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Benefici dell'improvvisazione per le persone con demenza: il potere del 'si, e...'

improv memory ensamble

Quando la memoria inizia a scemare, il passato e il futuro possono essere particolarmente spaventosi per le persone con demenza. L'improvvisazione permette loro di concentrarsi sul presente e sulla costruzione della comunità.

Il Memory Ensemble e lo Scripted IMPROV di Hearthstone stanno entrambi dando i benefici dell'improv(visazione) alle persone con demenza.

 

Il Memory Ensemble

Nel 2009, Christine Mary Dunford e Darby Morhardt hanno fondato il Memory Ensemble, una collaborazione tra il Mesulam Center for Cognitive Neurology and Alzheimer’s Disease e la Lookingglass Theatre Company. Il Memory Ensemble usa il teatro dell'improvvisazione per aiutare le persone con demenza a impegnarsi socialmente, a comunicare e a diventare creative.


Il programma del Memory Ensemble si concentra sulle capacità fondamentali di improvvisazione come l'ascolto, l'osservazione e il dire di sì alle idee. Le sessioni passano da questi fondamentali a una scala globale, comunitaria e alle preoccupazioni personali mentre il rapporto di gruppo si sviluppa nel tempo.


Descrivendo il loro lavoro, Dunford, Morhardt e Hailee M. Yoshizaki-Gibbons spiegano che la disabilità è relazionale. Spiegano che “i partecipanti al Memory Ensemble partecipano alle attività creative che non richiedono la capacità di portare il passato nel presente, ma piuttosto chiedono alle persone di lavorare insieme in relazione”. Questa attenzione al rapporto aiuta i partecipanti a superare sentimenti di isolamento in quanto condividono giocosamente le loro esperienze con l'altro.


La ragione per cui l'improvvisazione è particolarmente importante per questo lavoro è il principio «Sì, e». Mary O'Hara, assistente sociale del Cognitive Neurology and Alzheimer’s Disease Center della Northwestern University spiega:

"Forse pensare al passato e cercare di ricordare rende la persona un po' ansiosa o anche un po' triste, perché la sua memoria sta scemando. E forse anche pensare troppo al futuro è ansiogeno. Quindi, essere nel momento presente è un posto così sicuro e buono dove stare".


L'enfasi dell'improv sul momento presente può alleviare una parte dell'ansia associata a vivere con demenza.

 

Lo 'Scripted IMPROV' dell'Hearthstone Institute

John Zeisel, Michael J. Skrajner, Evan B. Zeisel, Miranda Noelle Wilson e Chris Gage hanno fatto uno studio per vedere come lo Scripted IMPROV (∼Improv con copione) influenza le persone con demenza e con sintomi di coinvolgimento e depressione positivi. Essi descrivono lo Scripted IMPROV come dramma semi-improvvisato che è stato progettato specificamente per le persone con demenza.


Una somiglianza tra lo Scripted IMPROV di Zeisel e il programma del Memory Ensemble è la loro attenzione sul principio «Sì, e». Entrambe le versioni di improvvisazione enfatizzano l'importanza per i partecipanti di ascoltarsi da vicino gli uni con gli altri e di aggiungersi alle rispettive idee.


Lo studio di Zeisel et al. ha misurato l'effetto dello Scripted IMPROV in 178 persone con demenza, sull'impegno, l'influenza e la depressione prima e dopo la partecipazione allo Scripted IMPROV.


Hanno misurato l'impegno con la Menorah Park Engagement Scale e hanno scoperto che è aumentato l'impegno positivo (contatto con gli occhi, sorrisi, risate, reazioni) e diminuito l'impegno negativo (fare movimenti ripetitivi, evitarsi, cercare di lasciare l'attività). L'idea è che un impegno positivo aiuta le persone con demenza a sperimentare meno disturbi del comportamento ed è quindi essenziale per la salute mentale.


Hanno usato anche il Mini-Mental Health Examination, la Geriatric Depression Scale Form-Short, e la Dementia Quality of Life per misurare l'inclinazione e i sintomi di depressione dei partecipanti. Oltre a un migliore impegno positivo, i ricercatori hanno scoperto che l'intervento Scripted IMPROV ha ridotto i sintomi di depressione dei partecipanti che erano clinicamente depressi prima dell'intervento. Non c'era un effetto misurabile sulla depressione per i partecipanti che non erano clinicamente depressi pre-intervento.


L'altro dato interessante è che il numero di partecipanti ha avuto un impatto positivo sul coinvolgimento e l'inclinazione. Più partecipanti significava più impegno. Tuttavia, non c'è stato alcun impatto a lungo termine dall'intervento Scripted IMPROV, implicando che l'improvvisazione è probabilmente un intervento non farmacologico momentaneo per le persone con demenza e non una soluzione definitiva.

 

Il principio «Sì, e»

Ho contattato Zeisel per chiedergli perché pensa che l'improvvisazione sia utile per le persone con demenza, e lui indica il principio «Sì, e» dell'improvvisazione. E dice:

"Se si impone una struttura lineare in una conversazione con la maggior parte delle persone con demenza, è facile dire che la persona con cui stai parlando "non dice cose di senso". Se si segue il filo della persona con demenza, ovunque ci porti, usando tecniche di improvvisazione «Sì ... e», la conversazione ha sempre un senso".


Evan Bass e l'Electronic Bass Entertainment stanno lavorando con la Hearthstone per la loro ricerca sull'improvvisazione. Bass spiega che alle persone con demenza viene spesso detto “No. È sbagliato". Questo porta aggressività, depressione e ritiro. La ricerca di Zeisel et al. evidenzia che iniziare con «Sì, e» diminuisce l'impegno negativo e lo sostituisce con un impegno positivo, come l'ascolto, le risate e il contatto con gli occhi.


Ecco perché la Hearthstone e i suoi partner integrano il principio «Sì, e» oltre le loro sessioni Scripted IMPROV. Zeisel spiega poeticamente:

"Noi crediamo che, poiché quelli con demenza cambiano nel modo di interagire giorno per giorno, coloro che interagiscono con loro devono imparare a cambiare con loro, per mantenere un collegamento con la personalità e la persona che non è mai veramente perduta".


L'improv e i suoi principi aiutano le persone con demenza e i loro caregiver e familiari a mantenere una connessione mentre la demenza cambia tutto di loro. In questo caso, il potere dell'improv risiede nella sua capacità di aiutare le persone a creare insieme, di fronte all'incertezza e al cambiamento.


Sono sempre stato sostenitore di più ricerca e del finanziamento alla ricerca sull'improvvisazione e sull'improvvisazione applicata, ma Zeisel cita quello che secondo me è un chiarimento importante. Invece di chiamare l'improv un intervento non farmacologico, Zeisel suggerisce di chiamarlo 'ecopsicosociale' perché descrive ciò che è l'intervento, invece di quello che non è. Ecopsicosociale racchiude le qualità mentali, sociali e relazionali di interventi come l'improvvisazione, invece di dire semplicemente che non c'è alcun farmaco coinvolto.


In entrambi i casi, il lavoro come il Memory Ensemble e lo Scripted IMPROV di Hearthstone stanno dando alle persone con demenza lo spazio per essere viste e ascoltate e di vedere e sentire gli altri nella loro comunità. Aiuta a costruire relazioni e comunità, e aumenta l'impegno positivo e la qualità della vita. Poiché la demenza riduce il pensiero lineare, l'improv può dare ai caregiver e ai familiari gli strumenti per seguire comunque, senza vergogna o giudizio.

 

 

 


Fonte: Clay Drinko in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  • Drinko, C. (2013). Theatrical improvisation, consciousness, and cognition. Springer.
  • Dunford, C. M., Yoshizaki-Gibbons, H. M., Morhardt, D. (2017). The Memory Ensemble: improvising connections among performance, disability, and ageing. Research in Drama Education: The Journal of Applied Theatre and Performance, 22(3), 420-426.
  • Hill, J. (15 Aug 2011). Improv For Alzheimer's: 'A Sense Of Accomplishment'. Retrieved from npr.org

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