Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24 Apr 2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i problemi con gli occh...

L'ora del giorno in cui muovi il tuo corpo fa la differenza per la tua salute?

24 Apr 2024 | Ricerche

Attività fisica serale è legata a maggiori benefici per la salute degli obesi.

 

Intraprendere la maggi...

Prendere medicine rende ansioso il paziente? Possibili cause e soluzioni

24 Apr 2024 | Esperienze & Opinioni

 Come convincere mio padre a prendere i suoi farmaci quotidiani quando è così combattivo?

 

La com...

Dieta tradizionale giapponese associata a minore restringimento del cervello nelle donne

23 Apr 2024 | Ricerche

Il declino cognitivo e la demenza colpiscono già oltre 55 milioni di persone nel mondo, un numero che dovrebbe salire...

Un'infezione virale può innescare una malattia neurodegenerativa progressiva

23 Apr 2024 | Ricerche

Degli scienziati riferiscono su Nature che una variante genica specifica che colpisce i mitocondri disturba ...

Eventi stressanti in mezza età possibili fattori di rischio per l'Alzheimer in tarda …

23 Apr 2024 | Ricerche

Le esperienze stressanti nell'infanzia sono associate ai processi neuroinfiammatori legati all'Alzheimer più avanti nell...

Organoidi rivelano come proteggere il cervello da demenza e SLA dopo una lesione traumatic…

22 Apr 2024 | Ricerche

Una lesione cerebrale traumatica (TBI) può quadruplicare il rischio di sviluppare la demenza e anche aumenta...

Preferenze sui cibi legate a cognizione e salute del cervello. Perché una dieta equilibrat…

22 Apr 2024 | Esperienze & Opinioni

Dalla croccantezza delle verdure fresche all'indulgenza cremosa su dessert decadenti, tutti abbiamo preferen...

Cammino 'in curva' e una fotocamera rilevano precocemente il declino cognitivo

22 Apr 2024 | Ricerche

Uno studio unico nel suo genere suggerisce che, per rilevare sottili alterazioni dell'andatura negli anziani...

Prossimi eventi

Ven, 3 Mag '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 8 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 10 Mag '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole
Mer, 15 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 16 Mag '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa delle Associazioni, Via Campagna 46, Loria (TV)
Mer, 22 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 29 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 5 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime l...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheime...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle pr...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i b...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzhei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamat...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della Californi...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MG...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrion...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggere...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angust...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cereb...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichia...

Studio sulle staminali indica un nuovo approccio all'Alzheimer

Migliorare il traffico di proteine ​​cellulari nelle cellule cerebrali offre la possibilità di nuovi trattamenti e persino di prevenzione per il morbo di Alzheimer (MA), secondo i risultati di un nuovo studio.


I ricercatori hanno scoperto che un composto che migliora la mobilità delle proteine ​​all'interno delle cellule riduce la produzione di precursori di due proteine ​​implicate nella morte delle cellule cerebrali.


Il danno e la distruzione delle cellule cerebrali sono alla base di una forma comune di demenza, il MA, che provoca perdita di memoria, di pensiero, di ritrovamento della strada e di ragionamento e altri problemi debilitanti. La malattia tende a peggiorare col tempo e l'invecchiamento è un importante fattore di rischio.


Il tessuto cerebrale delle persone con MA mostra l'aggregazione di due tipi di proteine: una, l'amiloide-beta, si accumula al di fuori delle cellule cerebrali e l'altra, la Tau, si raccoglie all'interno delle cellule. Si pensa che insieme queste proteine ​​tossiche causino la morte delle cellule cerebrali nel MA.


Ricerche recenti suggeriscono che queste proteine ​​si accumulano a causa di un difetto nel sistema che traghetta le proteine ​​dentro la cellula. Le proteine ​​vengono trasportate in pacchetti legati alla membrana, chiamati endosomi. Il sistema che le movimenta nella cellula è la rete endosomiale. Affinché le proteine ​​siano elaborate, eliminate o riciclate correttamente, questo sistema deve funzionare a dovere.


Nel nuovo studio riportato questa settimana, il team di ricerca guidato dalla University of Wisconsin ha usato cellule cerebrali umane create da cellule staminali. I risultati hanno mostrato che un composto che potenzia la funzione della rete endosomiale taglia significativamente la produzione sia di amiloide-beta che di un precursore della proteina Tau.


Lo studio è stato pubblicato online il 1 marzo nella rivista Stem Cell Reports. La prima autrice è Jessica Young, assistente professore di patologia alla UW di Seattle, del cui Institute for Stem Cell and Regenerative Medicine fa parte. Secondo quanto scrive, i risultati suggeriscono che puntare i difetti della rete endosomiale, attraverso la scoperta di farmaci o altre terapie, come la terapia genica, potrebbero essere una strategia promettente contro il MA.


Nello studio, la Young e i suoi colleghi hanno ricavato cellule della pelle di pazienti con MA e di pazienti senza segni di demenza. Poiché tutte le cellule di una persona condividono lo stesso genoma, le cellule della pelle dei pazienti con MA contengono le stesse mutazioni genetiche che colpiscono le loro cellule cerebrali.


I ricercatori hanno quindi "resettato" le cellule della pelle, riprogrammandole per fungere da cellule staminali. Tali cellule, chiamate «cellule staminali pluripotenti indotte», sono in grado di diventare un qualsiasi tipo di cellula. In questo modo la Youg e i suoi colleghi sono riusciti a creare neuroni con la stessa composizione genetica dei pazienti dai quali avevano prelevato campioni di pelle.


Le cellule prese dai malati di MA e accresciute in laboratorio, avrebbero la stessa tendenza a generare la quantità in eccesso di amiloide-beta e del precursore della proteina Tau che si vede nelle cellule del cervello delle persone con il disturbo. Ciò ha permesso ai ricercatori di misurare la produzione di proteine ​​amiloide-beta e Tau in questi neuroni derivati ​​da cellule staminali.


I ricercatori volevano vedere se, potenziando la funzione della rete endosomiale in un ambiente di laboratorio, avrebbero influito sull'amiloide-beta e sulla proteina Tau in queste cellule umane. Gli scienziati hanno testato un composto che, in studi su animali, aveva già dimostrato di stabilizzare e potenziare la funzione di un complesso proteico chiamato retromero. Il retromero è un attore cruciale nel dirigere il trasporto dei "pacchetti" endosomali nella rete endosomale e consegnarli alla giusta destinazione.


"Possiamo vedere la rete come una specie di trasportatore globale, dove le proteine ​​retromeriche fungono da etichette dei pacchi", ha affermato la Young. I ricercatori hanno scoperto che il composto, chiamato R33, ha migliorato la funzione del retromero. Ciò ha portato a una considerevole riduzione della produzione sia di amiloide-beta che della proteina tau che si aggrega prontamente (tau-fosforilata).

 

******
I ricercatori hanno anche usato le cellule per testare l'ipotesi che la produzione di amiloide-beta determini la produzione di tau fosforilata.


L'accumulo delle due proteine ​​sembra essere strettamente collegato. Gli scienziati hanno usato lo strumento di modifica dei geni CRISPR per creare cellule che non producevano il precursore necessario dell'amiloide-beta. Tuttavia, il composto R33 era ancora efficiente nell'abbassare la tau-fosforilata.


La scoperta indica che questo percorso potrebbe funzionare senza l'assistenza dell'amiloide-beta.


"I risultati suggeriscono che qualcosa a monte influenza, in modo indipendente, la produzione di amiloide-beta e tau-fosforilata", ha detto la Young. "Quindi una cosa che faremo in seguito sarà usare queste linee cellulari per identificare cosa potrebbe essere questo difetto a monte e se anche questo potrebbe essere un bersaglio per nuove terapie per curare il MA".


La Young ha notato che è la collaborazione tra scienziati ciò che sta facendo avanzare il ​​campo della ricerca sull'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: University of Washington (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jessica E. Young, Lauren K. Fong, Harald Frankowski, Gregory A. Petsko, Scott A. Small, Lawrence S.B. Goldstein. Stabilizing the Retromer Complex in a Human Stem Cell Model of Alzheimer’s Disease Reduces TAU Phosphorylation Independently of Amyloid Precursor Protein. Stem Cell Reports, 2018; DOI: 10.1016/j.stemcr.2018.01.031

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.