RNA che non invecchia: scoperti componenti delle cellule nervose che durano una vita

18 Apr 2024 | Ricerche

Neuroscienziati della Friedrich-Alexander-Universität (FAU) di Erlangen e Norinberga, insieme a ricercatori ...

Modello di neurone umano apre la strada a nuove terapie di Alzheimer

18 Apr 2024 | Ricerche

Gli scienziati della Cornell University di New York hanno sviluppato un modello di neurone umano innovativo ...

Il consumo di cannabis rallenta il declino cognitivo? Dipende dal tipo e dall'uso

17 Apr 2024 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori della Upstate Medical University di Syracuse/NY, mostra che l'uso di...

Svelati i fattori di rischio per un invecchiamento più rapido nel cervello

17 Apr 2024 | Ricerche

Ricercatori dell'Università di Oxford hanno usato i dati della UK Biobank per rivelare che il diabete, l'inquinamento at...

Comprendere il ruolo delle microglia nell'Alzheimer

16 Apr 2024 | Ricerche

Le microglia sono cellule immunitarie specializzate nel cervello. Sebbene di norma proteggano il nostro cerv...

I senzatetto hanno maggiori probabilità di sviluppare la demenza, e prima nella vita

16 Apr 2024 | Ricerche

Una nuova ricerca del Lawson Health Research Institute e dell'ICES ha scoperto che la demenza nelle persone ...

Antipertensivi anche in età avanzata correlati a rischio minore di demenza

16 Apr 2024 | Ricerche

Gli anziani, anche quelli di 80 anni, che assumono farmaci antipertensivi sono a minor rischio di demenza. L...

Pazienti con delirium hanno più probabilità di sviluppare la demenza

15 Apr 2024 | Ricerche

Ricercatori dell'Università del Queensland di Brisbane/Australia hanno scoperto che i pazienti più anziani che sperim...

Prossimi eventi

Ven, 19 Apr 2024   20:30    Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Abbi cura anche di me» spettacolo teatrale
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa Riese, Via Don Gnocchi 5, Riese Pio X (TV)
Ven, 03 Mag 2024   10:00 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 08 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 10 Mag 2024   20:30 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole
Mer, 15 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 16 Mag 2024   17:00 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa delle Associazioni, Via Campagna 46, Loria (TV)
Mer, 22 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 29 Mag 2024   14:30 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli migliorame...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della te...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichia...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo f...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo ch...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno rif...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State U...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) s...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una ca...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i b...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative c...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of Cali...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle d...

variety of tau and amyloid imaging

I ricercatori della Johns Hopkins University hanno identificato in cervelli umani vivi delle nuove molecole 'traccianti' radioattive che si legano e 'accendono' i grovigli di tau, una proteina associata a varie malattie neurodegenerative compreso il morbo di Alzheimer (MA) e le altre demenze correlate.


Due studi pubblicati nel numero di dicembre del Journal of Nuclear Medicine descrivono i test di tre molecole candidate in pazienti con MA, e l'uso di una molecola per misurare l'accumulo di proteine ​​tau.


"Il MA è una delle maggiori sfide per la salute pubblica, ma attualmente non esiste una cura e nessuna diagnosi definitiva fino all'autopsia", dice Dean Wong MD/PhD, professore di radiologia e scienze radiologiche, psichiatria e scienze comportamentali, neurologia e neuroscienza e direttore della Sezione Brain PET Imaging of High Resolution nella Divisione di Medicina Nucleare alla Johns Hopkins University. "Abbiamo lavorato duramente per identificare nuovi radiofarmaci in grado di accelerare le scoperte di diagnostica e i trattamenti per questi disturbi neurodegenerativi devastanti".


IL MA è caratterizzato dall'apparizione nel cervello di due strutture proteiche anormali: placche amiloidi e fibre aggrovigliate costituite da una proteina chiamata tau. Finora una delle maggiori sfide nello studio del MA, secondo Wong, è stata l'incapacità di vedere questi cosiddetti grovigli neurofibrillari in tempo reale mentre si sviluppano.


Nell'ambito di un progetto a lungo termine finanziato dalla F. Hoffman-La Roche, il team ha prima testato una raccolta di circa 550 molecole traccianti potenziali e ne ha identificato sei di promettenti, restringendole infine a tre, per essere prodotte e testate come potenziali radiofarmaci Tau PET. Questi tre traccianti più promettenti sono stati prima testati su primati non umani e i risultati sembravano abbastanza promettenti da essere testati nelle persone.


I ricercatori hanno reclutato 12 pazienti con MA, sette controlli sani giovani (età 25-38 anni) e cinque controlli sani anziani (età 50 anni o più) eseguendo solo scansioni PET cerebrali. Sono stati reclutati altri sei controlli sani anziani per la scansione di tutto il corpo.


Lo studio è stato diviso in tre parti. Nella prima parte, a ciascuna persona sono stati iniettati due dei tre traccianti designati casualmente (su visite separate) prima di ricevere una scansione PET del cervello con successiva valutazione per determinare quale molecola avesse ottenuto il rendimento migliore.


Nella seconda parte dello studio, i ricercatori hanno testato il tracciante ottimale, chiamato F-18 RO948, con una scansione cerebrale addizionale in 5 pazienti con MA e cinque controlli anziani, seguendo anche i pazienti visti in precedenza, per valutare la potenziale progressione dei grovigli tau dopo circa 16 mesi, in media.


La terza parte dello studio ha esaminato sei controlli più anziani sottoposti a scansione di tutto il corpo. In totale, i ricercatori hanno esaminato 80 diverse regioni del cervello per valutare quanto sono stati rilevati dal cervello i traccianti, quanto sono penetrati attraverso il tessuto e in che modo specifico si legano alla proteina tau piuttosto che attaccarsi indiscriminatamente a qualsiasi cosa.


Le regioni del cervello che di solito contengono proteine ​​tau accumulate includono lobo temporale, lobo parietale e lobo occipitale, tra gli altri; si ritiene che la materia grigia nel cervelletto contenga poca o nessuna tau nei pazienti con MA. Hanno scoperto che il cervello sano conserva poco o nessun tracciante, mentre il cervello di quelli con MA mostra la tau in regioni del cervello coerenti con dati post-mortem sui grovigli filamentosi riferiti in precedenza.


Nel secondo documento, il team ha esaminato la quantificazione dettagliata del legamento alla tau tramite F-18 RO948 in 11 pazienti con MA, 5 giovani controlli cognitivamente normali e 5 controlli cognitivamente normali anziani. Hanno verificato che la quantificazione dettagliata del tracciante testato e ri-testato in quei 5 pazienti con MA e nei 5 controlli precedenti ha prodotto risultati buoni e riproducibili.


Secondo Wong, questo corpo di lavoro rivela che, rispetto al tracciante Tau usato attualmente (F-18 AV1451), quello nuovo (F-18 RO948) non si lega in modo casuale ad altri tessuti, offrendo una maggiore chiarezza nella quantificazione del potenziale carico di tau all'interno del cervello umano.


"Ci vuole davvero un villaggio per fare progressi nella ricerca biomedica, e questo progetto non ha fatto eccezione, con il coinvolgimento del team PET della Hopkins, un CRO che ha aiutato a reclutare soggetti sani, colleghi di psichiatria e scienze comportamentali, colleghi del National Institute of Aging ed esperti di scansione nelle neuroscienze della Roche", afferma Wong. "Questo è un vero esempio di collaborazione interdisciplinare e sono onorato di avere avuto collaboratori così importanti".

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dean F. Wong, Robert A. Comley, Hiroto Kuwabara, Paul B. Rosenberg, Susan M. Resnick, Susanne Ostrowitzki, Cristina Vozzi, Frank Boess, Esther Oh, Constantine G. Lyketsos, Michael Honer, Luca Gobbi, Gregory Klein, Noble George, Lorena Gapasin, Kelly Kitzmiller, Josh Roberts, Jeff Sevigny, Ayon Nandi, James Brasic, Chakradhar Mishra, Madhav Thambisetty, Abhay Moghekar, Anil Mathur, Marilyn Albert, Robert F. Dannals, Edilio Borroni. Characterization of 3 Novel Tau Radiopharmaceuticals, 11C-RO-963, 11C-RO-643, and 18F-RO-948, in Healthy Controls and in Alzheimer Subjects. Journal of Nuclear Medicine, 2018; 59 (12): 1869 DOI: 10.2967/jnumed.118.209916

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.