Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è una relazione tra prescrizione di farmaci e declino cognitivo?

Molti adulti con diabete e con la complicanza associata della neuropatia periferica, che può essere dolorosa e dannosa, hanno spesso prescrizioni di farmaci a dosi e per durate che potrebbero comportare un aumento del rischio di compromissione cognitiva.


Un nuovo studio, guidato dal ricercatore Noll Campbell PharmD/MS del Regenstrief Institute di Indianapolis e della Purdue University di West Lafayette / Indiana, è uno dei primi a esplorare gli schemi di prescrizione di antidepressivi triciclici per il trattamento della neuropatia periferica diabetica nelle strutture sanitarie che servono prevalentemente popolazioni diverse con stato socioeconomico basso.


Con una popolazione di studio di over-18, 44% bianchi e 42% neri, i ricercatori hanno scoperto che quasi i due terzi degli antidepressivi triciclici prescritti erano al di sopra della soglia di dosaggio associata ad un aumento del rischio di demenza negli anziani. I pazienti neri avevano maggiori probabilità di ricevere la prescrizione di questi farmaci a dosi più elevate, aumentando in modo sproporzionato il rischio di demenza rispetto ai pazienti bianchi.


L'attuale corpo di evidenze, in gran parte stabilite e confermate dalla ricerca del Regenstrief Institute, sostiene l'esistenza di una relazione tra l'uso a lungo termine di farmaci anticolinergici, come gli antidepressivi triciclici e la compromissione cognitiva, compresa la demenza. La ricerca suggerisce che l'uso di anticolinergici negli anziani aumenta il rischio di demenza del 30/50%.


La neuropatia periferica diabetica, una sindrome che insorge quando i neuroni sono danneggiati, e compromette la funzione neurologica nelle estremità, causando dolore, intorpidimento, suscettibilità all'infezione e altre complicanze, è relativamente comune tra gli adulti con diabete di tipo I o di tipo II a lungo termine o incontrollato.


Le attuali linee guida per la cura del diabete includono l'uso di antidepressivi triciclici per gestire il dolore e la depressione coesistente; tuttavia, queste linee guida non descrivono i rischi dell'uso a lungo termine di questi farmaci, che hanno lo scopo di funzionare nei nervi e nel cervello. Il dott. Campbell, ricercatore di invecchiamento del cervello e di servizi farmaceutici, ha affermato:

“Dai dati delle cartelle cliniche elettroniche, abbiamo scoperto che gli antidepressivi triciclici sono prescritti alle persone con diabete per periodi di 5 anni, a volte fino a 8 o 9 anni, a un ritmo che mette circa i due terzi degli utenti di antidepressivi triciclici a maggior rischio di demenza.

“La depressione può modificare il rischio di demenza e ci sono altre opzioni di farmaci non associati alla compromissione cognitiva che possono essere altrettanto efficaci, ma abbiamo riscontrato pochissime prove della valutazione di routine dell'efficacia dei farmaci effettuata nell'ambiente di cura clinica.

“I neri anziani negli Stati Uniti sono diagnosticati in modo sproporzionato con demenza rispetto agli anziani bianchi. È la malattia o sono i farmaci che stanno assumendo? È difficile modificare la malattia, ma è sotto il nostro controllo modificare i tipi di medicinali che usiamo per gestire gli stati patologici".

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Herrarte, [+4], NL Campbell. Evaluation of Tricyclic Antidepressant Deprescribing in the Treatment of Diabetic Peripheral Neuropathy within Federally Qualified Health Centers. J Am Pharm Assoc, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)