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Hai paura dell'Alzheimer? Se si, fai quanto serve per ridurre il rischio.

brain fading away

Come persona che si affida al cervello per vivere al meglio, la mia paura più grande è la demenza. Per fortuna, nessuno nella mia famiglia l'ha avuta. Ma questo non significa molto, come potresti pensare.


Meno dell'1% di tutti i pazienti con morbo di Alzheimer (MA), per quanto ne sappiamo, ha una vulnerabilità genetica che rende inevitabile la malattia. (In questo momento, un ampio studio clinico sta testando se farmaci specifici possono aiutare). Per la stragrande maggioranza dei pazienti, accade qualcos'altro.


Il rischio più grande è una malattia di cuore; circa l'80% delle persone che muoiono con malattie cardiovascolari aveva anche il MA, secondo alcuni studi su autopsie. È possibile che le malattie cardiovascolari siano uno degli scatenanti dei sintomi di MA. Il controllo frequente della pressione e della glicemia (zucchero nel sangue) è importante, perché entrambe aumentano il rischio cardiaco.


Il che ci porta all'esercizio fisico regolare. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l'esercizio aerobico come protezione per il cervello. Lo studio Harvard Aging Brain ha seguito degli anziani e ha documentato la loro attività fisica, così come le misure della salute del loro cervello. Nel 2019, i suoi ricercatori hanno confermato altri studi che avevano suggerito che l'attività fisica era legata a un declino cognitivo minore e a una perdita minore di volume del cervello.

Questo studio ha misurato la cognizione, con un test che è sensibile ai problemi che precedono l'arrivo della demenza. Oltre a supportare la salute del cuore, l'esercizio fisico può aumentare i livelli di sostanze desiderabili chiamate 'fattori di crescita neuroprotettivi', può stimolare la nascita di nuove cellule cerebrali, o ridurre l'infiammazione nel cervello, secondo alcune ricerche.


La dieta conta. Nelle sue indicazioni per evitare il declino mentale, l'OMS raccomanda un'alimentazione coerente con le linee della dieta mediterranea, che enfatizza frutta, verdura, pesce e olio d'oliva, piuttosto che carne rossa e latticini. Può essere utile anche la dieta DASH, prescritta ai pazienti con pressione alta, che è abbastanza simile. Assicurati di mangiare abbastanza frutta e verdura per ottenere preziosi antiossidanti.


Porta l'apparecchio acustico. In uno studio del 2019 su pazienti Medicare HMO, i ricercatori hanno scoperto che gli anziani che hanno usato un apparecchio acustico per i problemi dell'udito appena diagnosticati avevano meno rischio di sviluppare demenza, depressione o ansia nei successivi tre anni. Se non trattata, la perdita dell'udito accelera il declino cognitivo, secondo molte ricerche. Per esempio, in uno studio di quasi 4.500 anziani senza demenza, il 16,3% dei volontari con perdita di udito ha sviluppato la malattia, rispetto al 12,1% di quelli con udito normale. Il gruppo con perdita di udito ha anche sviluppato la demenza circa due anni prima, in media.

Gli apparecchi acustici sembrano aiutare, secondo un ampio studio eseguito all'Università del Michigan sui dati di quasi 115.000 anziani con perdita di udito. Se hai guai di udito, potresti tagliare del 18% il tuo rischio di demenza nei prossimi tre anni portando un apparecchio acustico. E potresti anche tagliare il rischio di depressione o ansia dell'11%.

L'apparecchio acustico ti aiuterà a rimanere socialmente collegato, che può essere il singolo passo più importante che puoi fare per la tua salute generale, soprattutto quando invecchi. L'isolamento è associato specificamente con il rischio di demenza. Se non ottieni, e usi, apparecchi acustici, diventi incapace di godere dei gruppi sociali e anche di conversare uno-a-uno. Puoi iniziare a ritirarti senza rendertene conto.

Quegli apparecchi acustici aiutano anche a evitare le cadute. Se sbatti la testa e perdi conoscenza, aumenti il rischio di MA. Nello studio del Michigan, l'apparecchio acustico ha tagliato del 13% il rischio di una lesione legata alla caduta.

 

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È vero che siamo tutti diversi. Puoi fare tutto giusto e ammalarti, oppure ignorare tutti i consigli e rimanere forte oltre i 100 anni. Nessuno può essere ritenuto responsabile di ammalarsi di Alzheimer. Ma non dovresti sentirti responsabile per tentare?

 

 

 


Fonte: Temma Ehrenfeld in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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