Esperienze e opinioni
Secondo incontro del progetto 'Donne che si prendono cura'
Mercoledì 18 Maggio c’è stato il secondo incontro di “Donne che si prendono cura”, progetto realizzato dall’Associazione Alzheimer di Riese Pio X grazie al contributo del Rotary Club di Castelfranco Veneto.
La tematica dell’incontro è stata: “Dalla mente al corpo e dal corpo alla mente”. Durante questo incontro ci siamo focalizzate sull’importanza di imparare a capire quando il nostro corpo ci parla.
Per comprendere il linguaggio del corpo dobbiamo smettere di dare importanza esclusivamente al pensiero e alle parole e imparare, invece, a dare spazio alle nostre sensazioni e alle emozioni. Se il nostro corpo è stanco ci dice che dobbiamo riposare allora perché non farlo? Se il nostro ritmo di vita è troppo frenetico perché non ci fermiamo e ci concediamo un po’ di tregua?
Quando non ascoltiamo i messaggi di disagio che il nostro corpo ci invia non riusciamo più a gestire le nostre sensazioni e ci allontaniamo da noi stessi, sviluppando sintomi sia fisici, (come infiammazioni, tensione muscolare, dolore ecc.), sia psichici (come ansia, disagio e malessere).
Per capire meglio questi concetti abbiamo parlato e sperimentato la Mindfulness, una via per scoprire il nostro modo di essere che ci rende più coscienti del nostro respiro, del nostro corpo e della nostra mente, in modo da permetterci di essere più consapevoli del momento del presente e avere una maggiore cura di sé.
Abbiamo inoltre sperimentato il Training Autogeno (TA) una tecnica di rilassamento che prevede la ripetizione (inizialmente guidata, poi autonoma) di visualizzazioni mentali responsabili dell'induzione di rilassamento psicofisico. Il TA si basa sulla concentrazione passiva delle percezioni corporee (ad es pesantezza e calore delle braccia, delle gambe ecc.), ulteriormente facilitata dall'auto-suggestione e viene utilizzato soprattutto per migliorare la gestione emotiva.
Il training autogeno permette, dunque, di entrare in contatto con il proprio corpo diventando più consapevoli di sé. La persona riesce, grazie alla pratica di questa tecnica, ad entrare in uno stato d’attenzione passiva, a sospendere l’attività volitiva mettendo il mondo esterno tra parentesi e vivendo pienamente la propria corporeità.
Fonte: dott.sse Elisa Civiero, Desy Meneghello e Valentina Tessarolo, psicologhe psicoterapeute
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