Esperienze e opinioni
Lo stress del caregiving: sei suggerimenti per far fronte
È comune accettare che il caregiving può essere straordinariamente stressante. È perfettamente normale sentire una serie di emozioni in risposta a questo. È un'esperienza che può produrre tristezza, rabbia, confusione, colpa e ansia per avere quei sentimenti.
Ci si può vergognare ad ammetterlo, e tuttavia è importante normalizzare questi sentimenti, così che le persone possano sentirsi meno sole e più capaci di comunicare ciò che stanno attraversando, per ottenere supporto. Ecco alcuni suggerimenti cruciali per i caregiver:
1. La terapia aiuta.
Considera di vedere un terapeuta per discutere di ciò che questo ti provoca. È normale sentirsi oppressi e provare paura, rabbia, risentimento e ansia. Ed è anche normale di conseguenza preoccuparsi della propria vita e del proprio destino.
Data la complessità della vita familiare, è anche perfettamente normale per le persone muoversi nella dinamica familiare, visto che ci si aspetta che si occupino di un genitore, coniuge, ecc. Forse ami l'altra persona e tuttavia non ti piace come ti ha trattato per farti crescere o nel corso degli anni. Probabilmente vorresti riuscire a essere in una posizione in cui non senti colpa o risentimento, dove puoi mostrare di prenderti cura in un modo puro, pur onorando anche i tuoi bisogni e il tuo diritto di essere rispettato.
2. Raduna le truppe.
Considera di unirti a un gruppo di supporto per caregiver; alcuni sono ora offerti anche online. Potresti chiedere suggerimenti al tuo medico o al team medico del tuo caro, o contattare il tuo ospedale locale, l'agenzia di caregiving, o l'Associazione Alzheimer locale nel caso di demenza e di Alzheimer.
3. La cura di sé è cruciale.
Mentre cerchi di trovare le migliori agenzie e risorse per aiutarti a prenderti cura del tuo caro, assicurati di esplorare i modi per prenderti cura di te stesso, con un'alimentazione sana, esercizio vigoroso, riposo, attività sociali, parlare con un terapeuta, meditare, scrivere, fare yoga, ecc.
4. Ripensa la tua prospettiva.
È fin troppo facile cadere nella trappola della scarsità e fissarsi su tutto ciò che è cambiato e tutto ciò che si è perso. Giusto l'altro giorno, ero al telefono con un'amica di 87 anni che mi diceva che si sentiva meglio di quanto sia mai stata, tuttavia questa stessa donna aveva avuto di recente diversi interventi chirurgici e diceva che non riusciva a camminare per più di cinque minuti.
Aveva sempre fatto molto esercizio e amava fare lunghe passeggiate. "Non sono più così", mi ha spiegato. E poi con molta più gioia e auto-accettazione di quanto penso che potrei avere io, esclamò: "Questa è la nuova me stessa". Parlare con lei mi ha ricordato che una prospettiva di abbondanza e gratitudine può aiutare.
Ecco un altro esempio per ripensare le prospettive: l'Alzheimer e le altre malattie legate alla demenza forzano i caregiver a ripensare il tempo e la memoria e a considerare che il momento presente è tutto ciò che abbiamo mai avuto. La cosa più importante è imparare come creare nuove esperienze con la persona cara e produrre nuovi ricordi ora.
5. Ripensa le tue aspettative.
Non tentare di correggere la persona cara su informazioni specifiche, se soffre di demenza o di Alzheimer. Ho imparato questo nel prendermi cura di mio padre con demenza, che viveva in una struttura a Cleveland, un viaggio che documento nel mio recente libro di memorie Welcome to Wherever We Are (benvenuto ovunque siamo).
Sono arrivata a realizzare, e sono contenta di averlo fatto, che non c'era alcuna differenza in realtà se pensava che era mercoledì ed era in vacanza alle Hawaii quando in realtà era venerdì e eravamo rimasti al telefono molto lontani l'una dall'altro. Sentivo la grande gioia di mio padre mentre parlava delle sue avventure alle Hawaii, la rigogliosità e i fiori, e ho pensato che dovevo lasciargli quell'illusione. Era ovunque credeva di essere e nessuna contestazione di ciò avrebbe cambiato la realtà.
Lasciare andare il mio legame con le qualità di nitidezza e di precisione che mio padre aveva sempre posseduto non era facile per me. Nessuno dei due stava aggrappandosi strettamente a qualcosa che era passato da tempo. Sono andata avanti lasciando perdere, ed è stata la guarigione.
6. Tieni un diario.
Scrivi di cosa sta succedendo e come ti senti. Può essere che mesi e anni dopo sia molto utile per riflettere su dove eri e sulla crescita che è avvenuta.
Fonte: Deborah J. Cohan PhD, professoressa di sociologia all'Università della Carolina del Sud di Beaufort
Pubblicato in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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