L'olio di cocco NON può impedire la perdita di memoria dell'Alzheimer.
Quasi tutti hanno sentito parlare del morbo di Alzheimer (MA), ma questa condizione debilitante e complessa è ancora spesso fraintesa. Classificato come disturbo neurologico, provoca perdita di memoria e declino cognitivo, che di solito inizia lentamente e peggiora gradualmente nel tempo.
Capire com'è vivere con il MA può essere difficile, poiché c'è molta disinformazione sulla malattia e prevalgono ancora molti miti. Qui sotto, con l'aiuto dell'Alzheimer's Society, separiamo i fatti dalle invenzioni ...
Falso: Alzheimer e demenza sono la stessa cosa
Demenza è il nome di un gruppo di sintomi che comunemente includono problemi con la memoria, il pensiero, la risoluzione dei problemi, il linguaggio e la percezione. È causata da diverse malattie che colpiscono il cervello, una delle quali è il MA.
Il cervello è composto da miliardi di cellule nervose che si collegano tra loro e nel MA le connessioni vitali tra queste cellule si perdono.
Falso: l'Alzheimer è una parte naturale dell'invecchiamento
L'età è il fattore di rischio più grande per lo sviluppo della demenza, incluso il MA, ma la malattia non è una parte naturale dell'invecchiamento e non tutti l'avranno, il che significa che sono coinvolti anche altri fattori.
Al momento non esiste una cura per il MA, ma ci sono cose che puoi fare per aiutare a ridurre il rischio, come fare esercizio fisico regolare e seguire una dieta sana.
Falso: l'olio di cocco può curare l'Alzheimer
Alcuni blogger della salute hanno affermato che l'olio di cocco può invertire il declino della memoria nel MA, ma l'Alzheimer's Society afferma che ci sono poche prove a sostegno di questo.
La teoria è che le cellule cerebrali nelle persone con MA non sono in grado di usare il glucosio per produrre correttamente energia e che l'olio di cocco è stato citato come fonte di energia alternativa per il cervello.
"Le affermazioni si basano su alcuni casi singoli, ma non ci sono abbastanza ricerche per dimostrare se può davvero aiutare", afferma la dott.ssa Clare Walton, responsabile delle comunicazioni di ricerca all'Alzheimer's Society. "Un esperimento negli Stati Uniti ha iniziato a esaminare il rapporto tra olio di cocco e demenza, ma è stato annullato a causa della mancanza di partecipanti ... Prima di poter raccomandare l'olio di cocco alle persone con MA, è necessario svolgere ulteriori ricerche di alta qualità".
Vero: le donne hanno maggiori probabilità di contrarre l'Alzheimer
C'è quasi il doppio di donne con MA rispetto agli uomini, ma poiché il rischio complessivo di demenza aumenta con l'età, una possibile spiegazione potrebbe essere che le donne vivono in media più a lungo e quindi hanno più anni per sviluppare e ricevere la diagnosi della malattia.
Tuttavia, esiste anche una teoria secondo cui la perdita dell'ormone estrogeno, dopo che le donne sono entrate in menopausa, può essere collegata al MA.
"Gli estrogeni hanno un ruolo importante nel cervello e quindi livelli in calo dopo la menopausa possono rendere il cervello più suscettibile al MA", afferma la dott.ssa Walton. "È stato scoperto che gli estrogeni aumentano il numero di connessioni nel centro di memoria del cervello e ci sono prove che potrebbero proteggere dall'accumulo di tossine".
Detto questo, la dott.ssa Walton afferma che non abbiamo ancora prove sufficienti per raccomandare la terapia ormonale sostitutiva come prevenzione contro la demenza nelle donne in post-menopausa.
Falso: la cannella può curare l'Alzheimer
Uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Tel Aviv e della Northwestern University ha messo in campo l'idea che gli estratti di corteccia di cannella sono in grado di prevenire e persino invertire il MA nei topi e nei moscerini della frutta modelli della malattia.
Tuttavia, il volume di cannella grezza che una persona dovrebbe mangiare per replicare i risultati di molti esperimenti sarebbe probabilmente tossico, e gli autori dello studio hanno notato che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare un legame conclusivo tra cannella e MA.
Vero: una dieta mediterranea può ridurre il rischio di Alzheimer
Una dieta ricca di verdure, frutta e cereali integrali e grassi sani, e povera di carne e zucchero, è da tempo propagandata per i suoi benefici generali per la salute, e la buona notizia è che può anche aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il MA.
Gli alti livelli di antiossidanti della frutta e della verdura possono aiutare a proteggere da alcuni dei danni alle cellule cerebrali associati al MA. Una dieta mediterranea include anche molto pesce grasso, e gli oli omega-3 che contiene aiutano a mantenere in salute le cellule cerebrali.
L'Alzheimer's Society afferma che la ricerca sugli integratori di olio di pesce mostra che non hanno lo stesso effetto del pesce reale, quindi assicurati di mangiarne abbastanza di quello acquistato in pescheria.
Falso: il vino rosso può prevenire l'Alzheimer
Per quanto allettante possa essere rannicchiarsi con un bicchiere di Pinot Nero dopo una lunga giornata, e chiamarlo medicinale, le qualità 'protettive' del vino rosso potrebbero non essere del tutto benefiche per la salute del cervello. C'è solo una piccola serie di prove che suggeriscono che alcune delle sostanze chimiche presenti nel vino rosso potrebbero fare bene al cervello, e non è davvero chiaro se questo può aiutare a ridurre il rischio di demenza.
Il consumo pesante di alcol per un lungo periodo di tempo, tuttavia, è stato collegato ad un aumento del rischio di MA, quindi i bevitori moderati non dovrebbero sentirsi incoraggiati a cercare un'altra bottiglia.
Fonte: Christopher Bergland in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.