Associazione Alzheimer ONLUS

Esperienze e opinioni

Progressi nella valutazione del deterioramento cognitivo e della demenza

 diagnosing Alzheimer

Questo breve articolo offre una panoramica sugli approcci convenzionali disponibili, usati per valutare le cause di deterioramento cognitivo in soggetti che lamentano una lieve perdita di memoria, altri problemi cognitivi, e in soggetti con grave compromissione cognitiva che soddisfano i criteri diagnostici per il morbo di Alzheimer (MA) o altre forme di demenza.


Rivedo poi brevemente i progressi della ricerca in due innovazioni che potrebbero presto essere di uso quotidiano comune, per la valutazione clinica del deterioramento cognitivo: l'elettroencefalografia quantitativa e gli ambienti di realtà virtuale.

 

 

Approcci convenzionali usati per valutare il deterioramento cognitivo

Quando si valuta un individuo che lamenta perdita di memoria, difficoltà a risolvere problemi o altri sintomi di deterioramento cognitivo, i professionisti della salute mentale addestrati in modo convenzionale iniziano con la storia medica, sociale e psichiatrica completa.


Una storia completa aiuta a chiarire il decorso, la gravità e il tipo di deterioramento cognitivo. Se la storia suggerisce che il deterioramento cognitivo grave o persistente è legato a un problema medico di base, si riferisce il paziente a un neurologo per una valutazione formale.


Se c'è evidenza di danno cerebrale, infezione, ictus, o un tumore al cervello, si fa la scansione funzionale del cervello, con risonanza magnetica (fMRI), tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT) o tomografia ad emissione di positroni (PET).


Gli studi di laboratorio per chiarire le possibili cause fisiologiche sottostanti del deterioramento cognitivo comprendono studi della tiroide, emocromo completo, fegato, elettroliti, glicemia, azotemia e livelli sierici di vitamina. Il tipo specifico e la gravità del deterioramento cognitivo possono essere chiariti da una valutazione neuropsicologica con test specializzati della memoria, della risoluzione dei problemi e del ragionamento astratto.

 

 

Limitazioni della valutazione convenzionale

Anche se gli approcci di valutazione disponibili forniscono informazioni preziose sulle cause del deficit cognitivo, a volte producono risultati ambigui che pongono difficoltà ai medici su quando raccomandare trattamenti appropriati. Sono in corso ricerche su approcci tecnologici che possono migliorare l'accuratezza diagnostica e l'affidabilità dei metodi attualmente utilizzati per valutare il deterioramento cognitivo.

 

 

Elettroencefalografia quantitativa e mappatura neurometrica del cervello

L'elettroencefalografia quantitativa (qEEG) è oggetto di un'intensa attività di ricerca da molti anni. Recenti scoperte suggeriscono che la qEEG fornisce una risoluzione temporale superiore, è più semplice da implementare in ambito clinico e più conveniente rispetto alla fMRI per l'analisi della connettività di rete del cervello, e può fornire un neuro-marcatore predittivo del rischio di sviluppare il MA (Stam 2014).


I cambiamenti nella qEEG che avvengono nelle diverse fasi del MA e di altri disturbi con deterioramento cognitivo grave riflettono un calo del metabolismo energetico cerebrale regionale o del flusso sanguigno cerebrale che potrebbe non essere evidente in altre scansioni come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI ). La qEEG può essere usata per differenziare in modo affidabile il cosiddetto ‘lieve decadimento cognitivo’ (MCI) dal MA (Kwak 2006).


La mappatura neurometrica del cervello è un approccio qEEG specialistico che confronta le caratteristiche EEG dell'individuo in valutazione con i database normativi di individui sani della stessa età. La mappatura neurometrica aiuta a chiarire come un cervello funzionale si correla al deficit cognitivo, e dà informazioni utili per pianificare i protocolli EEG-biofeedback che affrontano tipi specifici di disfunzione cognitiva (Surmeli et al 2016).


La mappatura neurometrica del cervello è sempre più usata in ambito clinico per differenziare i deterioramenti cognitivi che sono dovuti a cause diverse, come ferite alla testa, disturbi medici, demenza progressiva, abuso di alcool e droghe, umore depresso, disturbi dell'apprendimento, e altre cause biologiche.

 

 

Ambienti di test di realtà virtuale

Gli strumenti della realtà virtuale (VR) vengono usati per migliorare l'accuratezza diagnostica dei metodi di valutazione neuropsicologica convenzionali esistenti, per valutare il deficit cognitivo nei disordini neurologici degenerativi, ictus, disturbi dello sviluppo, e lesioni cerebrali traumatiche (Montenegro 2017).


Gli ambienti virtuali di test delle prestazioni stanno dimostrando di essere affidabili e precisi per valutare il deterioramento cognitivo e sono un complemento prezioso degli approcci tradizionali di test neuropsicologici. I prototipi di ambienti VR hanno dato risultati promettenti per valutare memoria, attenzione, funzioni esecutive, integrazione sensomotoria e molte attività della vita quotidiana (Allain 2014).


Le innovazioni nei test per rilevare il MA incorporano ambienti virtuali immersivi, concetti tratti dai video giochi interattivi e sistemi avanzati di interazione uomo-computer (HCI, Human Computer Interaction). Questi test possono essere usati in ambito clinico per valutare la perdita di memoria per oggetti di uso comune e per conversazioni ed eventi recenti, valutare il deficit di linguaggio espressivo e ricettivo, e determinare la capacità di un individuo di distinguere tra mondi virtuali e realtà.


I test VR hanno di recente dimostrato di distinguere in modo affidabile tra individui sani e i malati di MA (Montenegro 2017). Un ambiente di test VR è stato usato con successo per differenziare le persone con lieve decadimento cognitivo (MCI) che avevano più probabilità di progredire verso il MA da quelli che avevano meno probabilità (Tarnanas 2014). L'uso di ambienti VR per valutare il funzionamento neuropsicologico potrà presto portare a strategie di riabilitazione individualizzate che affrontano in modo più efficace i deficit di prestazioni caso per caso.

 

 

Innovazioni nella valutazione porteranno a trattamenti più mirati di deficit cognitivo e demenza

Nel prossimo futuro, la mappatura qEEG e gli ambienti di VR saranno usati ampiamente per migliorare gli approcci attualmente in uso di valutazione del deterioramento cognitivo. Le continue innovazioni nella tecnologia probabilmente porteranno a 'tecnologie combinate' che integreranno le piattaforme di VR con qEEG e risonanza magnetica funzionale (fMRI), SPECT e altre tecnologie di scansione cerebrale funzionale.


Insieme, queste innovazioni faranno avanzare la comprensione attuale delle cause del lieve deterioramento cognitivo e della demenza, con conseguente possibilità di trattamenti più mirati e più efficaci.

 

 

 


Fonte: James Lake MD, assistente professore di medicina all'Università dell'Arizona.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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