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L’approccio dell’Auto Mutuo Aiuto si fonda sulla convinzione che il gruppo racchiuda in sé le potenzialità di promuovere dinamiche di aiuto reciproco tra i suoi membri.

L’Auto-Mutuo-Aiuto è quel fenomeno per cui i membri di un gruppo mentre riflettono sulle proprie esperienze si aiutano reciprocamente.

Il gruppo AMA rappresenta un momento d’incontro tra persone unite da uno stesso problema per rompere l’isolamento, per raccontarsi le proprie esperienze di vita (gioiose e dolorose), per scambiarsi conoscenze, informazioni e soluzioni, per condividere sofferenze e conquiste con l’obiettivo di riscoprirsi risorsa, non solo per sé ma per l’intera collettività. Gli obiettivi dei gruppi AMA sono:

  • favorire la capacità di sostegno e incoraggiamento reciproci;
  • aiutare i partecipanti ad esprimere le proprie esperienze, le proprie difficoltà e i propri sentimenti;
  • sviluppare la capacità di riflettere su di sé e sul proprio comportamento;
  • aumentare le capacità individuali e del gruppo di affrontare le difficoltà pratiche e personali e di trovare nuove soluzioni;
  • aumentare la stima di sé, delle proprie abilità e risorse, lavorando su una maggiore consapevolezza personale;
  • facilitare la condivisione e la nascita di nuovi legami.

 

Ruolo del Facilitatore

Il facilitatore catalizza e facilita la comunicazione, tutela le dinamiche di gruppo, cura l’accoglienza dei nuovi partecipanti, è di aiuto nei momenti critici del gruppo. La sua attenzione e il suo lavoro sono rivolti a ciò che i partecipanti possono fare l’uno per l’altro. Il facilitatore non si propone come esperto, ma al contrario deve saper sviluppare autonomia e non dipendenza, deve promuovere e sostenere il senso di responsabilità delle singole persone. Deve saper promuovere un clima di accoglienza, di scambio, di ascolto, di empatia, di sostegno tra i partecipanti.

 

Perché l’Auto Mutuo Aiuto per i familiari di malati di Alzheimer e demenze correlate

I familiari devono confrontarsi con un’esperienza molto impegnativa e dolorosa.
E’ purtroppo un’esperienza che mette a dura prova le relazioni e gli equilibri familiari, che chiede ad ogni singolo membro della famiglia di ridefinire la propria vita anche in relazione a quella degli altri componenti. 

La famiglia intera deve riuscire ad essere coesa per far fonte ad una esperienza così difficile, e per sostenere con continuità il congiunto che in prima persona si occupa del malato. Non sempre tutto questo è possibile.
Chi assiste il malato deve imparare a conoscere la malattia, risolvere innumerevoli problemi di ordine pratico, prepararsi ad affrontare le fasi successive della malattia, confrontarsi spesso con la mancanza di risposte, a volte con l’indifferenza anche da parte delle istituzioni.

Dal punto di vista emotivo chi assiste il malato si sentirà spesso destabilizzato, proverà rabbia, paura, colpa, tristezza, dolore, si sentirà stanco, impotente, a volte incompreso, solo, si chiederà a volte, dove sia finita la propria vita.

Dovrà rivedere giorno dopo giorno la propria relazione con il malato, che non sarà mai più la persona di prima. Dovrà un po’ per volta accompagnare il proprio congiunto e farsi sempre più portatore di ciò che viene a perdere, dovrà sostituirsi a lui nelle abilità pratiche, nella cura della persona, dovrà in qualche modo saper recuperare e tener vivi in sé i ricordi che il malato purtroppo perde.

Dovrà provare ad accettare il cambiamento del proprio congiunto, dovrà misurarsi con il doloroso compito di rielaborazione di quella che è stata la storia della propria relazione con il malato, prima dell’insorgenza della malattia, sia per trovare la motivazione per andare avanti, sia per cercare, per quanto è possibile, di rivedere per proprio conto eventuali incomprensioni o rancori del passato, che non farebbero che peggiorare lo stato emotivo attuale.

Chi assiste, in molti casi essendo un familiare diretto, dovrà inoltre convivere con il timore di essere un giorno vittima della stessa malattia.

L’obiettivo del gruppo AMA è di offrire uno spazio dove le persone possano sentirsi accolte, ascoltate, meno sole, dove abbiano la possibilità di sentirsi sostenute, di portare i propri vissuti, di trovare nuove soluzioni.
La finalità dei gruppi AMA, così come delle altre importanti iniziative dell’Associazione, è quella di dare un contributo per attenuare l’impatto che un’esperienza così drammatica può avere sulle relazioni familiari e sulla salute fisica e psichica di chi assiste il malato.

 

Fonte: Documento interno dell’Associazione Alzheimer Riese


 

Le date e tutti i dettagli sono disponibili nella sezione Eventi del sito.

 

 

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