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Il flagello dell'obesità: come perdere peso indesiderato in modo sano

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Oltre un terzo degli adulti statunitensi è obeso, così come più di un miliardo di persone in tutto il mondo. Questa epidemia globale ha portato a un aumento significativo di condizioni dannose di salute come il diabete tipo 2, il cancro, l'apnea ostruttiva del sonno, l'ipertensione, i disturbi articolari e muscolari, gli ictus e gli attacchi di cuore.


Inoltre, la prevalenza dell'obesità infantile dai 2 ai 17 anni negli Stati Uniti è passata dal 14,6% del 1999-2000 al 17,4% nel 2013-2014. L'obesità infantile porta generalmente all'insorgenza precoce di comorbilità e alla maggiore probabilità che i bambini con obesità diventino adulti obesi (rischio del 50% contro il 10% dei bambini non obesi).


Anche una modesta riduzione del peso può aiutare gli individui obesi a ridurre il rischio di cattiva salute. Una riduzione relativamente piccola e semplice di peso, ad esempio circa il 5%, può migliorare gli esiti e può fungere da catalizzatore per ulteriori cambiamenti. Sono stati identificati fattori psicologici e biologici che contribuiscono all'obesità e ci sono alcuni modi comprovati per migliorare la tua relazione con il cibo.

 

Alimentazione emotiva

L'obesità è un fenomeno complesso influenzato da vari fattori psicologici. Il concetto di obesità si riferisce a un modello di consumo compulsivo, eccessivo e incontrollato di alcuni cibi. Le radici psicologiche possono essere comprese attraverso diversi fattori chiave.


Molti individui usano il cibo come meccanismo per affrontare emozioni negative tipo stress, tristezza o noia. Mangiare alcuni alimenti può alleviare temporaneamente questi stati emotivi fornendo conforto e distrazione. Questa associazione tra cibo e regolazione emotiva può diventare profondamente radicata, portando ad affidarsi al cibo come mezzo per tener testa alle emozioni.


Nel tempo, gli individui possono sviluppare risposte condizionate a determinati alimenti attraverso associazioni formate tra segnali alimentari e ambientali. Spesso, questo tipo di condizionamento si rifà all'infanzia quando l'amore materno era associato al cibo. Quando ci sentiamo non amati, soli o ansiosi, invece di rivolgerci alla madre (che è assente) ci rivolgiamo al cibo, una cosa facilmente disponibile.


Gli individui che hanno sperimentato abusi emotivi, fisici o sessuali, abbandono o altri eventi traumatici possono rivolgersi al cibo come modo per auto-consolarsi o riprendere il controllo. Il consumo di 'fast food', ricco di calorie e con bassi valori nutrizionali, può fornire una fuga temporanea da ricordi angoscianti o emozioni associate al trauma.


Lo stress cronico abbinato a una dieta ad alto contenuto calorico porta a mangiare eccessivamente e all'aumento di  voglia di cibi dolci e appetibili, che contribuiscono all'aumento di peso. Inoltre, fattori come i tratti della personalità, il controllo degli impulsi e la bassa autostima possono contribuire allo sviluppo e al mantenimento del consumo eccessivo.

 

La neurobiologia del problema

Alcuni alimenti, in particolare quelli ricchi di zucchero, grasso e sale attivano il sistema di ricompensa del cervello, rilasciando neurotrasmettitori, come la dopamina, che creano sensazioni piacevoli. Nel tempo, il consumo ripetuto di questi alimenti porta a desensibilizzare il sistema di ricompensa, che ne richiede quantità sempre maggiori per raggiungere lo stesso livello di soddisfazione.

 

Radici genetiche

La ricerca suggerisce che alcuni individui possono avere una predisposizione genetica che li rende più vulnerabili allo sviluppo di modelli di tipo dipendenza dal cibo. Se i tuoi genitori o nonni erano in sovrappeso, il rischio di seguire le loro orme aumenta.

 

Strategie di gestione del peso

1. Farmaci e chirurgia

Nuovi farmaci per la perdita di peso come Ozempic, Wegovy e Moujaro stanno vivendo il loro momento. Una grande campagna pubblicitaria di una start-up (Ro), punta sulla semplice premessa del farmaco: 'Una iniezione settimanale per perdere peso'.

È un dato di fatto che questi farmaci funzionano, finché li prendi. Oltre a dover ipotecare la tua casa per acquistarli, possono causare gravi effetti collaterali. La società farmaceutica che produce Ozempic e Wegovy, elenca effetti collaterali comuni come nausea, vomito, diarrea e costipazione. Più preoccupanti ma meno frequenti sono la pancreatite, i cambiamenti della vista, il basso livello di zucchero nel sangue, i problemi renali, le reazioni allergiche, la colecistite, i tumori tiroidei e il cancro.

2. Chirurgia bariatrica

In sostanza, si tratta di un intervento chirurgico di bypass gastrico che riduce lo stomaco alle dimensioni di una noce. Questa e le operazioni simili minimizzano l'area nel tratto gastrointestinale in cui le calorie possono essere assorbite e forniscono anche una sensazione di pienezza.

La chirurgia bariatrica costa da $ 15.000 a $ 25.000, non economica, ma ancora più economica che sborsare più di $ 1.000 a tempo indeterminato per i nuovi farmaci per la perdita di peso. Sfortunatamente, circa una persona su 5 riprende una quantità significativa di peso (15% o più) da 2 a 5 anni dopo l'intervento chirurgico.

Secondo il Centro medico dell'Università di Pittsburgh, gli effetti collaterali più comuni associati alla chirurgia bariatrica comprendono reflusso acido, nausea cronica, vomito, dilatazione dell'esofago, incapacità di mangiare determinati alimenti, infezione, ostruzione dello stomaco e, soprattutto, aumento di peso o non perdere peso. I rischi a lungo termine sono la sindrome da svuotamento (una condizione che può portare a sintomi come nausea e vertigini), basso livello di zucchero nel sangue, malnutrizione, vomito, ulcere, ostruzione intestinale e ernie.

3. Cambia la tua mentalità

  • Impegnati nell'introspezione. Pensa alle possibili ragioni per mangiare troppo, come descritto in 'Alimentazione emotiva' qui sopra.
  • Abbraccia un'immagine corporea positiva. Concentrati sull'apprezzamento e sul rispetto del tuo corpo per quello che può fare, piuttosto che fissarti sui difetti percepiti.
  • Pratica l'autocompassione. Concediti la stessa gentilezza e supporto che offriresti a un amico che affronta sfide simili.
  • Non devi essere perfetto. Nessuno lo è.
  • Non comprare cibi che sai che alimentano il problema.
  • Fai esercizio. Cammina, nuota, fai giardinaggio, bici, qualunque cosa, ma fallo ogni giorno. Niente scuse.
  • Concentrati su abitudini sostenibili: piuttosto che adottare diete estreme, farmaci per la perdita di peso o chirurgia, concentrati sulla creazione di un approccio equilibrato e ragionevole alla nutrizione e all'esercizio fisico.
  • Costruisci un sistema di supporto: circondati di amici e familiari premurosi che condividono obiettivi sanitari simili.

 

 

 


Fonte: Thomas R. Verny MD, ha insegnato alle università di Harvard, di Toronto, di York e St. Mary del Minnesota

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. SM Fruh. Obesity: Risk factors, complications, and ... J Am Assoc Nurse Pract, 2017, DOI
  2. WT Cefalu et al. Advances in the science, treatment, and ... Diabetes Care, 2015, DOI
  3. FC Stanford et al. The utility of weight loss medications ... Surg Obes Relat Dis, 2017, DOI
  4. J Won et al. Large-Scale Network Connectivity and ... J Alz Dis Rep, 2023, DOI
  5. CK Ip et al. Critical role of lateral habenula circuits in ... Neuron, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

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