Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Portare all'aperto una persona con demenza è importante

Portare una persona con demenza ll'aperto è importanteAngela Rippon (a destra) con la madre.E' quando si prendeva cura della madre, che stava combattendo la demenza, che Angela Rippon ha scoperto che portarla all'aperto è "il segreto per trasformare una brutta giornata in una bella giornata".


Ieri la giornalista televisiva veterana ha detto che godersi l'aria fresca è la chiave per aiutare chi soffre a mantenere una buona qualità di vita.


Ha rivelato che, mentre si prendeva cura della madre Edna, morta nel 2009 all'età di 88 anni, continuava ad andare insieme regolarmente dal parrucchiere per garantire alla madre di rimanere parte attiva della comunità locale.


La Rippon, di 70 anni, ha detto che sapeva poco della malattia, quando sua madre ha avuto la diagnosi nel 2004, e non era certa di aver scelto il metodo migliore per prendersi cura di lei.


Essa nota che uscire all'aperto era "il segreto per trasformare una brutta giornata in una bella giornata" e sta supportando una guida che si propone di aiutare i caregiver a pianificare all'esterno dei giorni amichevoli con la demenza.


La 'Good to go Guide' [Giuda Va Bene Uscire] spiega che le esigenze fisiche ed emotive dei caregiver rendono fin troppo facile cadere in una routine e rimanere in casa. Ma la ricerca ha dimostrato che l'esercizio regolare può ridurre fino al 40 per cento il rischio di Alzheimer e, per coloro che vivono con demenza, è stato dimostrato che può rallentare la progressione della malattia.


La guida, messa insieme da Care UK, suggerisce di uscire con la pioggia o con il sole in parchi, boschi, negozi di giardinaggio, dimore storiche e bar o caffè. Si legge:


"Essere in grado di sentire il vento sulla faccia o di annusare l'odore di pesce e patatine nell'aria dà a coloro che vivono con demenza un senso di spazio e di tempo e una gradita distrazione dai loro sintomi".

"La chiave è trovare luoghi e attività stimolanti che non comportano troppi problemi o scelte. E' importante anche evitare le folle e il rumore. La demenza può colpire anche la concentrazione, quindi vale la pena di fare attività in brevi sessioni.

"Alcuni ristoranti e caffè sono molto amichevoli con la demenza: scambiare due parole con un inserviente quando si arriva lo aiuterà a capire che può aiutarvi dandovi un tavolo in una zona tranquilla, la priorità nell'ordine e a togliere via i piatti velocemente.

"Alcune persone che vivono con demenza possono diventare ansiose nella folla e negli ingorghi stradali. Muoversi quindi fuori dalle ore di punta e, se è possibile, usare un navigatore satellitare che dice in anticipo i problemi e, nel caso, trova un altro percorso. Evitare di visitare luoghi popolari nei fine settimana e nelle vacanze scolastiche".


La Rippon, che è ambasciatrice dell'Alzheimer's Society, ha detto:

"Nella mia esperienza, ci sono giorni buoni e giorni cattivi quando ci si occupa di qualcuno con un deterioramento della memoria come la demenza, ma è veramente importante per entrambi uscire regolarmente, godere di un cambiamento di scenario e sentire il sole sul viso di tanto in tanto.

"Quando la mia defunta madre Edna ha avuto la diagnosi, non sapevo nulla della condizione, ho dovuto fare affidamento su aiuto e consigli di altri. E' stato molto difficile non chiedermi continuamente se stavo facendo la cosa giusta, se stavo trattando la mamma nel modo giusto.

"Per la qualità della sua vita era essenziale garantire che la mamma si sentisse ancora parte della comunità e che potesse prendere parte alle stesse attività di sempre, come ad esempio andare dal parrucchiere. Spesso sentivamo che uscire fuori era il segreto per trasformare una brutta giornata in una buona giornata, ed ero contenta di sapere che stavo facendo qualcosa di positivo per il benessere della mamma".


Sua madre è peggiorata rapidamente dopo che il marito John di 61 anni è morto per un attacco cardiaco nel 2004. Ha iniziato a soffrire di confusione, ansia e attacchi di panico. In seguito ha avuto la diagnosi di demenza vascolare - il secondo tipo più comune di demenza dopo l'Alzheimer.

 

 

 

 

 


Fonte: Jemma Buckley in Mail Online (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.