Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le cellule che secernono una sostanza che può tenere a bada l'Alzheimer

neurons pericytes in redCapillari in un cervello di topo che mostrano periciti, marcati con una proteina rossa fluorescente. (Fonte: A. M. Nikolakopoulou)

Ricercatori della University of Southern California hanno scoperto una salsa segreta nel sistema vascolare del cervello che preserva i neuroni necessari per tenere a bada la demenza e altre malattie. La scoperta, in un topo modello del cervello umano, gira attorno a un tipo specifico di cellule chiamate periciti e rivela che ha un ruolo precedentemente sconosciuto nella salute del cervello.


I periciti secernono una sostanza che mantiene in vita i neuroni, anche in presenza di vasi sanguigni con perdite che intorbidano la materia cerebrale con il risultato di provocare un declino cognitivo.


Lo studio, apparso ieri 24 giungo 2019 in Nature Neuroscience, aiuta a spiegare la cascata di problemi che portano alla neurodegenerazione dopo un ictus o un trauma cranico, così come in malattie come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson, e suggerisce una potenziale strategia per la terapia.


"Ciò che questo documento mostra è che se perdi queste cellule vascolari, inizi a perdere i neuroni. Finora in realtà non era chiaro il legame con la neurodegenerazione", ha detto l'autore senior Berislav Zlokovic, direttore dell'Istituto Neurogenetico Zilkha della USC.


La scoperta arriva in un momento in cui gli scienziati stanno iniziando a comprendere il MA come il risultato di molteplici processi che iniziano molto prima che insorga la perdita di memoria. Molti ricercatori stanno spostando la loro attenzione dalle placche amiloidi che si accumulano nel cervello più tardi nella vita verso altri obiettivi prima nella linea del tempo.


Zlokovic, ad esempio, studia gli strati di cellule che costituiscono i vasi sanguigni nel cervello. Le sue ricerche precedenti mostrano che più sono permeabili - o che perdono - i capillari cerebrali di una persona, maggiore è la sua disabilità cognitiva.

 

 

In che modo questi risultati possono aiutare a prevenire l'Alzheimer

Per questo nuovo esperimento sui topi, Zlokovic ha azzerato i periciti nei vasi sanguigni del loro cervello. I periciti aiutano a regolare il flusso sanguigno e mantengono strette le pareti dei vasi sanguigni. Quando i ricercatori hanno rimosso artificialmente i periciti, hanno visto una rapida degenerazione della barriera emato-encefalica, un rallentamento del flusso sanguigno e la perdita di cellule cerebrali.


Per comprendere meglio il loro ruolo, gli scienziati hanno infuso nei topi una proteina, o 'fattore di crescita', secreto dai periciti nel cervello e non presente altrove nel corpo. Hanno scoperto che, anche con le cellule pericitiche rimosse artificialmente, il fattore di crescita proteggeva i neuroni e le cellule cerebrali non morivano. I risultati persistevano anche con un flusso sanguigno ristretto.


Poiché questi periciti sono implicati in molte malattie - come Huntington, Parkinson, ictus, traumi cerebrali e sclerosi laterale amiotrofica - la ricerca offre possibilità intriganti di ulteriori indagini: "Questo apre una visione completamente nuova della possibile patogenesi del MA", ha detto Zlokovic.

 

 

 


Fonte: Leigh Hopper in University of Southern California (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Angeliki M. Nikolakopoulou, Axel Montagne, Kassandra Kisler, Zhonghua Dai, Yaoming Wang, Mikko T. Huuskonen, Abhay P. Sagare, Divna Lazic, Melanie D. Sweeney, Pan Kong, Min Wang, Nelly Chuqui Owens, Erica J. Lawson, Xiaochun Xie, Zhen Zhao &  Berislav V. Zlokovic. Pericyte loss leads to circulatory failure and pleiotrophin depletion causing neuron loss. Nature Neuroscience, 24 June 2019, DOI: 10.1038/s41593-019-0434-z

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.