Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La terapia genica con 'dito di zinco' può aiutare a trattare l'Alzheimer

Zinc finger rendered Wikipedia

Dei ricercatori hanno usato una strategia di ingegneria genetica per ridurre drasticamente i livelli della tau, una proteina cruciale che si accumula e forma grovigli tossici nel cervello durante lo sviluppo del morbo di Alzheimer (MA), in un modello animale della condizione.


I risultati, ottenuti da investigatori del Massachusetts General Hospital (MGH) e della Sangamo Therapeutics Inc., potrebbero portare a un trattamento potenzialmente promettente per i pazienti con questa malattia devastante.


Come descritto su Science Advances, la strategia prevede una tecnologia di regolazione genica chiamata 'fattori di trascrizione proteica a dito di zinco' (ZFP-TFS), che sono proteine ​​leganti il DNA, sfruttabili per puntare e influenzare l'espressione di geni specifici. In questo caso, la terapia è stata progettata per puntare e silenziare l'espressione del gene che codifica la tau.


Dei topi con MA hanno ricevuto un'unica iniezione del trattamento (che impiegava un virus innocuo per consegnare gli ZFP-TFS alle cellule) direttamente nella regione dell'ippocampo del cervello o per via endovenosa in un vaso sanguigno.


Il trattamento con ZFP-TFS ha ridotto i livelli di proteine ​​tau nel cervello del 50-80% in 11 mesi, il punto temporale più lungo studiato. È importante sottolineare che la terapia ha invertito parte del danno relativo al MA che era presente nelle cellule cerebrali degli animali.


"La tecnologia ha funzionato come speravamo, riducendo sostanzialmente la tau per tutto il tempo che l'abbiamo osservata, non causando effetti collaterali come abbiamo visto per molti, molti mesi e migliorando i cambiamenti patologici nel cervello degli animali", afferma l'autore senior Bradley Hyman MD/PhD, che dirige l'unità di ricerca sul MA all'Istituto Malattie Neurodegenerative del MGH. "Questo suggerisce un piano avanzato per cercare di aiutare i pazienti".


La sua semplicità rende la terapia un approccio particolarmente attraente, secondo Hyman:

"Questo è stato il risultato di un unico trattamento con la terapia di regolazione genica, che potrebbe essere somministrato con un'iniezione nel flusso sanguigno. Sebbene questa terapia sia lontana dai pazienti, visto l'ulteriore sviluppo e i test di sicurezza che dovrebbero essere realizzati, è un primo passo promettente ed entusiasmante".

 

 

 


Fonte: Michael Morrison in Massachusetts General Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Susanne Wegmann, ..., Steve Zhang, Bradley Hyman. Persistent repression of tau in the brain using engineered zinc finger protein transcription factors. Science Advances, 19 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.