Il diabete può influire su molti aspetti della nostra salute, dalla testa alle dita dei piedi. Questa condizione comune può danneggiare anche la capacità di pensare ed elaborare le informazioni.
Sia il diabete di tipo 1 che quelo di tipo 2 sono collegati a problemi cognitivi come l'Alzheimer e la demenza. Tuttavia c'era finora una carenza di studi per esplorare queste connessioni negli anziani.
In un recente studio, un gruppo di ricercatori guidati da Anna-Maija Tolppanen (foto), PhD, dell'Istituto di Medicina Clinica dell'Università di Kuopio in Finlandia, ha cercato di verificare se i pazienti anziani con Alzheimer abbiano una probabilità maggiore di avere una storia di diabete rispetto a quelli senza Alzheimer. I risultati hanno mostrato che i malati di Alzheimer hanno più probabilità di avere il diabete clinicamente diagnosticato e farmacologicamente trattato rispetto alla popolazione anziana in generale. Tuttavia, i ricercatori notano che la differenza è piccola.
"Il diabete di tipo 2 in mezza età o in età avanzata aumenta il rischio di Alzheimer, e il diabete di tipo 1 è associato ad un rischio più alto di esiti cognitivi dannosi, anche se mancano studi sugli anziani", scrivono gli autori nella premessa dello studio. "Abbiamo indagato se le persone con Alzheimer avessero una maggiore probabilità di avere una storia di diabete rispetto ai coetanei di controllo della popolazione anziana in generale".
Per lo studio, i ricercatori hanno raccolto informazioni sugli individui finlandesi che avevano ricevuto farmaci per l'Alzheimer, selezionando quelli che avevano avuto anche farmaci per diabete di tipo 1 o 2. Hanno poi confrontato il tasso di diabete tra i pazienti più anziani con Alzheimer e quello delle persone senza il morbo (gruppo di controllo). I risultati hanno mostrato un tasso medio di diabete dell' 11,4 per cento nella popolazione in studio: tale percentuale saliva al 12 per cento (3.372 soggetti) tra i pazienti con Alzheimer, rispetto al 10,7 per cento (3.012 soggetti) del gruppo di controllo.
Le persone con Alzheimer hanno più probabilità di avere il diabete rispetto al gruppo di controllo, con un odds ratio di 1,14. [L'odds ratio spiega la probabilità che ha un evento di accadere in un gruppo rispetto alla probabilità di tale evento in un altro gruppo. In questo caso i pazienti di Alzheimer avevano una probabilità 1,14 volte maggiore di essere stati trattati nel passato per il diabete rispetto al gruppo di controllo]. Anche dopo aver considerato le malattie cardiovascolari (un fattore di rischio per l'Alzheimer e una complicazione comune del diabete), i ricercatori hanno scoperto che i malati di Alzheimer avevano una probabilità 1,31 volte maggiore di avere il diabete.
Il legame tra Alzheimer e precedente trattamento del diabete era più forte tra i pazienti con diagnosi di diabete in mezza età rispetto a quelli che avevano ricevuto la diagnosi in età avanzata. "Gli individui con Alzheimer clinicamente verificato hanno più probabilità di avere una storia di diabete clinicamente verificato e farmacologicamente trattato rispetto alla popolazione generale anziana, anche se la differenza è piccola", concludono gli autori.
Lo studio è stato pubblicato il 22 Gennaio 2013 in Diabetes Care, una rivista della American Diabetes Association. Non sono disponibili informazioni sul finanziamento nè su eventuali conflitti di interesse dei ricercatori.
***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
***********************
Riferimento: Anna-Maija Tolppanen, Piia Lavikainen, Alina Solomon, Miia Kivipelto, Matti Uusitupa, Hilkka Soininen, Sirpa Hartikainen. Diabetes Care, "History of Medically Treated Diabetes and Risk of Alzheimer Disease in a Nationwide Case-Control Study". Diabetes Care, January 22, 2013. doi: 10.2337/dc12-1287.
Scritto da Travis Hill - Verificato da Joseph V. Madia, MD
Pubblicato in DailyRx il 23 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |