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Abbiamo appena avuto più prove dello strano legame tra zucchero e Alzheimer

Secondo una nuova ricerca, le persone con glicemia alta soffrono di un declino cognitivo maggiore a lungo termine, rispetto ai loro coetanei sani, anche se tecnicamente non sono diabetici di tipo 2.


I risultati non sono i primi a collegare il diabete e le funzioni cognitive alterate, ma sono alcuni dei più chiari a dimostrare che lo zucchero nel sangue non è solo un indicatore della nostra salute alimentare, è anche un indicativo parlante di come può far fronte il nostro cervello quando invecchiamo.


"Queste scoperte suggeriscono che gli interventi che ritardano l'insorgenza del diabete, così come le strategie di controllo dello zucchero nel sangue, potrebbero aiutare ad alleviare la progressione del declino cognitivo successivo, a lungo termine"
, spiegano i ricercatori, guidati dall'epidemiologo Wuxiang Xie dell'Imperial College di Londra.


I ricercatori hanno tratto i dati dall'English Longitudinal Study of Aging (ELSA), una valutazione continua della salute di un campione rappresentativo della popolazione inglese over 50, che è iniziata nel 2002. Per la sua analisi, il team ha monitorato 5.189 partecipanti (55% donne, età media di 66 anni), valutando il loro livello di funzione cognitiva tra il 2004-2005 e il 2014-2015, misurando diverse ondate dello studio ELSA.


Inoltre, i ricercatori hanno monitorato i livelli di HbA1c (emoglobina glicata) dei partecipanti, una misura del controllo dello zucchero nel sangue nel tempo.


Mentre tutti i partecipanti hanno mostrato un certo livello di declino cognitivo nel corso della valutazione a causa del semplice invecchiamento, i ricercatori hanno scoperto che quelli con livelli maggiori di HbA1c hanno sperimentato un tasso di declino più repentino, monitorato da test che hanno misurato cognitività, memoria e abilità di funzioni esecutive.


Altri studi precedenti avevano dimostrato questo tipo di legame tra diabete e declino cognitivo visto in condizioni come l'Alzheimer, ma mai prima usando l'HbA1c.


È interessante notare, tuttavia, che le nuove scoperte vanno oltre il semplice ristabilimento del legame tra diabete e declino cognitivo, poiché la tendenza dell'HbA1c è stata osservata nei partecipanti indipendentemente dal fatto che fossero tecnicamente diabetici o meno.


I livelli di HbA1c delle persone sane sono inferiori a 42 millimoli per mole (mmol / mol, o meno del 6%), mentre le persone diabetiche mostrano valori di 48 mmol / mol o superiori (6,5% o superiori). Nel mezzo, le persone con la condizione precursore pre-diabete (glicemia alta, ma non ancora diabete) hanno valori compresi tra 42 e 47 mmol / mol (dal 6 al 6,4%).


Ciò che i ricercatori hanno scoperto è che il tasso associato di declino cognitivo non è limitato solo a coloro che sono diabetici, ma a valori più elevati di HbA1c in generale: "I nostri risultati mostrano una correlazione lineare tra i livelli circolanti di HbA1c e il declino cognitivo, indipendentemente dallo stato diabetico", spiegano i ricercatori.


È un po' troppo presto per sapere quali sono le implicazioni dietetiche per le persone preoccupate dei livelli di zucchero nel sangue; basti dire che è un'altra ragione convincente per cui dovremmo tutti guardare ciò che mangiamo, per prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2, anche se, facendolo, alcune scelte intelligenti potrebbero aiutarti a invertire tale diagnosi.


"Un punto di forza di questo ampio studio è che ha seguito le persone nel corso del tempo, mostrando un declino più veloce della memoria e del pensiero in quelli con un controllo minore della glicemia", afferma David Reynolds, responsabile scientifico di Alzheimer's Research UK. "Ma non fa luce sui potenziali meccanismi alla base di questo declino".


Mentre i ricercatori continuano a esplorare quali potrebbero essere questi meccanismi, sta diventando più chiaro che nessuno di noi, diabetici o meno, dovrebbe presumere che le diete ricche di zuccheri siano necessariamente innocue sia per il corpo che per la mente.


"Solo perché non hai il diabete di tipo 2 non significa che tu possa mangiare qualunque carboidrato tu vuoi"
, ha detto l'epidemiologo Rosebud Roberts della Mayo Clinic, che non era coinvolto nello studio. "Soprattutto se non sei attivo. [Ciò che mangiamo è] un fattore importante per mantenere il controllo del nostro destino".

 

 

 


Fonte: Peter Dockrill in ScienceAlert (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Fanfan Zheng, Li Yan, Zhenchun Yang, Baoliang Zhong, Wuxiang Xie. HbA1c, diabetes and cognitive decline: the English Longitudinal Study of Ageing. Diabetologia, First Online 25 Jan 2018, DOI: 10.1007/s00125-017-4541-7

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