Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un po' di charezza sui 'momenti senior': il lieve deterioramento cognitivo

Che cos'è il lieve deterioramento cognitivo o MCI?

Il lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) è lo stadio tra l'atteso declino cognitivo dell'invecchiamento naturale e il declino più grave della demenza. Ad esempio, mentre invecchiamo in salute, sperimentiamo quelli che talvolta sono chiamati 'momenti senior': dimentichiamo il nome di una persona, ma ci viene in mente più tardi, oppure, potremmo smarrire di tanto in tanto gli occhiali da lettura, le chiavi della macchina o il portafoglio.


L'MCI provoca cambiamenti cognitivi che sono abbastanza gravi da essere notati dalla persona interessata, dai familiari e dagli amici, ma non influiscono sulla capacità dell'individuo di svolgere le attività quotidiane. Le persone con MCI possono essere consapevoli di avere difficoltà cognitive e la famiglia e gli amici possono notare i cambiamenti, ma questi cambiamenti in genere non influiscono sulla vita quotidiana né sulle attività di routine.


L'individuo con MCI può avere sintomi che includono difficoltà a svolgere più di un compito alla volta, a risolvere problemi complessi o a completare il processo decisionale, può dimenticare eventi recenti o conversazioni, impiegare più tempo a svolgere attività mentali più difficili, o avere dimenticanza frequente, difficoltà a seguire conversazioni, scarso giudizio e difficoltà a trovare la strada verso luoghi familiari. Inoltre, l'individuo con MCI può sperimentare depressione, mancanza di interesse per le cose, irascibilità e/o aggressività e ansia.


La soglia tra la perdita normale di memoria legata all'età e l'MCI è spesso sfocata. Gli individui con MCI possono rimanere stabili per anni, mentre l'individuo con morbo di Alzheimer (MA), ad esempio, sperimenta un declino graduale delle capacità cognitive. Tuttavia, le persone con MCI hanno un aumento del rischio di sviluppare il MA o un'altra forma di demenza progressiva.


L'MCI vede spesso gli stessi tipi di cambiamenti cerebrali osservati nel MA o in altre forme di demenza. Ma nell'MCI, questi cambiamenti si verificano in misura minore. Inoltre, le persone con MCI non sperimentano i cambiamenti della personalità o altri problemi che sono caratteristici del MA. Le persone con MCI sono ancora in grado di prendersi cura di se stessi e di svolgere le normali attività quotidiane.


I ricercatori hanno scoperto che una parte delle persone con MCI si aggravano sviluppando il MA o una demenza correlata. Si stima che dal 10% al 20% degli over-65 con MCI sviluppano la demenza entro un anno. Tuttavia, non tutti coloro che hanno MCI sviluppano la demenza o il MA.


L'invecchiamento è il fattore di rischio più forte per l'MCI oltre alla presenza nel genoma della variante e4 dell'ApoE (ApoE4), un gene legato al MA. I fattori dello stile di vita e altre condizioni mediche possono contribuire ai cambiamenti cognitivi, come ipertensione e colesterolo, fumo, diabete, obesità, mancanza di esercizio fisico o mancanza di attività mentalmente e socialmente stimolanti.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.