Iscriviti alla newsletter

Non è Alzheimer: è perimenopausa

La nebbia cerebrale dovuta alla menopausa è più comune di quanto molte persone pensano. 

n FOGGY WOODS large570

Prima di arrivare ai 50 anni (attualmente ne ho 51), ho iniziato a notare un cambiamento inquietante nella mia memoria verbale e di lavoro. Ho iniziato ad avere difficoltà a trovare le parole mentre parlavo e a ricordare perché ero appena entrata in una stanza. Questo cambiamento era doppiamente inquietante.


In primo luogo, come insegnate e ricercatrice, un requisito chiave del mio lavoro è comunicare efficacemente e senza intoppi. Improvvisamente, il mio carico di lavoro è triplicato mentre dovevo ripassare ogni lezione due o tre volte prima di portarla in classe, per assicurarmi che non mi sfuggisse una formulazione critica durante l'insegnamento.


Quando sei impegnata in 4/5 lezioni alla settimana, tutto quel lavoro di preparazione diventa estenuante e dispendioso. Gli incontri di lavoro che in genere avrei trovato interessanti sono diventati stressanti mentre mi preoccupavo di non essere in imbarazzo per non riuscire ad articolare bene i miei pensieri e di fare lunghe pause mentre cercavo di inventare le parole.


E per una come me che studia l'invecchiamento cognitivo e la demenza, c'era la paura sempre più grande che questo declino cognitivo fosse un segno precoce del morbo di Alzheimer.

 

Non è Alzheimer: è perimenopausa.

Poiché non avevo vampate di calore, ho realizzato tardivamente e in modo imbarazzante che ero in preda alla perimenopausa, il periodo di transizione prima della menopausa. Questa consapevolezza tardiva è arrivata nonostante la mia meravigliosa OB-GYN (obstetrician-gynecologist, ostetrica/ginecologa) mi avesse chiesto dei sintomi della menopausa durante ogni visita degli ultimi anni. Semplicemente non l'avevo registrato.


Sfortunatamente, la mia esperienza è comune: circa il 60% delle donne sperimenta cambiamenti cognitivi durante la perimenopausa, ma molte donne non sono a conoscenza dei sintomi perimenopausa oltre le vampate di calore.


I cambiamenti cognitivi durante la menopausa si collegano in genere all'apprendimento verbale e alla memoria (es.: difficoltà a ricordare le parole), alla memoria di lavoro (dimenticare perché sei entrato in una stanza) e alla difficoltà a concentrarsi. Fortunatamente, la funzione esecutiva, che ci consente di svolgere compiti cognitivi complessi, tende a restare intatta.


Anche se le difficoltà cognitive auto-segnalate dalle donne sono confermate dalla riduzione delle prestazioni sui test di apprendimento verbale e di memoria, le prestazioni sono in genere ancora all'interno dell'intervallo normale. Nonostante questi sintomi siano presenti anche nel MA, la International Menopause Society indica che contrarre il MA prima dei 65 anni è raro; la menopausa arriva di solito prima dei 50 o poco dopo, e i sintomi cognitivi spesso alla fine si riducono.

 

Cosa si può fare per trattare la nebbia cerebrale legata alla menopausa?

Apparentemente, non molto. Le linee guida attuali della International Menopause Society sono che la terapia ormonale per la menopausa non dovrebbe essere usata per affrontare specificamente la nebbia cerebrale, ma le donne dovrebbero provare cambiamenti nello stile di vita che possono ridurre il rischio di demenza, come esercitarsi regolarmente e seguire una dieta sana.


Inoltre, sebbene sia fantastico che stanno diventando più comuni i luoghi di lavoro adatti alla menopausa, tendono a concentrarsi quasi esclusivamente su come accogliere le vampate di calore. Non sarebbe bello includere soluzioni per la nebbia cerebrale? Invece, le donne vengono lasciate ai loro espedienti.

 

La mia soluzione personale:

Sono già noiosamente sana, quindi il mio espediente è venuto da una direzione inaspettata. Attualmente, sto partecipando a uno studio che esamina i modelli longitudinali nella salute di base del cervello misurati da un test semplice e dinamico di movimento degli occhi. Faccio un test di movimento degli occhi di 5 minuti più volte alla settimana. Una volta completato il test, viene calcolato automaticamente un punteggio di salute del cervello e si presenta sullo schermo.


Per le prime settimane, il mio punteggio di salute del cervello era piuttosto negativo. Ma poi è successo qualcosa. Non solo il mio punteggio ha iniziato a migliorare gradualmente, ma fare quel test del movimento oculare sembrava riattivare i circuiti cerebrali sottoutilizzati. Come il Tin Man in Dorothy e le meraviglie di Oz (serie di cartoni animati), alcuni dei miei circuiti cerebrali erano diventati arrugginiti dal sottouso, e questo test del movimento degli occhi sembrava agire da lubrificante.


Con la riattivazione dei circuiti cerebrali, le mie esperienze di avere la 'parola-sulla-punta-della-lingua' hanno iniziato a diventare meno frequenti. Ho chiesto al neuroscienziato e primo ricercatore dello studio, dott. Dorion Liston, se questa esperienza aveva un senso o se era solo un pio desiderio.


Il Dr. Liston ha osservato: "Uno dei grandi eufemismi di tutti i tempi potrebbe essere che i processi cerebrali non sono completamente chiari". Ha quindi descritto alcune possibili spiegazioni per la mia esperienza:

“Una possibilità è che lo stimolo di ritorno del nostro biomarcatore neuro stia inducendo cambiamenti comportamentali adattivi oltre il compito, su una scala temporale molto lenta.

"Un'altra possibilità potrebbe essere che il comportamento ripetuto del movimento oculare abbia qualche beneficio, come l'EMDR (eye movement desensitization and reprocessing, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari).

"E una terza possibilità è che il compito stesso fornisca un piccolo momento di Zen, e che lo sviluppo di una pratica quotidiana possa rafforzare i circuiti benefici. Qualsiasi o tutte queste sono possibili, ma queste sono solo idee, non basate su nessuna delle nostre evidenze attuali".

 

Riepilogo

La nebbia cerebrale legata alla menopausa può essere spaventosa, frustrante e imbarazzante. Purtroppo, molte donne non sono consapevoli del fatto che questo è un sintomo comune della menopausa.


Parlare presto e spesso con la/il tua/tuo OB-GYN dei sintomi della menopausa può aiutare ad alleviare le paure del MA. Sfortunatamente, al di là di provare con comportamenti sani di vita, il trattamento è molto limitato. La buona notizia è che la nebbia cerebrale può alla fine andare via.

 

 

 


Fonte: Quinn Kennedy PhD, direttrice di ricerca sull'invecchiamento alla NeuroFit e CEO di QK Consulting

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Gava et al. Cognition, mood, and sleep in menopausal transition: The role of ... Medicina, 2019, DOI
  • Harper et al. An online survey of perimenopausal women to determine their ... Womens Health, 2022, DOI
  • P Maki & N Jaff. Brain fog in menopause: a health-care professional’s guide for ... Climacteric, 2022, DOI
  • Sliwinski et al. Memory Decline in Peri- and Post-menopausal Women: ... Integr Med Insights. 2014, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché avere troppi hobby non è una brutta cosa

27.10.2023

Alcune persone vengono in terapia sentendosi sopraffatti e incerti sulla loro tendenza a...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.