Esperienze e opinioni
Consigli per l'interazione tra famiglia, anziani e amici durante il COVID-19
Una esperta di gerontologia (lo studio della vecchiaia e del processo di invecchiamento) della Virginia Tech University incoraggia le famiglie a rimanere in contatto con i loro cari più anziani, mentre praticano il distanziamento sociale, nonostante le nuove sfide aumentino la complessità del rimanere in contatto.
“Restare socialmente impegnati è una parte fondamentale dell'invecchiamento sano, e mantenere connessioni sociali combatte la solitudine e la depressione. La ricerca ha dimostrato un'associazione tra impegno sociale significativo e un rischio ridotto di Alzheimer, di pressione sanguigna più bassa e di capacità cognitive più nitide“, dice Karen Roberto, professoressa dell'università, docente senior del Virginia Tech Center of Gerontology e direttrice fondatrice del Virginia Tech Institute for Society, Culture and Environment.
“Al contrario, l'isolamento sociale e i sentimenti di solitudine aumentano i problemi comportamentali come i disturbi del sonno, i sintomi depressivi e la fatica negli anziani”, dice la Roberto. “Pensa alle interazioni sociali positive come ad un esercizio per la mente e l'anima: alzano il morale, riducono il rischio di depressione, facilitano l'ansia, aiutano a mantenere la mente vigile, e mettono un sorriso sul volto delle persone".
La Roberto nota che, anche se circa il 70% degli anziani riferisce di essere collegato al computer, il loro livello di coinvolgimento varia non solo in base alle caratteristiche personali e preferenze, ma per facilità d'uso e di accesso.
“Ora potrebbe essere un buon momento per introdurre i familiari più anziani, che prima erano resistenti o disinteressati, all'uso di internet o la tecnologia digitale per migliorare la comunicazione e il supporto con i propri cari vicini e lontani”.
Per gli utenti principianti della tecnologia, la chiave è tenere semplici le cose, almeno per l'inizio, dice la Roberto.
- "Inizia da dove sono, evita il linguaggio tecnico, scrivi le istruzioni, e fai fare loro pratica, pratica, pratica”.
- "Nelle circostanze tipiche, gli anziani spesso riservano regolarmente del tempo per interagire con figli, nipoti, fratelli, amici e altri, tramite telefonate, e-mail, FaceTime e altre piattaforme di video. Ora, questi incontri remoti sono ancora più importanti. Gli anziani non vedono l'ora di avere queste interazioni, in quanto consentono loro di far parte della vita della loro famiglia e di quella di un amico, in tempo reale".
- "Al contrario,questo spesso dà ai figli adulti e agli altri la serenità per essere in grado di parlare e vedere virtualmente che quell'altro familiare o amico sta andando bene”.
- “Brevi interazioni con gli anziani nel corso della giornata possono essere efficaci quanto le visite più lunghe. Una breve chiamata, messaggio o video chat per condividere una storia divertente, fare una domanda, ricordare qualche impegno, commentare la puntata del giorno dello show televisivo preferito, o condividere una foto, aiuta a mantenere collegate le persone anziane, anche se non sono in grado di essere nello stesso luogo della famiglia e degli amici”.
- “Anche se gli anziani hanno bisogno di rimanere informati sul COVID-19, ciò che non è utile è che la pandemia sia l'obiettivo primario delle loro interazioni sociali”.
La Roberto dice ancora:
“Per le famiglie che si prendono cura di un parente con demenza, le sfide e le incertezze associate al COVID-19 sollevano nuove preoccupazioni nella loro vita già stressante. Molte famiglie sono arrivate ad affidarsi ai servizi domiciliari e comunitari, come i diurni, i centri sollievo, l'assistenza domiciliare, i servizi di trasporto, che li aiutano ad assistere il loro parente.
“Le famiglie hanno bisogno che siano messi in atto piani alternativi, nel caso questi servizi non siano più disponibili o siano ridotti, in risposta alla necessità di distanziamento sociale. Devono essere fatti anche piani di assistenza di riserva nel caso in cui un lavoratore di assistenza domiciliare o un caregiver familiare primario si ammali”.
Fonte: Karen Roberto in Virginia Tech University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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