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Il declino cognitivo alla fine colpisce tutti, ma non allo stesso modo

Maryjo Cleveland Wake Forest BaptistLa dott.ssa Maryjo Lynn Cleveland con un paziente.

Devi ricordare questo: quasi tutti sperimentiamo alcuni cambiamenti nella memoria negli ultimi anni di vita. MaryJo Cleveland MD, professoressa di gerontologia e geriatria al Wake Forest Baptist Medical Center, ha detto:

"La maggior parte di noi perde parte delle cellule cerebrali dopo i 65 anni circa, e ciò è considerato perfettamente normale. Alcune persone potrebbero notare i cambiamenti nella memoria un po' prima, e i cambiamenti saranno di più in alcune persone che in altre, ma tutti noi avremo dei problemi cognitivi ad un certo punto".


Tali problemi si dividono in tre categorie:

  1. vuoti della memoria a breve termine, da normale invecchiamento;
  2. lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment), un insieme di difficoltà più evidenti con il richiamo e la parola;
  3. demenza, la cui forma più comune è il morbo di Alzheimer (MA), che coinvolge problemi di memoria, linguaggio, ragionamento e giudizio abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana.


Anche se queste sono spesso indicate come le fasi del declino cognitivo correlato all'invecchiamento, una non porta necessariamente all'altra. Circa 4 persone su 5 non sperimenteranno mai nulla di più serio dei 'momenti senior' del normale invecchiamento. Si stima che l'MCI affligga tra il 15 e il 20% degli anziani e che non più della metà di quelli con diagnosi di MCI sviluppi mai il MA.


Questi sono grandi gruppi - più di 5 milioni di americani oggi hanno il MAr - ma i numeri dimostrano chiaramente che dimenticare dove si mettono le chiavi non significa che si sta per avere una malattia debilitante.


Però è bene conoscere i segni dei vari tipi di problemi cognitivi, in modo da non preoccuparsi quando non c'è alcun motivo per agire, o non riuscire a farlo, quando c'è motivo legittimo di preoccupazione.


Tuttavia, avverte la Cleveland, i limiti tra i tipi di declino cognitivo spesso non sono chiari:

"All'inizio dell'MCI sarai molto simile a una persona con una normale perdita di memoria dovuta all'invecchiamento, e alla fine dell'MCI sarai molto simile a una persona con demenza. In queste aree grigie dove i segni si sovrappongono in larga misura può essere difficile dire con certezza dove si trova un paziente".


Il declino cognitivo dell'invecchiamento normale è "ciò che accade a tutti noi e non è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. È quando entri in una stanza e dimentichi perché sei lì, o quando non riesci a ricordare il nome di qualcuno in TV, ma lo ricordi 10 minuti dopo, quando non ci pensi più o sei sotto la doccia”.


Il normale invecchiamento, ha detto, potrebbe anche richiedere più tempo di prima per imparare cose nuove (come il funzionamento di un nuovo elettrodomestico) o per completare le attività quotidiane (come far quadrare un libretto degli assegni), ma è comunque possibile farlo.

"Se è normale invecchiamento, dovrebbero essere solo piccole anomalie che si notano di volta in volta", ha detto Cleveland, "e dovrebbero restare così".


Il lieve deterioramento cognitivo è più problematico.


La Cleveland, che è direttore medico della clinica geriatrica domiciliare del Wake Forest Baptist e della clinica Healthy Aging and Brain Wellness del centro medico Sticht Center for Healthy Aging and Alzheimer’s Prevention, ha detto:

"La parte di memoria dell'MCI è più pronunciata e pervasiva rispetto al normale invecchiamento. Dimentichi più cose, più spesso.

"L'MCI può anche includere problemi linguistici per cui non riesci a trovare la parola che vuoi dire o inconsciamente sostituisci una parola con un'altra. Potresti anche aver bisogno di più aiuto con un processo in più fasi, come pianificare un viaggio".


L'MCI tuttavia non interferisce con la vita di tutti i giorni, come invece avviene con la demenza.


"Quattro cose - denaro, medicine, pasti e mobilità (guida) - sono importanti bandiere rosse di cui parlo con pazienti e famiglie", ha detto Cleveland. "Se qualcuno sta iniziando ad avere problemi con uno o più di questi deve essere valutato perché questi sono segni di progressione verso la demenza".


I familiari e gli amici hanno un ruolo fondamentale nell'identificare questi problemi perché le persone con MCI e demenza spesso non sono consapevoli delle loro condizioni.


"Se credi che una persona cara abbia dei seri problemi di memoria, non aspettare, affrontali", ha detto la Cleveland. "Parla con il tuo medico di base. Tutto inizia con le persone che riconoscono i problemi nella propria famiglia e fanno in modo che la persona abbia una valutazione da qualche parte".


La valutazione, tuttavia, non equivale al trattamento. Non c'è modo conosciuto per fermare o invertire il declino cognitivo legato all'invecchiamento. Non esiste una cura per il MA (gli scienziati non ne comprendono nemmeno completamente le cause) e, a giudicare dal ripetuto fallimento dei trattamenti prospettici negli studi clinici, probabilmente non ce ne sarà uno molto presto.


"Ma solo perché il declino cognitivo non può essere trattato non significa che non ci siano cose che possiamo fare", ha detto la Cleveland.


Tra queste, ha detto, ci sono esami del sangue e scansioni del cervello che possono identificare altre ragioni - magari curabili - dietro la perdita di memoria e i sintomi correlati, come un problema della tiroide, una carenza vitaminica o un ictus.


Riconoscere l'insorgere della demenza può anche aiutare a prevenire ciò che la Cleveland chiama "cose ​​veramente allarmanti che possono accadere con i pazienti", come provocare incidenti automobilistici o cadere preda di truffe finanziarie.


Ma c'è qualcosa che gli anziani possono fare prima che il declino cognitivo colpisca, per ridurre il rischio di svilupparlo? Secondo la Cleveland:

"La ricerca sul MA ha trasferito l'attenzione dalla ricerca di una cura alla prevenzione, e stiamo osservando molte cose diverse ma è ancora presto.

"Il miglior consiglio che possiamo dare adesso è: fai 150 minuti di allenamento alla settimana, segui una dieta mediterranea, rimani socialmente connesso, sfida il tuo cervello imparando cose nuove e assicurati di gestire la pressione sanguigna e il colesterolo o qualsiasi altro problema di salute che potresti avere. Dormi anche bene la notte".

"L'idea di base è: ciò che fa bene al tuo cuore, fa bene alla tua testa".

 

 

 


Fonte: Wake Forest Baptist Medical Center via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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