Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il semplice cammino può invertire il declino in aree cruciali del cervello? Studio dice di si.

Il semplice cammino può invertire il declino in aree cruciali del cervello? Studio dice di si.

Un nuovo studio diretto da ricercatori della University of Maryland aggiunge ulteriori informazioni sull'influenza che ha l'attività fisica sulla fisiologia del cervello e offre speranze che si possano ristabilire alcune connessioni neuronali protettive.


Il Dott. J. Carson Smith, professore associato di kinesiologia, ha esplorato con i suoi colleghi gli effetti del cammino per 12 settimane di anziani da 60 a 88 anni sulla funzionalità di una regione del cervello che declina nelle persone che soffrono di lieve deterioramento cognitivo (MCI ) o di Alzheimer.


"La corteccia corticale posteriore (PCC) / precuneo del cervello è un fulcro di reti neuronali che integra e distribuisce i segnali", spiega il dottor J. Carson Smith, autore senior della ricerca pubblicata sul Journal of Alzheimer's Disease e direttore del Laboratorio Esercizi per la Salute del Cervello. "Sappiamo che una perdita di connettività in questo centro è associata alla perdita di memoria e all'accumulo di amiloide, entrambi segni sia di MCI che di Alzheimer".


Per questo motivo, una connettività ridotta nell'area PCC / precuneo è considerata un potenziale biomarcatore che indica una compromissione cognitiva anche prima che appaiono i sintomi di MCI o AD. È anche un obiettivo potenziale per verificare l'efficacia di interventi, come l'esercizio fisico, per migliorare la funzionalità del cervello in chi presenta sintomi di MCI.


Il team di ricerca del dottor Smith ha reclutato due gruppi, uno con 16 anziani sani e un altro con 16 anziani che avevano la diagnosi di lieve deterioramento cognitivo, per partecipare ad un intervento di esercizio che includeva il cammino per 30 minuti, quattro volte alla settimana (al 50-60% di riserva di frequenza cardiaca*), per tre mesi.


Prima e dopo l'intervento dell'esercizio, i partecipanti di entrambi i gruppi sono stati sottoposti a scansioni fMRI del cervello per valutare la connettività funzionale tra varie aree del cervello e il PCC / precuneo. Alla fine dell'intervento, entrambi i gruppi hanno mostrato una migliore capacità di ricordare un elenco di parole; tuttavia solo il gruppo MCI ha mostrato una maggiore connettività nel centro PCC / precuneo, che era evidente in 10 regioni che comprendono i lobi frontali, parietali, temporali e insulari, e il cervelletto.


"Questi risultati suggeriscono che gli effetti protettivi dell'allenamento fisico sulla cognizione possono essere realizzati dal cervello ristabilendo la comunicazione e le connessioni della cosiddetta rete di modalità predefinita del cervello, fatto che potrebbe aumentare la capacità di compensare la patologia neurale associata all'Alzheimer", ha detto il dottor Smith.


Anche se non è ancora chiaro se gli effetti dell'esercizio possono ritardare ulteriormente il declino cognitivo nei pazienti con diagnosi di MCI, i cambiamenti di connettività neurale della rete documentati in questo studio ci fanno sperare che l'esercizio fisico possa stimolare la plasticità del cervello e ripristinare la comunicazione tra le regioni del cervello che possono essere state perse nel decorso dell'Alzheimer.


La specificità di questi effetti nel gruppo MCI suggerisce inoltre che l'esercizio può essere particolarmente utile in coloro che hanno già una lieve perdita di memoria. Gli studi futuri previsti dal team del dottor Smith mirano a includere le condizioni di controllo dell'esercizio fisico e a includere l'esercizio fisico combinato con l'impegno cognitivo, per gli anziani sani con un rischio più alto di Alzheimer.

 

 

(*) La riserva di frequenza cardiaca (HRreserve) è la differenza tra la frequenza cardiaca massima misurata o prevista e la frequenza cardiaca di riposo. Alcuni metodi di misurazione della percentuale di intensità dell'esercizio misurano la riserva di frequenza cardiaca. Inoltre, quando una persona aumenta la propria forma cardiovascolare, il suo HRrest diminuisce e la riserva di frequenza cardiaca aumenta. La percentuale di HRreserve è equivalente alla percentuale di riserva VO2 (Fone: Wikipedia)

 

 


Fonte: University of Maryland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Theresa J. Chirles, Katherine Reiter, Lauren R. Weiss, Alfonso J. Alfini, Kristy A. Nielson, J. Carson Smith
Exercise Training and Functional Connectivity Changes in Mild Cognitive Impairment and Healthy Elders. Journal of Alzheimer's Disease, Volume 57, Number 3, 2017, Pages 845-856

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.