Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza frontotemprale influenza la comunicazione, il comportamento e altro ancora

Cos'è la demenza frontotemporale?

La demenza frontotemporale (FTD, frontotemporal dementia), una demenza enfatizzata di recente dai media per l'annuncio che è stata diagnosticata all'attore Bruce Willis, definisce un gruppo di disturbi causati dalla perdita progressiva delle cellule nervose nei lobi frontali (aree dietro la fronte) o i quelli temporali (le regioni dietro le orecchie) del cervello.


La FTD un tempo era chiamata malattia di Pick dal nome del dott. Arnold Pick, il medico che nel 1892 ha descritto un paziente con sintomi specifici che colpivano il linguaggio. Altri termini usati per descrivere questa causa di demenza sono 'disturbo frontotemporale', 'degenerazione frontotemporale' o 'disturbo del lobo frontale'.


Secondo l'Association for Frontotemporal Degeneration, è la demenza più comune per le persone sotto i 60 anni e causa difficoltà di comunicazione, nonché cambiamenti nel comportamento, nella personalità o nel movimento dell'individuo.Dal 10 al 30% dei casi è di tipo ereditario e le persone con demenza in genere vivono da 6 a 8 anni con la condizione.


Segni e sintomi variano, a seconda dell'area o delle aree del cervello colpite. Cambiamenti estremi di comportamento e di personalità sono spesso i suoi segni più comuni, nonché difficoltà con la parola e il linguaggio. Altri cambiamenti che sperimenta l'individuo diagnosticato con questa demenza includono perdita di empatia e altre capacità interpersonali, mancanza di giudizio, perdita di inibizione, apatia, comportamenti compulsivi ripetitivi, declino dell'igiene personale ed eccesso di cibo.


Man mano che la condizione avanza, le persone colpite possono sperimentare cambiamenti drastici della personalità e diventare socialmente inappropriate, impulsive o emotivamente indifferenti, mentre altri perdono la capacità di usare correttamente il linguaggio.


Esistono altri due tipi di FDT: la prima è la 'variante comportamentale', che è caratterizzata da cambiamenti nelle funzioni esecutive, nel pensiero e nella pianificazione e la seconda è il tipo che colpisce i motoneuroni e può manifestarsi con incapacità dell'individuo di deglutire, rigidezza dei muscoli e difficoltà a usare mani o braccia per le attività della vita quotidiana.


La FTD può essere diagnosticata erroneamente come un problema psichiatrico o come morbo di Alzheimer. Per diagnosticare i disturbi, un neurologo conduce un attento esame clinico, abbinato a test psicologici progettati per valutare le capacità cognitive. Le scansioni cerebrali, come la risonanza magnetica e la tomografia a emissione di positroni, sono utili e dovrebbero essere interpretate nel contesto della storia dell'individuo e degli esami neurologici.


Attualmente non ci sono terapie per rallentare la progressione della demenza, ma i medici possono prescrivere farmaci per ridurre l'agitazione, l'irritabilità o la depressione. Gli individui dovrebbero continuare a nutrirsi bene, fare esercizio fisico regolare e socializzare, per promuovere il benessere e la qualità della vita.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.