Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuata molecola protettiva nel cervello che impedisce danni tipo Alzheimer

Una molecola protettiva è stata individuata nel cervello che, se utilizzata artificialmente, può impedire danni al cervello del calibro di ictus, trauma cranico e l'Alzheimer. Guardando a ciò che accade nel cervello dopo un infortunio, la nuova ricerca ha finalmente concluso la discussione sulla possibilità che una molecola chiave, 'KCC2', causi la morte delle cellule cerebrali dopo un trauma o la impedisca.

La scoperta, pubblicata oggi (16 maggio 2011) in The Journal of Physiology apre ora le porte allo sviluppo di forme artificiali del composto in grado di fornire 'neuroprotezione' per coloro che hanno subito una lesione cerebrale e prevenire ulteriori danni.

L'autore principale della ricerca dottor Igor Medina dell'Université de la Méditerranée ha detto: "I danni neuronali possono derivare da eventi acuti come l'ictus, l'epilessia o il trauma cranico o da una degenerazione cronica tipica dell'Alzheimer e del Parkinson. Quando il tessuto cerebrale viene danneggiato, le cellule spesso continuano a morire anche dopo che lo stimolo iniziale è stato arrestato. Quindi è importante trovare un modo per fermare questa cascata di morte cellulare."

La KCC2 è conosciuta come un 'trasportatore di membrana neuronale' e svolge un ruolo importante nella regolazione della crescita delle cellule cerebrali e delle loro connessioni con altri neuroni. Precedenti ricerche hanno dimostrato che il livello di KCC2 scendono drasticamente dopo che il cervello è stato danneggiato, ma non era chiaro se questo calo causava il danno alle cellule, o diminuiva a causa di essa. "Il destino dei neuroni in un cervello danneggiato dipende da un equilibrio labile tra pro-sopravvivenza e segnali pro-morte. Volevamo sapere cosa segnala la KCC2: uccide i neuroni o li protegge dopo un infortunio? Il nostro studio ha trovato che la KCC2 salva effettivamente le cellule danneggiate."

Il team ha studiato i neuroni danneggiati dalla regione dell'ippocampo del cervello, un settore responsabile dell'attenzione, della memoria spaziale e dell'orientamento. Hanno rimosso completamente le KCC2 dalle cellule danneggiate e hanno scoperto che morivano. Ma quando hanno aumentato artificialmente i livelli di KCC2 (stimolando la sua espressione attraverso la terapia genica), hanno trovato che le cellule danneggiate venivano protette da ulteriori danni, e dalla morte. Il Dr Medina prosegue: "La morte dei neuroni nel cervello può essere innescata da uno squilibrio di ossigeno (conosciuto come danno ossidativo), o nel caso in cui le cellule vengono erroneamente indotte a morire da un neurotrasmettitore, processo noto come eccitotossicità. La KCC2 protegge contro entrambi. E' davvero incoraggiante aver identificato un mezzo che può potenzialmente proteggere il cervello da queste condizioni comuni".

Ora che la funzione protettiva delle KCC2 è noto, gli scienziati possono studiare i mezzi per mantenere i suoi livelli nel cervello dei pazienti feriti e prevenire la serie di danni che si verifica. Ciò potrebbe essere realizzato farmaceuticamente, aumentando naturalmente i livelli di KCC2, o con la terapia genica per introdurre KCC2 artificiale. "Gli agenti neuroprotettivi che possono derivare da questa ricerca andrebbero a vantaggio delle vittime di incidenti stradali, ictus e coloro che soffrono di epilessia, Parkinson e Alzheimer; è un obiettivo importante per ulteriori studi", ha concluso il dottor Medina.

 


Pubblicato su EurekAlert! il 15 maggio 2011 Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.