Dieta tradizionale giapponese associata a minore restringimento del cervello nelle donne

23 Apr 2024 | Ricerche

Il declino cognitivo e la demenza colpiscono già oltre 55 milioni di persone nel mondo, un numero che dovrebbe salire...

Un'infezione virale può innescare una malattia neurodegenerativa progressiva

23 Apr 2024 | Ricerche

Degli scienziati riferiscono su Nature che una variante genica specifica che colpisce i mitocondri disturba ...

Eventi stressanti in mezza età possibili fattori di rischio per l'Alzheimer in tarda …

23 Apr 2024 | Ricerche

Le esperienze stressanti nell'infanzia sono associate ai processi neuroinfiammatori legati all'Alzheimer più avanti nell...

Organoidi rivelano come proteggere il cervello da demenza e SLA dopo una lesione traumatic…

22 Apr 2024 | Ricerche

Una lesione cerebrale traumatica (TBI) può quadruplicare il rischio di sviluppare la demenza e anche aumenta...

Preferenze sui cibi legate a cognizione e salute del cervello. Perché una dieta equilibrat…

22 Apr 2024 | Esperienze & Opinioni

Dalla croccantezza delle verdure fresche all'indulgenza cremosa su dessert decadenti, tutti abbiamo preferen...

Cammino 'in curva' e una fotocamera rilevano precocemente il declino cognitivo

22 Apr 2024 | Ricerche

Uno studio unico nel suo genere suggerisce che, per rilevare sottili alterazioni dell'andatura negli anziani...

Nuove intuizioni sulla dinamica del colesterolo fanno luce su neurodegenerazione

19 Apr 2024 | Ricerche

Nuove conoscenze sul colesterolo contribuiscono alla comprensione della malattia neurodegenerativa di Niemann-Pick di ti...

Trovato metodo per bloccare l'errata piegatura della tau, causa di neurodegenerazioni

19 Apr 2024 | Ricerche

Diverse malattie neurodegenerative, come la demenza frontotemporale (FTD), la paralisi sopranucleare progres...

RNA che non invecchia: scoperti componenti delle cellule nervose che durano una vita

18 Apr 2024 | Ricerche

Neuroscienziati della Friedrich-Alexander-Universität (FAU) di Erlangen e Norinberga, insieme a ricercatori ...

Prossimi eventi

Ven, 03 Mag 2024   10:00 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 08 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 10 Mag 2024   20:30 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole
Mer, 15 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 16 Mag 2024   17:00 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa delle Associazioni, Via Campagna 46, Loria (TV)
Mer, 22 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 29 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 05 Giu 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto p...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheime...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Univ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o pe...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricerca...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i b...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e sp...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrion...

ablation catheter in atrial fibrillation

Le persone con fibrillazione atriale hanno un rischio ridotto di demenza se subiscono una procedura chiamata ablazione transcatetere, per ripristinare il ritmo normale del loro cuore, secondo un nuovo studio pubblicato di recente sull'European Heart Journal.


Un lavoro precedente, pubblicato lo scorso anno sull'EHJ dallo stesso gruppo di ricercatori, aveva dimostrato che la fibrillazione atriale è collegata a un aumento del rischio di demenza, anche nelle persone che non avevano subito un ictus. Sappiamo anche che l'ablazione transcatetere per la fibrillazione atriale permette al cuore di tornare al suo ritmo normale per un periodo più lungo dopo l'intervento, rispetto ai farmaci antiaritmici, e questo migliora la qualità della vita.


I nuovi risultati pubblicati oggi mostrano che l'ablazione transcatetere ha ridotto di quasi un terzo (27%) l'incidenza di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale, rispetto a quelli che avevano cercato di controllare la loro condizione solo con farmaci durante il periodo di studio. I pazienti sono stati seguiti per un periodo lungo fino a dodici anni, e almeno il 50% di loro seguiti per 52 mesi.


La fibrillazione atriale (un battito cardiaco irregolare e spesso eccessivamente veloce) è il problema più comune del ritmo cardiaco degli anziani e più della metà dei pazienti con fibrillazione atriale ha da 80 anni in su. Essa aumenta il rischio di ictus, di altri problemi di salute e di morte [prematura].


Con l'invecchiamento della popolazione, l'incidenza della fibrillazione atriale è prevista in aumento, e ci sono sempre più prove che può contribuire allo sviluppo di problemi di pensiero e della demenza. I trattamenti comprendono farmaci come la digossina e i beta-bloccanti, la cardioversione (uno shock elettrico controllato per ripristinare il ritmo normale) o l'ablazione del transcatetere.


L'ablazione transcatetere comporta inserire nel cuore un tubo attraverso un vaso sanguigno per identificare da dove proviene l'aritmia. Si usa quindi l'energia a radiofrequenza per disattivare o isolare la zona interessata. Finora, c'erano prove contrastanti dell'effetto dell'ablazione sull'incidenza di demenza.


I ricercatori guidati da Boyoung Joung, professore di cardiologia e medicina interna alla Yonsei University di Seoul (Corea del Sud), e Gregory Lip, professore di medicina cardiovascolare all'Università di Liverpool (GB) e professore a contratto alla Yonsei University, hanno analizzato i dati del Servizio Sanitario Nazionale (NHIS) della Corea su 834.735 adulti che avevano ricevuto una nuova diagnosi di fibrillazione atriale dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2015. Essi hanno identificato 9.119 pazienti che avevano avuto l'ablazione e 17.978 che avevano ricevuto terapie mediche.


Durante il periodo studiato, ci sono stati 164 casi di demenza nel gruppo di persone che avevano avuto l'ablazione, e 308 casi nel gruppo di terapia medica. Questo corrisponde a un tasso di incidenza di 5,6 (gruppo ablazione) e di 8,1 (gruppo terapia medica) per 1000 anni-persona (il numero di anni studiati, moltiplicato per il numero di persone studiate).


Il prof. Joung ha dichiarato:

“La percentuale di persone che hanno sviluppato la demenza nel periodo studiato è stata del 6,1% nel gruppo ablazione e del 9,1% nel gruppo terapia medica. Questo suggerisce che tre persone su 100 della popolazione con fibrillazione atriale può evitare la demenza se si sottopone all'ablazione transcatetere, e 34 pazienti avrebbero dovuto essere trattati per prevenire un caso di demenza nel periodo studiato”.


Quando hanno esaminato i tipi diversi di demenza, hanno scoperto che l'ablazione è collegata a una incidenza minore del 23% di Alzheimer rispetto alle terapie mediche (4,1 contro 5 per 1000 anni-persona, rispettivamente) e a una diminuzione del 50% nella demenza vascolare (1.2 vs 2.2 per 1000 anni-persona, rispettivamente).


Dopo aver rimosso dall'analisi i pazienti che avevano subito un ictus durante il periodo studiato, l'ablazione era ancora associata significativamente ad un rischio ridotto di demenza in generale e di demenza vascolare, ma a una riduzione statisticamente non significativa del rischio di Alzheimer.


I ricercatori hanno anche esaminato 5.863 pazienti abbinati, sottoposti ad ablazione, per vedere se c'era un rapporto positivo tra il tasso basso di demenza osservato e la procedura di ablazione stessa o il successo dell'ablazione.


Il prof. Lip ha detto:

“Se definissimo il fallimento dell'ablazione come il bisgono di ablazioni, cardioversione o terapie mediche ripetute, allora la procedura ha fallito nel 45,3% dei casi: 2.661 pazienti.

"Abbiamo scoperto che l'ablazione riuscita era significativamente associata con un 44% di riduzione del rischio di demenza rispetto alla terapia medica, ma se falliva l'ablazione, non vedevamo una significativa riduzione del rischio.

"Ciò suggerisce che è il mantenere il ritmo regolare del cuore con un'ablazione riuscita, e non l'ablazione in sé stessa, a contribuire a un rischio minore di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale“.


Il legame tra ablazione e un rischio minore di demenza era coerente senza distinzione di sesso, area residenziale, uso di assistenza sanitaria, insufficienza cardiaca, storia di ictus, farmaci anticoagulanti e punteggi di predizione di ictus (punteggio CHA2-DS2-VASc).


Il primo autore dello studio, il dott. Daehoon Kim, docente di cardiologia all'Università Yonsei, ha dichiarato:

“A causa della natura osservazionale dello studio, i nostri risultati mostrano solo un'associazione tra ablazione e demenza. Per rispondere alla domanda se l'ablazione nella fibrillazione atriale riduce l'incidenza di demenza, è necessario uno studio randomizzato controllato che indaghi sugli esiti cognitivi.

"Tuttavia, crediamo che la scoperta che solo l'ablazione riuscita è associata con un rischio minore di demenza è importante, perché suggerisce che ci potrebbe essere una relazione dose-risposta tra l'ablazione che mantiene un ritmo cardiaco normale e un rischio minore.

"Verificheremo se una strategia di controllo del ritmo per la fibrillazione atriale è associata a un rischio minore di demenza, rispetto a una strategia per controllare la velocità del battito cardiaco“.


I ricercatori ritengono che le loro scoperte sulla popolazione coreana possono valere anche per altre popolazioni. Le limitazioni dello studio includono il fatto che i ricercatori non sono riusciti a determinare il motivo per cui i partecipanti sono stati sottoposti ad ablazione o a terapia medica, e questo potrebbe essere una fonte di distorsione; sebbene abbiano aggiustato i dati per i fattori che potrebbero confondere i risultati, rimangono fattori confondenti non identificati, e possono essere stati ignorati casi più lievi di demenza.

 

 

 


Fonte: European Society of Cardiology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Daehoon Kim, Pil-Sung Yang, Jung-Hoon Sung, Eunsun Jang, Hee Tae Yu, Tae-Hoon Kim, Jae-Sun Uhm, Jong-Youn Kim, Hui-Nam Pak, Moon-Hyoung Lee, Gregory Lip, Boyoung Joung. Less dementia after catheter ablation for atrial fibrillation: a nationwide cohort study. European Heart Journal, 6 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.