Gli scienziati che studiano il perdono concordano da tempo che si tratta di uno dei contributi più importanti a un rapporto sano. Gli studi hanno dimostrato che le coppie che praticano il perdono sono più propense a godere di relazioni romantiche più lunghe e più soddisfacenti. La ricerca ha anche scoperto che le persone che praticano il perdono incondizionato hanno maggiori probabilità di vivere più a lungo.
Il perdono è un componente così cruciale per un rapporto sano, perché, diciamocelo, le persone non sono perfette. Per quanto vicino arriviamo a trovare una completa "anima gemella", ogni individuo è incredibilmente diverso da quello successivo. Le coppie che formano un "legame ideale", nel tentativo di fondere le identità, essere in completa sincronia e funzionare come entità unica, stanno dimenticando questa realtà di base.
E sono anche sulla strada per avere una grande delusione.
È importante accettare che tutti noi abbiamo mente e punti di vista diversi. Ognuno di noi è ferito, difeso, imperfetto, e inevitabilmente commette errori. Avere questa prospettiva non significa che dovremmo restare passivi e sopportare gli abusi. Tuttavia, se vogliamo godere di un rapporto duraturo con qualcuno che stimiamo e con cui scegliamo di passare la vita, dovremo far crescere la nostra capacità di perdonare.
La scienza dietro questo può sembrare intuitiva, ma aiuta a illustrare il ruolo importante del perdono nel benessere di lungo periodo di una coppia. Uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of Family Psychology ha dimostrato che, nelle relazioni, la mancanza di perdono rende molto meno probabile risolvere i conflitti. La ricerca ha anche dimostrato che la mancanza di perdono suscita emozioni negative e crea più conflitti. Le coppie che non praticano il perdono hanno più probabilità di impegnarsi in “tattiche interpersonali negative” e hanno una scarsa capacità di arrivare a compromessi o di risolvere le questioni.
Le coppie che praticano il perdono mostrano più regolazione comportamentale e hanno più motivazioni positive verso il partner. In altre parole, lasciano perdere invece di tenere rancore o di ospitare risentimento. Al contrario, mettono il loro impegno nel mantenere un rapporto positivo, in cui sono meno ostili o punitivi. Come è scritto nel rapporto dello studio, “essi inibiscono la loro tendenza a danneggiare il loro rapporto con tattiche interpersonali negative come ferire, rimproverare o evitare il loro partner”.
Nel praticare il perdono, le persone sono in grado di rompere un ciclo in cui tante coppie entrano in un avanti-e-indietro continuo e distruttivo in cui nessuno vince davvero. Come ha avvertito un articolo pubblicato dalla Mayo Clinic, “Se non pratichi il perdono, potresti essere quello che paga il prezzo più a caro”. Il documento prosegue elencando alcuni degli effetti del rancore:
- portare rabbia e amarezza nelle tue relazioni;
- incapacità di godere del presente;
- depressione e ansia;
- sentire che ti manca significato o scopo;
- perdita di connessione con gli altri.
È interessante notare che aspetti negativi simili sono sperimentati quando non riusciamo a perdonare noi stessi. Maltrattarci e non riuscire ad avere un atteggiamento di compassione o di perdono verso noi stessi può avere conseguenze negative per noi e per il partner che abbiamo offeso.
Uno studio ha trovato che l'auto-punizione e le “risposte di pseudo-auto-perdono” non hanno reali benefici per il ripristino o la riparazione di una situazione. “Al contrario”, notano i ricercatori, “l'auto-perdono genuino (che coinvolge lo sforzo di lavorare sull'offesa della persona, l'assunzione di responsabilità, e l'accettazione di sé mentre si riconosce il fallimento) è associato con esiti positivi di ristoro sia per chi ha offeso che per la vittima”.
Questo è vero nelle relazioni sentimentali, in cui gli studi hanno trovato anche che entrambe le parti beneficiano del “partner offensivo” che mostra auto-perdono. Entrambi i partner tendono a sentire più soddisfazione nel rapporto e come conseguenza hanno meno pensieri e sentimenti negativi verso se stessi. L'auto-perdono diminuisce anche le nostre possibilità di ripetere la stessa offesa.
Con tutti questi dati a supporto dell'importanza del perdono, quale potrebbe essere il rovescio della medaglia di diventare una persona più indulgente? Ecco 5 modi di fare proprio questo:
1. Pensa al risultato che vuoi ottenere.
Nell'affrontare i conflitti relazionali, a volte perdiamo di vista i nostri obiettivi. È importante enfatizzare gli obiettivi cooperativi più che quelli competitivi; in altre parole, condividere l'obiettivo comune di tornare ad essere vicini, in contrapposizione all'obiettivo competitivo di "vincere" la discussione. Come ama dire mio padre, lo psicologo Robert Firestone, quando ti impegni in questo modo, “Puoi vincere la battaglia, ma perderai la guerra”.
Al fine di uscire entrambi vittoriosi, cerca di avere empatia per il tuo partner e vedi la situazione dai suoi occhi. Prova a riconoscere i modi in cui forse stai facendo male a te stesso e al rapporto, tirando fuori ostilità, freddezza, o tenendo rancore. Questo non significa abbandonare le cose che ti interessano, significa parlare di loro in modi che migliorano la comprensione del tuo partner e ti aiutano a rimanere in strada, in modo che entrambi otteniate il risultato voluto.
2. Ritira l'accusa, lascia perdere.
La maggior parte delle persone nelle relazioni sa cosa vuol dire costruire poco a poco un caso contro un compagno, catalogando ogni singolo errore che fa la persona fino a quando non ci appare come una caricatura di se stessa. Questa distorsione può danneggiare e minare i tuoi sentimenti calorosi e amorevoli per il partner. Inoltre, quando tieni un rancore, la persona che soffre di più sei tu.
In un post precedente, ho elaborato l'importanza di non costruire un caso contro il tuo partner. Al contrario attendi finché non sei calmo, cerca di esprimere come ti sei sentito nella situazione, e dai al tuo partner la possibilità di comunicare la sua prospettiva. Resta aperto e buon ascoltatore. Quando esprimiamo i nostri sentimenti e li lasciamo andare, siamo in grado di ritrovare un atteggiamento gentile e compassionevole verso il nostro partner.
3. Non ascoltare la tua voce interiore critica.
Tutti noi abbiamo nella nostra testa pensieri crudeli e che ci imbeccano, che diventano particolarmente forti quando si tratta delle nostre relazioni. Questa “voce interiore critica” è piena di cattivi consigli che interferiscono con la nostra felicità e tendono a criticare noi (o il nostro partner) in ogni momento. Può dirci di non investire nel nostro partner, o di dargli fiducia. Può consigliarci di proteggere noi stessi non avvicinandoci troppo o di cercare vendetta quando il nostro partner crea problemi. Ancora una volta, queste azioni sono raramente nel nostro interesse e non ci faranno che male.
Questa “voce” che ci imbecca può risuonare rilassante in un primo momento, dicendoci “Trattalo semplicemente con freddezza. .. Ti farà sentire meglio”, oppure "Chiamala semplicemente e chiedile di rassicurarti di come si sente". Tuttavia, una volta che ascolti questi pensieri, la stessa voce ti ritorna proprio per punirti: “Eccoti solo di nuovo. Che perdente. L'hai appena respinta, e ora non avrai nessuno”. Per fare qualcosa sul punto di vista tuo e vero e andare verso ciò che vuoi veramente, devi silenziare le direttive sia auto-calmanti che auto-critiche del tuo critico interno e agire in modi che ti portano verso i tuoi obiettivi.
4. Sii cosciente di qualsiasi timore di intimità.
Se ci troviamo tutto ad un tratto a criticare un partner o ostinatamente non intenzionati a perdonare un difetto del carattere che c'era fin da principio, potremmo prendere in considerazione che le nostre paure dell'intimità ci spingono a respingere il partner. La maggior parte di noi può facilmente vedere certe paure o esitazioni a proposito dell'intimità nel nostro partner, ma spesso non riusciamo a riconoscerle in noi stessi.
Abbiamo tutti di fronte una certa quantità di lotta interna quando si tratta di amore e intimità. Prima di saltare alla gola del partner perché è tornato tardi o ha dimenticato un favore, prova a pensare se ci può essere qualche inclinazione sottostante dentro di te che ti incoraggia a respingerlo.
5. Non ricreare vecchie dinamiche familiari con il partner.
A volte, quando un tratto specifico spinge i nostri bottoni più di altri, è perché innesca qualcosa in noi dal nostro passato. Ad esempio, se avevamo un genitore che lottava con l'alcolismo, potremmo essere più sensibili ai nostri partner quando diventano alticci ad una festa. Se avevamo un caregiver che andava in collera senza ragione, nel momento in cui il nostro partner alza la voce possono partire gli allarmi.
Sii attento ai modi in cui puoi proiettare, o addirittura ricreare, vecchie dinamiche nelle relazioni attuali. Considera se il tuo comportamento riflette realmente come vuoi agire, o è una reazione a qualcosa che è stato suscitato dal tuo passato.
Quando seguiamo questi punti, possiamo avere pensieri che ci dicono che siamo pazzi, o che ci faremo solo male. Eppure, essere vulnerabili ci dà in realtà più possibilità di ottenere ciò che vogliamo. Ci porta a modi più sani di relazionarci e crea un rapporto più compassionevole.
E, nei casi in cui qualcuno ci fa regolarmente del male senza alcun segno di cambiamento, possiamo essere forti nella nostra scelta di andare avanti, e farlo senza tormentarci, precipitando in sentimenti nocivi di vittimizzazione, vergogna o rabbia mal diretta.
Eppure, quando si tratta dei tipici sobbalzi stradali che sperimentiamo con le persone di cui ci fidiamo e che scegliamo per esserci vicini a lungo termine, perdonare ci rende più felici, realmente.
Fonte: Lisa Firestone PhD (psicologa clinica) in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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