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Come gestire gli eccessi comportamentali dell'Alzheimer?

Come gestire gli eccessi comportamentali dell'Alzheimer?

La causa principale degli sfoghi comportamentali in una persona che ha l'Alzheimer è principalmente il declino del linguaggio e delle sue capacità comunicative. Gli eccessi possono anche essere causati da una o più necessità non soddisfatte. La persona colpita non riesce più a comunicare con gli altri in modo sensato e lotta per soddisfare i suoi bisogni. Questa frustrazione porta a scoppi comportamentali.


Spostare l'attenzione aiuta ma, anche se è difficile, è necessario cercare di capire ciò che l'individuo sta cercando di comunicare. Trovare quel motivo potrebbe alleviare il suo stress e anche contribuire a rendere più gestibile la cura per te.


Il più delle volte, i comportamenti sono collegati alle emozioni. Potrebbe essere spaventato, solo, arrabbiato, eccitato o solo annoiato. Queste emozioni sono molto comuni e dovrebbero essere sempre convalidate dal caregiver per dare a quella persona conforto e sicurezza.


Inoltre, la causa sottostante dei comportamenti più aggressivi è la depressione, che dovrebbe essere trattata da un medico.


Gli eccessi comportamentali possono essere provocati anche dalle aspettative del caregiver, che può dare per scontato che la persona colpita possa svolgere un compito o una funzione e, quando non ci riesce, entrambe le parti diventano ansiose e irritate, il che può causare espressioni comportamentali.


Gli scoppi possono anche essere causati da disagio fisico. Ad esempio, la persona potrebbe avere dolori articolari o mal di testa, essere costipata o semplicemente affaticata, quindi devi stare attento a monitorare il benessere dell'individuo e osservare anche i cambiamenti più sottili in quella persona.


Guarda anche l'ambiente. La stanza è troppo ingombra? Ci sono troppi visitatori durante il giorno? L'illuminazione proietta ombre che possono causare paura?


Se le espressioni comportamentali sono collegate al fisico o alle emozioni, cerca di osservare i movimenti e le azioni, le espressioni facciali e/o le variazioni nel tono o nel volume del linguaggio della persona, per determinare il bisogno non soddisfatto.


Usa segnali visivi per aiutare a comprendere particolari esigenze. Potrebbe essere necessario andare per tentativi per identificare un bisogno, tuttavia, trovare quel motivo è la chiave non solo per attenuare il disagio dell'individuo, ma anche lo stress sul caregiver.


Il caregiver deve essere consapevole del proprio approccio e usare toni gentili e uniformi per parlare e rassicurare la persona colpita.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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