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Nebbia cerebrale, memoria, neuroplasticità e altro ancora

Fog of dementia Foto: Georgie Pauwels

Annaspare per trovare le parole giuste è frustrante. Perché mi succede? Prima non era così difficile pensare. I problemi di memoria e la nebbia cerebrale, che sono sintomi angoscianti per molte persone, rendono più difficile il funzionamento quotidiano.


La nebbia cerebrale va e viene. Può cambiare giorno per giorno, anche da un'ora all'altra. La sua natura episodica può rendere difficile cogliere, trattare e studiare. Quando molte persone parlano con il loro specialista, la nebbia cerebrale che descrivono spesso viene spazzata via. Ma la nebbia cerebrale è reale.

 

Cos'è la memoria?

In che modo un'esperienza diventa un ricordo? Inizia con l'attenzione. Se non riusciamo a concentrarci su qualcosa, il cervello non può capirla e conservarla. Sonno, ansia, depressione, trauma e infiammazione possono peggiorare l'attenzione. Ciò che consideriamo un problema di memoria, a volte può essere un problema di attenzione.


Una volta che hai prestato attenzione e acquisito un'esperienza, viene archiviata come memoria a breve termine. Sono più i ricordi a breve termine a essere dimenticati che quelli trasferiti alla memoria a lungo termine. I ricordi che hanno le priorità sono spesso quelli associati a nuove esperienze o quelli con rilevanza emotiva.


Il tuo stato d'animo ha un ruolo importante nel fatto che una memoria a breve termine vada nella memoria a lungo termine. Il cervello non può dare la priorità al pensiero e all'apprendimento se sente che c'è una minaccia imminente o qualcosa di più importante a cui prestare attenzione.


Quando provi a ricordare qualcosa, devi recuperare quella memoria dall'archivio. I tuoi ricordi sono sparsi strategicamente in tutto il cervello, non conservati tutti in un posto. Trovare dove è stata archiviata la memoria richiede un certo grado di organizzazione. Quando questa ricerca della memoria è lenta, diciamo che è un problema di velocità di elaborazione.


Ci sono alcune prove che la velocità di elaborazione può essere ridotta da una serie di fattori comuni nella malattia cronica, tra cui un aumento dell'infiammazione e della depressione. Nella maggior parte dei casi, la nebbia cerebrale compromette l'attenzione e di solito influisce anche sulla velocità di elaborazione. La nebbia cerebrale è proprio come il tempo nebbioso: la nebbia copre i dettagli e rallenta tutto.

 

Cos'è la nebbia del cervello?

'Nebbia cerebrale' descrive ampiamente un problema con attenzione e memoria. I dettagli, tuttavia, variano da persona a persona: alcuni hanno problemi con il multitasking (più compiti contemporanei), altri rispondono lentamente alle domande e altri ancora non sono in grado di prestare attenzione al lavoro o alla scuola.


Il miglioramento della nebbia cerebrale richiede un approccio olistico. Perché? Perché la nebbia cerebrale è un sintomo. Sembra essere la reazione del cervello a squilibrio, sovraccarico e infiammazione. Dobbiamo colpire le radici del problema o dei problemi.


Non capiamo ancora perché il cervello di alcune persone sia più predisposto allo sviluppo della nebbia. Per alcuni, è il modo che usa la loro mente per comunicare che è sovraccarica. Per altri, la nebbia cerebrale può essere causata da qualcosa di specifico come un alimento che hanno mangiato. Ecco alcune cause della nebbia cerebrale:

fatica, infiammazione, dolore, effetti dei farmaci, allergie, problemi intestinali, trauma, emicrania, squilibri ormonali, cambiamenti della pressione, commozioni cerebrali, depressione, ansia, ADHD, disidratazione, sonno carente, sensibilità alimentari.

 

Nebbia del cervello o demenza?

Per la maggior parte dei casi, nebbia cerebrale e demenza sono condizioni molto diverse. Pensa al cervello come a un computer. Come abbiamo detto in precedenza, la nebbia cerebrale è un problema di software: la nebbia rallenta tutto e rende il software lento a funzionare, ma la struttura del cervello, l'hardware, va bene.


La demenza, dall'altra parte, è un problema hardware. Nella demenza, il cervello si danneggia sempre più nel tempo e di conseguenza così è per il pensiero e la memoria. Ci preoccupiamo della demenza quando qualcuno non ha solo difficoltà a pensare in modo rapido o a prestare attenzione, ma sembra anche incapace di gestire le sue solite attività di vita quotidiana e potrebbe inavvertitamente mettersi in situazioni non sicure.


Questo è diverso dai cambiamenti normali di memoria della vecchiaia. Nell'invecchiamento del cervello sano, ci si può aspettare che le persone abbiano difficoltà a ricordare dettagli o nomi, ma ciò non compromette la loro capacità di prendersi cura di se stessi.

 

Kit di strumenti per eliminare la nebbia cerebrale e ottimizzare la memoria

Dopo aver puntato le cause sottostanti e compreso i punti di forza e di debolezza unici del tuo cervello, puoi progettare un piano di recupero di medicina integrativa. Alcuni grandi centri medici offrono una riabilitazione cognitiva, un tipo di riabilitazione specificamente mirata a rafforzare il pensiero e la memoria.


Se questo servizio non è disponibile dove vivi, il tuo team di assistenza sanitaria può progettare un programma di recupero per te.

 

Massimizzare la neuroplasticità

Il cervello adulto può sviluppare nuove capacità e stabilire nuove connessioni, anche di fronte alla malattia. Questo si chiama neuroplasticità. Il recupero neurologico sembra diverso a seconda di ciò che sta accadendo con il tuo cervello unico.

Con il giusto allenamento e ambiente cerebrale, puoi liberare la nebbia e sfruttare la tua neuroplasticità. Anche solo un'attività al giorno è un ottimo punto di partenza ed è probabile che aiuti il tuo cervello a crescere. Ecco alcuni strumenti e idee per aiutare:

Gioca a carte. Inizia con un gioco semplice, quindi prova a farne uno più complesso. Anche i giochi semplici mantengono il tuo cervello impegnato.

Lavora con i numeri. Prova semplici calcoli nella tua testa. Prova Sudoku o fai quadrare il tuo libretto degli assegni.

Migliora il tuo ragionamento spaziale. Assembla puzzle, disegna una mappa del tuo quartiere a memoria o disegna la frutta sul tavolo.

Rafforza la tua memoria. Cerca di ricordare eventi di vita significativi. Parlane a un amico o scrivili. Spingiti a ricordare il maggior numero possibile di dettagli.

Coinvolgi tutti i sensi. Cerca esperienze che riuniscono suono, gusto, odore, vista e tocco. Ad esempio, vai al mercato agricolo o al museo interattivo.

Prova qualcosa di nuovo. Nuove attività creano nuove reti nel cervello. Vai in un'altra parte del tuo quartiere o città ed esplora, raccogli alcune parole in una nuova lingua o ascolta musica diversa.

Muovi il corpo. L'esercizio fisico migliora la neuroplasticità, previene il declino cognitivo e sostiene il pensiero.

Socializza. La solitudine fa male al cervello. Quando socializzi, usi più parti del cervello per elaborare la lingua e raccogliere segnali sociali. Dalla ricerca, sappiamo che la socializzazione protegge dalla demenza. Pensarla come uno strumento per il recupero neurologico può motivarti a trovare un modo per socializzare che funzioni per te.

Rimani idratato e segui la dieta MIND: la dieta Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay (MIND) ha dimostrato negli studi di migliorare la salute del cervello, rallentare il declino cognitivo e proteggere il funzionamento del cervello. Per la maggior parte delle persone con nebbia cerebrale, puntiamo a 2,7 litri di liquidi al giorno per le donne e 3,7 litri per gli uomini. Verifica con il tuo specialista se questi sono obiettivi giusti per te.

Vai all'esterno. Connettersi alla natura ha un effetto antinfiammatorio e riduce gli ormoni dello stress. Essere nella natura può rafforzare la memoria e l'attenzione. Più tempo trascorri nella natura e più resti lontano dagli ambienti urbani, meglio è.

Pratica la meditazione di consapevolezza. La consapevolezza può essere uno strumento potente per bilanciare il sistema nervoso e ridurre la nebbia cerebrale.

 

 

 

 


Fonte: Juliet Morgan MD (neurologa, psichiatra e medico di medicina integrativa) e Meghan Jobson MD/PhD (internista specializzata in medicina integrativa e palliativa).

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Il testo è un adattamento dal libro Long Illness: A Practical Guide to Surviving, Healing, and Thriving.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

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