenza che non funzionano.


Con una corretta diagnosi, i sintomi di questo tipo di idrocefalo possono essere alleviati o invertiti; le persone possono camminare di nuovo normalmente e riprendersi dalla perdita di memoria e dall'incontinenza. 'Circa l'80 per cento delle persone trattate otterrà un buon miglioramento clinico', dice Edwards. 'I risultati variano da un lieve miglioramento fino al rovesciamento totale dei sintomi'. Il trattamento più comune comporta l'inserimento di uno shunt (un sottile tubo e valvola) nel cervello attraverso un piccolo foro nel cranio con una operazione di 30 minuti in anestesia generale. Lo shunt drena il fluido in eccesso dal cervello e viene deviato nel flusso sanguigno.


Di solito i pazienti sono prima sottoposti a un test di drenaggio lombare, con un ago sottile usato per scaricare il fluido dal cervello e la spina dorsale nell'arco di due o tre giorni per vedere se i sintomi migliorano e confermare la diagnosi. Se i sintomi migliorano effettivamente, è probabile che uno shunt avrebbe pieno successo.


Carole è stata in ospedale poche settimane dopo la diagnosi per scaricare il fluido temporaneamente. 'Il risultato è stato istantaneo', dice Carole. 'Sono rimasta tre giorni per scaricare ilfluido attraverso un piccolo tubo nella schiena. Alla fine dei tre giorni, i medici mi hanno chiesto di provare a camminare nella stanza, mi sono alzata in piedi e praticamente ho corso da un punto all'altro. E' stata una sensazione incredibile - ho potuto camminare veloce e dritta con facilità assoluta. Era un milione di miglia lontano dal passo strascicato, lento e tortuoso di prima'.

Con la conferma della diagnosi, a Carole è stato programmato l'impianto di uno shunt. 'Nei sei mesi di attesa, i sintomi sono ritornati poichè il fluido si è formato di nuovo, ma finalmente ho avuto l'operazione nel mese di aprile 2008. Sono stata in ospedale per 24 ore e l'effetto è stato immediato - ho potuto camminare veloce e dritta ancora una volta e ho smesso di farmela adosso. Tutto quello che si vede dell'operazione è una piccola incisione e una zona calva dietro l'orecchio sinistro, dove avevano rasato i capelli per inserire lo shunt. Ho vissuto senza sintomi per più di un anno, ma purtroppo ho iniziato a inciampare di nuovo durante il secondo anno. Sono tornata in ospedale e mi hanno detto che il liquido si era formato di nuovo, e nel dicembre dello scorso anno lo shunt è stato ripetuto e regolato su un maggiore volume di liquido. Questo ha aiutato, anche se alcune ulteriori regolazioni saranno necessarie in quanto ho ancora lievi sintomi. E' comunque molto meglio di quanto non fosse senza shunt'.


Circa il 50 per cento dei pazienti possono provare una certa ricomparsa dei sintomi dopo un anno, ma per altri il beneficio può durare diversi anni. 'Siamo in grado di operare chi è adatto per la chirurgia, siano di 60 o 90 anni, non è mai troppo tardi', dice Edwards. 'Un paziente può farsi regolare uno shunt più volte (anche se vi è un limite) e gli effetti non sono sempre permanenti. Ma anche se dà un anno o due di miglioramento o inversione dei sintomi, ne vale la pena'.


Ma egli sottolinea la necessità di maggiore consapevolezza e test, così che meno persone siano mal diagnosticate. 'Se le persone presentano sintomi di demenza, sono spesso indirizzate ad un geriatra, ma hanno bisogno di vedere un neurologo o un neurochirurgo per sottoporsi a un test di drenaggio lombare. Questo è il modo migliore per diagnosticare l'idrocefalo a pressione normale'.
Per quanto rigurada medici e pubblico, ci possono essere altre indicazioni a cui fare attenzione. 'Ad esempio, se una persona ha avuto la diagnosi di Parkinson, ma non sta rispondendo ai farmaci, allora dovrebbe essere considerato l'idrocefalo' dice Edwards.


Carole ringrazia che il suo medico abbia notato i segni così in fretta. 'Non c'era alcuna causa identificabile per la mia condizione, quindi non so perché l'ho presa' dice. 'Mi sento fortunata, però, che ho visto un medico che aveva familiarità con la condizione altrimenti sarei rimasta a deteriorarmi con una diagnosi di demenza'.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato da Lisa Buckingham su MailOnLine il 7 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:


Notizie da non perdere

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)