Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta Mediterranea: mantenere un cuore sano per una vita migliore

La dieta mediterranea ha dimostrato effetti benefici non solo per quanto riguarda la sindrome metabolica, ma anche sui suoi singoli componenti tra cui la circonferenza della vita, i livelli di colesterolo HDL, trigliceridi, pressione sanguigna e il metabolismo del glucosio, secondo una nuovo studio pubblicato nel numero del 15 marzo 2011 del Journal of American College of Cardiology.

Lo studio è una meta-analisi, che riunifica i risultati di 50 studi sulla dieta mediterranea, con una popolazione complessiva studiata di circa mezzo milione di soggetti.

"La prevalenza della sindrome metabolica è in rapido aumento in tutto il mondo, in parallelo con la crescente incidenza di diabete e obesità, ed è ora considerata un importante problema di sanità pubblica", ha detto il ricercatore Demosthenes Panagiotakos, Ph.D., professore associato in Biostatistica-Epidemiologia della Nutrizione al Dipartimento di Scienze della Dietetica - Nutrizione dell'Università Harokopio di Atene. "Inoltre, la sindrome metabolica è una delle principali cause delle malattie cardiovascolari (direttamente o indirettamente), e relativi costi personali e socio-economici. Di conseguenza, la prevenzione di questa condizione è di notevole importanza."

La dieta mediterranea è un regime alimentare caratterizzato da un elevato consumo di acidi grassi monoinsaturi, principalmente da olive e oli di oliva; consumo quotidiano di frutta, verdura, cereali integrali e latticini a basso contenuto di grassi, consumo settimanale di pesce, pollame, frutta a guscio e legumi; un consumo relativamente basso di carne rossa e un moderato consumo giornaliero di alcol, di solito ai pasti.

La dieta mediterranea, secondo il dottor Panagiotakos e Christina-Maria Kastorini, MSc, candidata Ph.D., è uno dei modelli più noti e ben studiati di dieta, che ha mostrato di essere associato a una minore mortalità per tutte le cause, un minor rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e alcuni tipi di cancro. Inoltre, ha un effetto benefico sull'obesità addominale, sui livelli di lipidi, sul metabolismo del glucosio e sui livelli di pressione sanguigna, che sono anche i fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e diabete. Contribuiscono al ruolo benefico di questo metodo anche gli effetti antiossidanti e anti-infiammatori nel suo complesso, così come quelli dei singoli componenti della dieta, soprattutto l'olio d'oliva, frutta e verdura, i cereali integrali e il pesce.

"Per quanto a nostra conoscenza, il nostro studio è il primo che ha valutato in modo sistematico, attraverso una grande meta-analisi, il ruolo della dieta mediterranea sulla sindrome metabolica e le sue componenti", ha detto. "I nostri risultati si aggiungono alle conoscenze esistenti, e dimostrano ulteriormente la funzione protettiva ed il significato che i fattori dello stile di vita e le abitudini alimentari hanno primariamente quando si tratta dello sviluppo e della progressione della sindrome metabolica".

L'incoraggiamento a rispettare un modello dietetico sano come la dieta mediterranea, come pure l'adozione di uno stile di vita attivo, sembrano essere le due pietre miliari nello sviluppo di strategie di sanità pubblica per la prevenzione della sindrome metabolica, suggerisce il dottor Panagiotakos, dicendo inoltre che, tenendo conto delle limitate risorse finanziarie di molti paesi nell'affrontare il 21 ° secolo, mangiare meglio sembra essere un mezzo efficace e conveniente per prevenire le malattie cardiovascolari, a livello della popolazione. Oltre ai vari benefici per la salute, questo modello dietetico può essere facilmente adottato da tutte le popolazioni e culture diverse.

 

 


Fonte: Materiale fornito da American College of Cardiology, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: Christina-Maria Kastorini, Haralampos J. Milionis, Katherine Esposito, Dario Giugliano, John A. Goudevenos, and Demosthenes B. Panagiotakos. The Effect of Mediterranean Diet on Metabolic Syndrome and its Components A Meta-Analysis of 50 Studies and 534,906 Individuals. J Am Coll Cardiol, 2011; 57:1299-1313 DOI: 10.1016/j.jacc.2010.09.073

Pubblicato su ScienceDaily il 9 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)