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In fase di test finale nuovo farmaco per Alzheimer che 'ripara' i danni

Brain men at work

Un esperimento umano sta mettendo alla prova una terapia che gli esperti sperano possa dare ai malati di Alzheimer molti anni aggiuntivi di capacità cognitive, mentre continua la ricerca di una cura.


Il farmaco sembra funzionare, riducendo la tossicità delle placche distruttive che sono una caratteristica della malattia: il T-817MA ha dimostrato di aumentare il numero di nuove cellule responsabili della memoria e del pensiero in una zona del cervello che è la prima a ridursi in quelli che hanno la condizione.


Il professor Lon Schneider, della University of Southern California, ha detto: "L'Alzheimer, essendo una malattia complessa in cui sono coinvolti svariati processi, suggerisce che c'è bisogno di diversi interventi. Questo farmaco funge da neuroprotettore e impedisce l'ulteriore perdita neuronale".


Il farmaco - prodotto dalla Toyama Chemical in Giappone - è stato progettato per arrestare la progressione dell'Alzheimer da lieve a moderato.


La fase finale della ricerca condotta dall'Alzheimer’s Disease Cooperative Study sta testando 450 persone per un anno, somministrando loro il T-817MA accanto ai trattamenti esistenti, dopo che i test sui ratti hanno dimostrato che offriva un effetto protettivo.


Il Prof Schneider ha aggiunto: "Stiamo esaminando gli esiti su un anno, invece che su 6 o 18 mesi, perché crediamo che potremo rilevare un cambiamento significativo entro tale periodo di tempo".


Le cifre mostrano che la Gran Bretagna è già dentro a un'epidemia di demenza, con un caso diagnosticato ogni tre minuti. Il Dottor Simon Ridley, di Alzheimer's Research UK, ha detto: "Anche se i farmaci esistenti possono contribuire a migliorare temporaneamente i sintomi, essi non fermano i cambiamenti sottostanti del cervello che inducono le cellule nervose a morire. Il T-817MA è in fase di sperimentazione come possibile modo di proteggere le cellule nervose dai danni causati dall'Alzheimer".


La Dott.ssa Chiara Walton, dell'Alzheimer's Society, ha dichiarato: "E' improbabile trovare un singolo farmaco che fa miracoli ... quindi sono importanti gli studi come questo, che testano una combinazione di terapie".

 

 


Fonte: Giles Sheldrick in Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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