Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La tecnologia permette a pazienti e caregiver di gestire la cura con meno stress

La tecnologia permette a pazienti e caregiver di gestire la cura con meno stress

Per le persone che hanno un ruolo fondamentale nella cura di amici o familiari malati cronici, delle informazioni mirate, fornite sistematicamente, possono aiutare ad alleviare lo stress e l'onere del caregiving [accudimento] e migliorare i risultati per i pazienti, secondo una ricerca svolta all'Università del Michigan.


Un numero crescente di anziani che vivono con gravi problemi di salute cronici sono single e vivono da soli. Anche quando è presente il coniuge, il marito o la moglie spesso lottano con le proprie difficoltà di salute e con le esigenze concorrenti sul tempo. Di conseguenza, le persone con malattie croniche, come insufficienza cardiaca o Alzheimer, hanno spesso bisogno di un sostegno da parte della famiglia o amici che non vivono sotto lo stesso tetto.


La School of Public Health e la Medical School della UM, e il Department of Veterans Affairs di Ann Arbor, hanno collaborato per realizzare un esperimento che offre supporto sanitario mobile ai pazienti con insufficienza cardiaca e ai loro caregiver informali.


Il loro obiettivo era duplice: capire se il supporto strutturato del programma e i caregiver informali potrebbero migliorare la cura di sé e lo stato di salute dei pazienti, e stabilire se il feedback sistematico ai caregivers può alleviare il loro carico e permettere loro di evitare di burnout e le preoccupazioni per la salute mentale.


L'attuale studio, riportato sulla rivista Medical Care, ha esaminato in particolare il carico del caregiver.

"I pazienti hanno bisogno di aiuto per prendere i farmaci come prescritto, aderire a cambiamenti nella dieta e rispettare gli appuntamenti. Tuttavia, molti pazienti non riescono a soddisfare questi obiettivi di auto-cura", ha dichiarato John Piette, professore nelle facoltà di Sanità Pubblica e Medicina della UM, direttore del Centro per la gestione delle malattie croniche e scienziato senior di ricerca nel VA Ann Arbor Healthcare System.


I caregivers (coniuge, familiare o amico) possono aiutare i pazienti a seguire i loro piani di autogestione. Tuttavia, spesso l'onere di prendersi cura di un'altra persona impatta sulla salute e il benessere di quello che fornisce questo supporto. Di conseguenza, molti caregiver riferiscono tensione emotiva, depressione e aumento dei tassi di malattie croniche.


I ricercatori hanno reclutato 369 pazienti con insufficienza cardiaca del Veterans Health Care System e li hanno aiutati a identificare un caregiver informale. I pazienti sono stati collocati in due gruppi. In uno, i pazienti hanno ricevuto il controllo e l'informazione dell'auto-cura con chiamate settimanali automatizzate con un feedback sui problemi di salute urgenti segnalati al loro team clinico. Nell'altro gruppo, i pazienti hanno ricevuto servizi identici ma con un feedback via e-mail sul loro stato e suggerimenti su come aiutare inviati automaticamente al loro caregiver familiare.


"Questo programma è insolito in quanto è progettato per fornire aggiornamenti e consigli a figlie, figli e altri caregiver al di fuori della casa", ha detto Piette. "I caregiver familiari hanno un ruolo fondamentale, ma spesso non hanno accesso ai tipi di supporti informativi che hanno in genere gli operatori professionali. Non diremmo mai ad un infermiere o ad un medico 'Indovina un po', non ti daremmo alcuna formazione o accesso ad alcuna risorsa, registrazione o guida da consultare", ma questo è esattamente quello che facciamo per i caregivers".


Dopo 6 e 12 mesi nell'esperimento, ai caregiver familiari di entrambi i gruppi è stato chiesto di completare le valutazioni di tensione del caregiving, dei sintomi depressivi e della partecipazione nel supporto di auto-cura. Nel gruppo in cui i caregiver hanno ricevuto un feedback sulla loro persona cara, i caregiver hanno riferito meno sforzo del caregiver e depressione rispetto a quelli della versione di confronto del programma.


Per i caregiver con punteggi che indicano sintomi depressivi clinicamente significativi al momento dell'iscrizione, i punteggi medi sono rimasti al di sotto di tale soglia sia a 6 che a 12 mesi. I caregiver che ricevevano feedback hanno segnalato anche più tempo trascorso con i loro pazienti, compresa la partecipazione agli appuntamenti medici (50 contro 40 per cento), un maggiore coinvolgimento nell'aderenza del paziente ai farmaci (43 contro 32 per cento) e più tempo trascorso in terapia di supporto (86 minuti a settimana contro 70 minuti).


"Stiamo lavorando per creare soluzioni che non dipendono da un maggiore lavoro di medici e infermieri", ha detto Piette. "Molti caregiver familiari sono preoccupati di non avere l'esperienza necessaria per essere più efficaci ad aiutare il proprio caro. Noi vogliamo aiutarli, riducendo lo stress e la depressione. Nella moderna America, dove i social network sono sempre più distribuiti geograficamente, dobbiamo trovare nuovi modi per colmare queste lacune".


I risultati sull'impatto dell'intervento sui comportamenti e sui risultati di auto-cura dei pazienti sono stati riferiti separatamente all'inizio di quest'anno sul Journal of Medical Internet Research. In quell'articolo, i ricercatori comunicano di aver trovato che:

  • I pazienti hanno riferito una migliore aderenza ai farmaci: 9 per cento in più a 6 mesi e quasi il 14 per cento in più a 12 mesi per quelli del programma mHealth + CP.
  • Hanno anche sperimentato un minor numero di problemi di respirazione: una riduzione del 4 per cento a sei mesi, e dell'11 per cento a 12 mesi.
  • I pazienti hanno sperimentato un peso più stabile: un miglioramento relativo del 44 per cento, se si considera il tasso atteso di aumento di peso e se confrontato con il gruppo che non aveva caregiver informali.
  • Meno pazienti nel gruppo di esperimento hanno riferito emozioni negative durante le interazioni con i loro caregivers.

 

*****
Hanno collaborato anche Dana Striplin, Nicolle Marinec, Jenny Chen e James Aikens. Piette è affiliato con l'Institute for Healthcare Policy and Innovation..

 

 

 


Fonte: University of Michigan (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: John D. Piette, Dana Striplin, Nicolle Marinec, Jenny Chen, James E. Aikens. A Randomized Trial of Mobile Health Support for Heart Failure Patients and Their Informal Caregivers: Impacts on Caregiver-reported Outcomes. Medical Care, August 2015 - Volume 53 - Issue 8 - p 692–699, doi: 10.1097/MLR.0000000000000378

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ageismo e sesso negli anziani: sfida ai costrutti sociali.

21.03.2024

Nella società dobbiamo confrontarci con molti 'ismi'. Il sessismo e il razzismo, per cit...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Felici e contenti: cosa possiamo imparare dalle 'zone blu'

24.01.2024

I residenti delle 'zone blu' hanno vite lunghe e felici. Proviamo il loro modo di vivere sano.

<...

È un comportamento eccentrico o è Alzheimer?

16.01.2024

Hai un genitore anziano che dimentica il nome del nipote e ti chiedi se è ora di trovare...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché bisogna dormire? Il sonno insufficiente è legato a molte malattie croni…

27.12.2023

"Termina ogni giorno prima di iniziare il successivo e i...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché avere troppi hobby non è una brutta cosa

27.10.2023

Alcune persone vengono in terapia sentendosi sopraffatti e incerti sulla loro tendenza a...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.