Esperienze e opinioni
Approvazione aducanumab: può fornire prova di concetto su cui migliorare rapidamente?
La recente approvazione dell'aducanumab, che [secondo il produttore] ha il potenziale per trattare il morbo di Alzheimer (MA), può fornire una prova del concetto che può essere rapidamente migliorata, scrive Dennis Selkoe MD, ricercatore di MA e professore dell'Università di Harvard, in una 'prospettiva' pubblicata il 6 agosto 2021 su Science.
Può anche rendere possibili trattamenti combinati, come è tipico delle malattie croniche. "Nella terapeutica (= scienza del trattamento delle malattie), come nella vita, bisogna camminare prima di riuscire a correre", dice.
Pochi esperimenti recenti di agenti [farmaceutici] per il MA, che potenzialmente possono modificare la malattia, sembrano aver soddisfatto i loro obiettivi primari. Le prove più chiare di modifica della malattia finora provengono da obiettivi secondari di biomarcatori, in gran parte la riduzione sostanziale delle placche di amiloide nel cervello su 18 mesi (1).
Ciò si è verificato nei due esperimenti dell'aducanumab (2), un anticorpo monoclonale dell'amiloide-β (Aβ) che è stato approvato dalla FDA in giugno 2021. Ciò ha portato ad alcune polemiche. Questa controversia dovrebbe essere considerata nel contesto di altri recenti esperimenti di immunoterapia del MA, afferma Selkoe, che evidenzia altri 3 anticorpi contro l'Aβ che hanno dimostrato di poter eliminare i depositi di Aβ dal cervello negli esperimenti di Fase 2 o 3.
Nell'insieme, questi dati rappresentano quanto di più vicino sia arrivato il settore del MA a un approccio di modifica della malattia, dice Selkoe. E anche se i benefici cognitivi di questi potenziali agenti di modifica del MA sono modesti, e rimane la sfida di valutare la loro significatività clinica, questa sfida è stata sperimentata in altre malattie croniche.
"Per molte malattie croniche, i composti terapeutici iniziali hanno avuto una limitata efficacia e sono spesso stati sostituiti costantemente da farmaci più efficaci ... facendoci guadagnare un'esperienza del mondo reale con un primo, anche se modesto, trattamento che dovrebbe incoraggiare lo sviluppo di agenti di seconda generazione più potenti (3)", afferma Selkoe.
Egli cita le sfide per i medici che potrebbero considerare l'uso dell'aducanumab per i loro pazienti. E sottolinea anche il prezzo elevato del farmaco.
"Queste e altre sfide nella marcia per implementare il primo agente terapeutico approvato per il MA richiedono pianificazione (4) e intraprendenza premurosa (5)", scrive Selkoe, "ma questo è proprio il processo che pazienti e caregiver attendevano da lungo tempo (6)".
Ndt:
- Negli esperimenti, l'aducanumab non ha modificato la malattia, ha solo ridotto il carico di amiloide, ma il deterioramento cognitivo non si è fermato, è peggiorato.
- Secondo la quasi totalità dei componenti del comitato consultivo della FDA, che aveva dato parere negativo all'approvazione, solo uno dei due esperimenti ha evidenziato [peraltro dopo una revisione, che è sembrata una forzatura, forse dettata dalle esigenze degli azionisti] qualche limitato effetto di riduzione del carico amiloide, a prezzo di gravi effetti collaterali.
- Sembra un argomento ragionevole, ma perché far pesare tutto l'onere sui pazienti e le famiglie? Perché non offrire il farmaco a un prezzo ragionevole, come può essere il costo più un modesto utile, invece del prezzo 6/7 volte più alto già fissato?
- Ad un prezzo di 56.000 dollari all'anno, per un numero imprecisato di anni, più il costo specializzato delle infusioni, di tutti gli esami e le scansioni PET correlate, solo pazienti molto benestanti potranno permettersi il farmaco, e gli altri dovranno 'pianificare' debiti o perdite di proprietà. Se le assicurazioni pubbliche decideranno di rimborsarlo, si aprirà una voragine nel sistema sanitario, e nel caso delle assicurazioni private, è prevedibile un aumento generalizzato dei premi assicurativi per la malattia.
- 'Intraprendenza premurosa' significa far correre al paziente rischi gravi per gli effetti collaterali già documentati del farmaco, del tutto ingiustificati, vista l'incapacità del farmaco di fermare il decorso della malattia.
- Quello che pazienti, famiglie e caregiver attendono da tempo è uno o più farmaci che, quanto meno, bloccano la malattia, o meglio, che ripristinano le capacità cognitive a un livello sufficiente da permettere una vita normale.
Fonte: American Association for the Advancement of Science (AAAS) via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Dennis Selkoe. Treatments for Alzheimer's disease emerge. Science, 6 Aug 2021, DOI
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