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Ictus: 7 fatti sorprendenti

Ictus: 7 fatti sorprendentiCi sono due tipi di ictus nel cervello: ischemico (quando il blocco di un vaso capillare fa mancare il flusso di sangue in un'area) e emorragico (quando la rottura di un capillare debole provoca una fuoriuscita di sangue in un'area)In vista della Giornata Mondiale dell'Ictus del 29 ottobre, il neurologo Jose Biller, MD, della Loyola University, elenca sette cose sorprendenti che non si sanno sull'ictus.


Il tempo è vitale per il cervello.

Durante un ictus, muoiono 32.000 cellule cerebrali al secondo (1,9 milioni al minuto). Ma se un paziente riceve un trattamento tempestivo, il danno può essere ridotto al minimo. Quindi è estremamente importante conoscere i segni premonitori e i sintomi di un ictus.
Tuttavia ...


Una persona su tre non sa citare nemmeno uno dei segnali di avvertimento dell'ictus.

Questi segnali di pericolo includono l'apparizione improvvisa di: intorpidimento o debolezza delle gambe, del braccio o della faccia; confusione o problemi di comprensione; difficoltà a vedere da uno o entrambi gli occhi; difficoltà di deambulazione, vertigini, perdita di equilibrio o di coordinazione; forte mal di testa senza causa conosciuta. Un modo semplice per ricordare i principali segni e sintomi è attraverso l'acronimo FAST = (F)accia diseguale, piegata (A)ffaticamento nelle braccia (S)tranezza nel parlare (T)empo di chiamare il 118, se si presenta uno qualsiasi di questi sintomi.


signs-of-a-strokeGli ictus sono sorprendentemente frequenti nei giovani.
E sempre più persone giovani stanno mostrando i fattori di rischio per tali ictus. Tra 532.000 e 852.000 persone da 18 a 44 anni negli Stati Uniti hanno avuto un ictus. E tra il 1995-96 e il 2007-08, negli Stati Uniti le dimissioni ospedaliere per ictus, di pazienti da 15 a 44 anni di età, hanno avuto aumenti dal 23 al 53 per cento, a seconda dell'età e del sesso, secondo un rapporto pubblicato nella rivista Neurology, al quale ha collaborato Biller.


Gli ictus sono comuni anche nei presidenti.

Dieci presidenti degli Stati Uniti hanno probabilmente subito un ictus, secondo uno studio di Biller e colleghi pubblicato sul Journal of Stroke and Cerebrovascular Diseases. Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt e Dwight Eisenhower hanno subito ictus mentre erano in carica, e quello di Roosevelt è stato fatale. Sette altri presidenti hanno subito un ictus evidente dopo la scadenza del mandato: John Tyler, Millard Fillmore, John Quincy Adams, Andrew Johnson, Chester Arthur, Richard Nixon e Gerald Ford.


Come il sesso ha indotto un ictus.

Nella rivista Journal of Stroke and Cerebrovascular Diseases, Biller e colleghi hanno descritto un caso insolito di una donna che ha subito un ictus durante un rapporto sessuale. I medici ritengono che un piccolo coagulo si sia formato in una delle vene della sua coscia, si sia staccato e abbia viaggiato verso l'atrio destro (camera di pompaggio destra in alto del cuore). Le variazioni di pressione nel cuore, innescate dal rapporto sessuale, hanno permesso al coagulo di viaggiare attraverso un foro nel suo cuore, dall'atrio destro all'atrio sinistro. Da lì, il coagulo è arrivato al cervello e ha innescato un ictus.


Il peggior ictus possibile.

Tra gli ictus più temuti e devastanti ci sono quelli causati da blocchi nel sistema critico dell'arteria basilare del cervello. Quando non è fatale, l'ictus dell'arteria basilare può causare deficit devastanti, compresa la paralisi testa-alluce chiamata «sindrome locked-in» o «sindrome del chiavistello», secondo un articolo di rassegna pubblicato su MedLink Neurology da Biller e colleghi. Un personaggio nel "Il conte di Montecristo", descritto come «cadavere con occhi viventi», aveva quella che sembra essere la sindrome locked-in. Più di recente, il libro e film "Lo scafandro e la farfalla" descrivono un giornalista con la sindrome locked-in. Era mentalmente integro, ma poteva muovere solo la palpebra sinistra. Ha composto un libro di memorie commovente scegliendo una lettera alla volta mentre veniva elencato lentamente l'alfabeto.

Può essere rilevante perché:

L'ictus è fattore di rischio per l'Alzheimer.


La manipolazione del collo può essere associata all'ictus.
I trattamenti che comportano la manipolazione del collo possono essere associati all'ictus, secondo una dichiarazione scientifica dell'American Heart Association, scritta da Biller e altri esperti di ictus.
Un piccolo strappo in un'arteria del collo, chiamata «dissezione cervicale», è una delle cause di ictus più comuni nei giovani e negli adulti di mezza età. Una dissezione può portare ad un coagulo di sangue che viaggia al cervello e innesca un ictus. Dei movimenti improvvisi che iper-estendono o ruotano il collo possono causare una dissezione cervicale. Anche alcune manovre impiegate dagli professionisti sanitari estendono e ruotano il collo. "Anche se non è stato stabilito un rapporto di causa-effetto tra queste terapie e la dissezione cervicale, ed il rischio è probabilmente basso, una dissezione può provocare gravi lesioni neurologiche", ha detto il Dr. Biller. "I pazienti devono essere informati di questa associazione prima di subire la manipolazione del collo".


La Giornata Mondiale dell'Ictus è stata istituita dalla World Stroke Organization nel 2006 per contribuire a diffondere la consapevolezza pubblica nel mondo sul rischio di ictus e sull'alta prevalenza di ictus. Il tema del World Stroke Day di quest'anno è: donne e ictus. Le donne hanno un tasso di mortalità più alto per l'ictus rispetto agli uomini. Sei decessi su dieci per ictus si verificano nelle donne, in gran parte perchè l'ictus accade nella fase avanzata della vita delle donne, quando è più pericoloso.


Biller è un esperto di ictus di fama internazionale. E' professore e preside della Facoltà di Neurologia della Loyola University di Chicago.

 

 

 

 

 


Fonte: Loyola University via NewsWise.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 


 

 

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