Secondo uno studio recente delle National Academies of Sciences, Engineering and Medicine (NASEM), più di un terzo degli over-45 in USA si sente solo e quasi un quarto degli over-65 è considerato socialmente isolato. Tra gli anziani, l'isolamento sociale è stato collegato a vari effetti fisici e psicologici avversi, incluso un aumento del rischio di demenza e malattie cardiache.
Solitudine
La solitudine è la sensazione soggettiva e angosciante di essere soli, indipendentemente dal numero di contatti sociali. L'isolamento sociale è una mancanza di connessioni sociali. L'isolamento sociale può portare alla solitudine in alcune persone, mentre altri possono sentirsi soli senza essere socialmente isolati.
Per il 15-30% della popolazione generale, la solitudine è uno stato cronico. L'isolamento sociale dovuto a Covid o bullismo ha influenzato un gran numero di giovani. All'estremità opposta dello spettro di età, gli anziani hanno un rischio più alto di solitudine e isolamento sociale a causa di una perdita, spesso del partner, di familiari o amici.
Molti hanno preoccupazioni finanziarie realistiche. Altri possono non avere familiarità con banche, programmazione, investimenti, tasse e simili, specialmente se recentemente hanno perso un partner e non erano quelli che provvedevano al sostentamento della famiglia.
Le persone sole, anche quando in compagnia di altri, possono avere difficoltà collegate a perdita di udito o di vista o di mobilità. Tutti questi fattori aggravati dalla malattia cronica possono costringere una persona a rinunciare alla propria casa e al suo quartiere familiare, costringendola a scegliere quartieri sconosciuti, a essere circondati da estranei con difficoltà simili o anche peggiori nel comunicare.
Risultati della ricerca
L'isolamento sociale è stato associato ad un rischio più alto del 50% di demenza negli anziani. Le cattive relazioni sociali (caratterizzate dall'isolamento sociale o dalla solitudine) sono state associate a un aumento del 29% del rischio di malattie cardiache e del 32% di ictus.
L'isolamento sociale, in particolare tra le popolazioni vulnerabili come quelle a basso reddito, immigrati e LGBT, aumenta sostanzialmente il rischio di morte prematura, paragonabile ad altri fattori di rischio come ipertensione, fumo o obesità. La solitudine era associata a tassi più elevati di depressione, ansia e suicidio. L'elevata comorbidità medica e mortalità associate alla solitudine comportano un invecchiamento biologico accelerato.
Le persone che vivono da sole tendono a preparare pasti veloci e semplici, a basso contenuto di nutrizione e varietà. È probabile che ciò si rifletta nella mancanza di diversità nella flora intestinale. Da notare che la ricerca dell'Università della California di San Diego, ha scoperto che la solitudine era associata alla mancanza di diversità nel microbioma intestinale.
È anche probabile che la solitudine possa comportare una ridotta stabilità del microbioma intestinale e, di conseguenza, una ridotta resistenza e resilienza alle distruzioni legate allo stress, aumentando il rischio di infiammazione sistemica.
Nel cervello delle persone sole, tutti i canali che servono la risposta allo stress sono sovraccarichi. Uno studio dell'Università di Kyushu in Giappone ha scoperto che le persone anziane con pochi contatti sociali hanno una perdita di volume complessivo del cervello nelle aree del cervello colpite dalla demenza.
Molte persone sole non solo si sentono tristi; si sentono anche spaventati. Possono percepire le occasioni di socialità come una minaccia, non un invito. Si preoccupano di cadere o perdersi. Si preoccupano di spendere soldi anche quando sono finanziariamente solidi.
Aumentare le connessioni sociali
Se sei amico o familiare di una persona sola, devi tenere presente che consigli ben intenzionati come "aderisci a un club", "chiama un amico" o "chiacchiera con uno sconosciuto" raramente funzionano. Se ti senti solo te stesso, forse la consapevolezza che la solitudine è molto dannosa per la tua salute e abbrevia notevolmente la durata della vita ti muoverà ad adottare alcuni dei consigli qui sotto.
Ciò che è cruciale è prendere una decisione e poi attenersi ad essa. Ripensare quali misure adottare può portare a ritardi e paralisi. Smettila di ruminare. Inizia ad agire. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a favorire le connessioni sociali e ridurre i sentimenti di solitudine. Più ne adotti, più velocemente ti sentirai di nuovo intero.
- Esci dalla tua zona di comfort: incontrare nuove persone e impegnarsi in attività sociali potrebbe essere intimidatorio all'inizio, ma è essenziale che ti spingi oltre la tua zona di comfort. Inizia con piccoli passi, come partecipare a eventi sociali o incontri relativi ai tuoi interessi.
- Persegui le tue passioni: aderisci a club, gruppi o organizzazioni che si concentrano sulle attività che ti piacciono. Impegnarsi in hobby e interessi può aiutarti a connetterti con individui affini e dare spunti per conversazione naturali.
- Fai esercizio o mangia in compagnia di altre persone.
- I social media possono essere un ottimo strumento per formare connessioni purché li usi con prudenza.
- Iscriviti a corsi per imparare una nuova abilità come pittura, ceramica o bridge.
- Acquistare di persona (oltre a online) o andare in biblioteca, a musei e gallerie d'arte ti porta tra le persone.
- Aiutare le persone è uno degli antidoti più potenti alla solitudine. Un ottimo modo per realizzare questo è il volontariato, che ha molti vantaggi per entrambe le parti, il volontario e il ricevente. La soddisfazione si moltiplica anche se ti offri volontario in un campo che ami.
- Gli appuntamenti dal medico, o le visite regolari a domicilio di una infermiera sono opportunità per incontri faccia a faccia.
- È anche importante informare i professionisti sanitari. Devono capire che affrontare la solitudine dei loro pazienti non deve distoglierli dalla loro cura. (A parte questo: i professionisti sanitari spesso trascurano prendersi cura di se stessi. Se non diamo priorità alle connessioni sociali, come possiamo farlo per gli altri?)
- Se, nonostante tutte le tue buone intenzioni, trovi difficile socializzare a causa dell'ansia o della timidezza, cerca terapia professionale o consulenza.
Pensieri finali
Ricorda che lo sviluppo di connessioni sociali è un processo graduale ed è giusto fare piccoli passi al tuo ritmo. Sii paziente con te stesso e celebra i progressi che fai lungo la strada.
Fonte: Thomas R. Verny MD, ha insegnato alle università di Harvard, Toronto, York e St. Mary del Minnesota
Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti:
- J Holt-Lunstad et al. Social isolation and loneliness as medical issues. N Eng J Med, 2023, DOI
- C Blázquez-Fernández et al. The associations between suicides, ... PLoS One, 2023, DOI
- AE Walter et al. The Importance of Social Contact on Brain Atrophy ... Neurology, 2023, DOI
- NASEM. Social isolation and loneliness in older adults: ... Nat Acad Press, 2020, DOI
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- DV Jeste et al. Battling the modern behavioral epidemic of loneliness: ... JAMA psychiatry, 2020, DOI
- LC Hawkley et al. Loneliness matters: A theoretical and empirical ... Ann behav med., 2010, DOI
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