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Enigmistica, giochi e integratori aiutano a tenere acuta la mente in vecchiaia? Si, ma non basta

Enigmistica, giochi e integratori aiutano a tenere acuta la mente in vecchiaia? Si, ma non bastaFoto: Getty Images

La pubblicità propone ogni sorta di strategie per supportare la memoria e il potere del cervello quando invecchi. È un argomento scottante perché i baby boomer [nati nel dopoguerra] stanno ingrossando le fila degli anziani, e ogni anno che passa c'è una paura crescente di declino della memoria, di deterioramento delle funzioni cognitive (la capacità di pensare e ragionare chiaramente), di demenza (perdita di facoltà mentali abbastanza gravi da interferire con la vita di tutti i giorni) e di Alzheimer.


Le pubblicità sono intelligenti e fanno credere alle persone anziane che tutto ciò che serve per mantenere il cervello a posto sta nel fare enigmistica e giochi, o nell'ingurgitare integratori esotici e intrugli di vitamine.


Però la scienza conferma questi interventi? No, ma la scienza supporta l'esercizio, e sento la necessità di insistere su questo punto perché la maggior parte di noi non fa esercizio e preferirebbe fare un cruciverba, giocare o prendere una pillola.


Secondo un rapporto del 2017 della National Academy of Sciences, l'esercizio è in cima alla lista delle cose migliori che puoi fare per il tuo cervello. E ancora di più, l'aumento della funzione cerebrale derivante dall'esercizio può avvenire in soli sei mesi.


In articoli precedenti, ho spiegato perché l'esercizio fisico fa bene al cervello. In poche parole, l'esercizio sfida il cervello in modi unici, e affrontando con regolarità questa sfida si migliora l'efficienza della comunicazione tra le cellule nervose del cervello.


Perché gli altri interventi molto pubblicizzati sono insufficienti?

 

Specificità del compito e cervello

La Federal Trade Commission sta reprimendo per due motivi principali le false affermazioni di coloro che vendono puzzle e giochi, che secondo loro sono progettati in modo univoco per affinare la tua mente:

  1. uno, contrariamente agli annunci TV, il tuo cervello ha bisogno di più che di enigmi e giochi per rimanere forte.
  2. due, la ricerca ha determinato che i benefici derivati ​​dal fare puzzle e giochi sono limitati, perché rispettano il principio della "specificità dell'attività".


Fammi spiegare. La risoluzione regolare dei cruciverba ti aiuta a migliorare i cruciverba. Ad esempio, se ti eserciti sul cruciverba X, migliorerai nel risolvere cruciverba simili a X. Tuttavia, i vantaggi sono ristretti, altamente limitati e specifici di quell'attività e potresti non migliorare nel risolvere il criciverba Y. I vantaggi non si trasferiscono granché, e quindi sono limitati nell'aiutare il cervello a funzionare correttamente nella vita quotidiana.


È fuorviante dire alle persone che tutto ciò che devono fare è sedersi sulla loro poltrona, risolvere enigmi e giocare, e tutto andrà bene.


La specificità del compito si applica non solo alla funzione cerebrale ma anche ai muscoli che lavorano. Quando alleni i muscoli con determinati esercizi, diventano più in forma, ma questa migliore forma fisica è specifica delle attività eseguite. Ciò significa che, anche se mi esercito quotidianamente e spingo i miei muscoli con esercizi di resistenza e cardio, i miei muscoli non sono preparati ad affrontare tutto ciò che mi accade.


No, davvero. Quando esco e lavoro in giardino per alcune ore, usando i muscoli che non ho esercitato regolarmente, e in più uso i miei muscoli in modi nuovi e diversi (mi piego, mi allungo, tiro, sollevo, trasporto, ecc.), mi affatico rapidamente, e in seguito, provo molto dolore. Perché?


I miei muscoli non sono stati condizionati specificamente per il lavoro in giardino. Allo stesso modo, qualcuno che fa regolarmente molto lavoro in giardino non sarà in grado di saltare su un tapis roulant o sollevare pesi e farlo bene, perché i suoi muscoli non sono stati addestrati specificamente per quelle attività.


Se il tuo obiettivo è migliorare la memoria e le funzioni cognitive, gli esperti consigliano l'esercizio fisico e di cercare varie attività nuove e sconosciute che stimolano il tuo cervello, richiedendoti di imparare mentre le esegui.


Enigmistica e giochi potrebbero andare bene e fare la loro parte, ma non hai bisogno di puzzle e giochi high-tech specializzati, che non ti faranno niente di meglio del cruciverba nel giornale.

 

Integratori

Gli integratori, in generale, sono difficili. Se sei deficitario in qualcosa, un integratore che copre la carenza può aiutare e sembra fare miracoli. Viceversa, se non sei carente e prendi lo stesso integratore, non succede nulla.


Ad oggi, non vi sono prove sufficienti che integratori e preparati vitaminici pubblicizzati in TV facciano molto di qualsiasi cosa per migliorare la memoria e la funzione cognitiva, o ridurre il rischio di demenza o di Alzheimer.


Alcuni annunci affermano che il loro prodotto ha supporto dalla ricerca. Il problema è che spesso questo supporto deriva dalla ricerca condotta dalla società stessa che vende il prodotto. Potrebbe non essere una ricerca obiettiva e ben controllata, e quindi i risultati sono sospetti.


La linea di fondo è: non farti risucchiare i soldi guadagnati duramente, per prodotti falsi pubblicizzati in TV, che sono a loro dire progettati in modo univoco per mantenere acuto il tuo cervello. Impegnati invece in varie cose nuove e sconosciute che ti sfidano mentalmente.


E, naturalmente, fai esercizio fisico regolarmente.

 

 

 


Fonte: Bryant Stamford, professore di kinesiologia e fisiologia integrativa all'Hanover College (Indiana, USA)

Pubblicato su Courier-Journal (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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