Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sentenza storica: l'assistenza sanitaria ai malati di Alzheimer è gratuita

Alzheimer e assistenza sanitaria gratuita: la sentenza del 29 dicembre 2020 del Tribunale di Firenze è tra quelle di fondamentale importanza sociale e che faranno discutere, ma che per tantissime famiglie rappresenta un immediato motivo di speranza.

 

Assistenza per malati di Alzheimer e demenza senile

I costi delle prestazioni sociosanitarie a rilevanza sociale, come ad esempio quelle relative alle terapie riabilitative, che risultano fondamentali e imprescindibili per i malati di Alzheimer, oppure per quelli interessati da demenza senile, devono essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e non possono ricadere sui parenti dei malati. 

È quanto stabilito da una sentenza del tribunale di Firenze, resa nota all'associazione Konsumer per la difesa dei diritti dei consumatori.

 

Il caso di Firenze

Il Tribunale di Firenze ha deliberato favorevolmente alla gratuità delle prestazioni socio sanitarie a favore di soggetti fragili affetti dalla malattia di Alzheimer o da demenza senile. Questo è avvenuto in seguito al ricorso della nipote di una paziente con Alzheimer ricoverata presso l’RSA San Silvestro, facente riferimento all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona di Firenze Montedomini, che aveva ricevuto un decreto ingiuntivo dalla struttura di un importo pari a 18.803,70 euro (oltre interessi e spese). 

Il Tribunale di Firenze, però, con una sentenza del 29 dicembre 2020, ha revocato tale decreto ingiuntivo, dichiarando nullo il contratto contenente l’impegno assunto dalla nipote, e condannato l’Azienda pubblica di Servizi alla Persona Firenze Montedomini alla restituzione delle rette di ricovero corrisposte fino a quel momento, pari a 7.767,05 euro, oltre agli interessi e alle spese legali (ex art. 1418 c.c.).

 

Caregiver e Alzheimer: il sostegno è gratuito

L’esperienza di avere a che fare con una persona con la malattia di Alzheimer o altre patologie degenerative, come la demenza senile, è spesso traumatizzante e di difficile gestione per i familiari e le persone care con cui la persona ha condiviso l’intera vita. Infatti, con il passare del tempo, la memoria viene meno e all’improvviso risulta difficoltoso anche riconoscere i propri mariti o mogli o figli, oltre a necessitare di assistenza continua per gestire le complesse problematiche comportamentali e mediche. Al peso psicologico e alle difficoltà di organizzazione per conciliare l’assistenza al malato con la propria vita lavorativa, si aggiungono quelle economiche relative al pagamento delle rette nelle case di cura abilitate.

Questa sentenza sembra però alleggerire le famiglie dei pazienti dal pagamento delle rette di ricovero presso le RSA e le strutture convenzionate a carico dei parenti dei malati di Alzheimer, riconoscendo, di fatto, il diritto ad un’assistenza qualificata gratuita, facendo riferimento al D.P.C.M. 14 febbraio 2001, per il quale le prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria e quelle sanitarie a rilevanza sociale devono ritenersi gratuite per il paziente e i suoi familiari, in quanto erogate ed a carico del Fondo Sanitario Nazionale o Regionale.

 

Alzheimer e retta RSA: come funziona ora

In conclusione, nel caso di malati di Alzheimer, le rette di ricovero presso strutture sanitarie pubbliche, enti pubblici o case di cura convenzionate non devono essere sostenute dal paziente o dai suoi parenti, trattandosi di spese che devono essere poste a carico esclusivo del Servizio Sanitario Nazionale o Regionale.

In dettaglio, occorre tenere conto che la retta delle RSA è composta da una quota sanitaria e da una quota alberghiera. Sicché, nel caso di riconoscimento del diritto d’ingresso del paziente in RSA, la quota sanitaria viene posta a carico del SSN, mentre la quota alberghiera è sottoposta a una partecipazione economica dello stesso e/o della sua famiglia in base al reddito ISEE. 

I Comuni, quindi, stabiliscono gli importi a proprio carico e quelli dovuti dall’assistito sulla base dei suo ISEE, e di quello dei parenti in linea di primo grado, sommando la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento e persino la prima casa, in base alla rendita catastale.

Tuttavia, questa precisazione non è legittima per i malati di Alzheimer visto che per loro esiste una stretta correlazione tra le prestazioni sanitarie e quelle assistenziali, tanto che anche le seconde devono ritenersi a carico del SSN, come stabilito dalla legge 730 del 1983 all’art. 30.

Quindi, anche in base al D.P.C.M. del 14.2.2001 già precedentemente citato, si pongono a carico del SSN gli interi costi delle prestazioni socio-assistenziali ad alta integrazione sanitaria, come quelle necessarie ai malati di Alzheimer, per i quali la retta dell’RSA risulta totalmente gratuita.

 

 

 


Fonte: Gloria Negri in Pazienti.it

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)