Esperienze e opinioni
Sia i cani che i proprietari invecchiano: aiutare entrambi a farlo meglio insieme
Negli ultimi decenni, la ricerca ha notevolmente approfondito la nostra comprensione della natura e della biologia dell'invecchiamento sia negli esseri umani che nei cani nostri compagni, secondo una revisione di studi pubblicata il 7 giugno 2021 su Frontiers in Veterinary Science. Come sottolineano i ricercatori, la relazione cane-uomo spesso affronta varie sfide quando gli umani e i loro animali domestici entrano nella vecchiaia.
I ricercatori sottolineano che cani e umani invecchiano in modo simile, sotto diversi punti di vista. Sappiamo molto di più sulle ramificazioni dell'invecchiamento negli esseri umani di quanto non sappiamo di quello dei cani, ma la ricerca ci mostra quanto sono simili i modi in cui l'età influenza il rischio di morte. Sia per gli umani che per i cani, il rischio di morire è generalmente alto alla nascita, è ridotto al minimo nella prima età adulta, e quindi inizia ad aumentare esponenzialmente, in linea con diversi modelli di malattia.
Le malattie cardiache siano rare nei cani, ma i tumori affliggono entrambe le specie e, in entrambe il rischio di cancro aumenta con l'età. I ricercatori sottolineano anche che, dal momento che i cani condividono il nostro ambiente, sono probabilmente esposti agli stessi fattori ambientali che possono aumentare o diminuire la probabilità di una vita lunga e sana. Però è tuttora essenzialmente un mistero il motivo per cui qualsiasi animale umano o non umano invecchia.
Studi in corso e su larga scala, come il Dog Aging Project (DAP) e il Golden Retriever Lifetime Study (GRLS), stanno esaminando i modi per capire meglio e rallentare il processo di invecchiamento dei cani e degli umani. Sebbene la ricerca di laboratorio abbia preceduto questi studi, questi non sono esperimenti sui cani da laboratorio. Con le informazioni fornite dai proprietari di cani interessati, veterinari e altri 'cittadini scienziati', i ricercatori stanno seguendo cani da compagnia per dei periodi della loro vita per determinare l'effetto di vari stile di vita (cioè dieta) e interventi medici (cioè, farmaci) sull'esistenza e il declino associato all'età dei cani da compagnia.
Una ricerca simile su cani da compagnia ha dimostrato di recente che tutti i cani, indipendentemente dalla razza, dalla dimensione o dalla durata media della vita, sperimentano modelli simili di cognizione, dallo sviluppo nella cucciolata fino al declino mentre invecchiano. I ricercatori specializzati nella geroscienza (lo studio dell'invecchiamento biologico) puntano a individuare meglio e a definire i fattori genetici, epigenetici e ambientali che determinano i tassi individuali di invecchiamento.
Sebbene la ricerca sia piena di incognite, gli scienziati prevedono che rallentare il processo di invecchiamento alla fine sarà un modo molto più efficace per migliorare la qualità della vita e aumentarne la durata funzionale, rispetto al trattamento o addirittura alla cura delle malattie individuali esistenti. L'obiettivo della ricerca di geroscienza traslazionale (come gli studi citati sopra) è sviluppare un cane modello per rallentare l'invecchiamento, che potrebbe traslarsi nella ricerca umana, e anche estendere la vita sana dei cani da compagnia stessi.
Le evidenze confermano, e i proprietari di cani sanno intuitivamente, che i nostri legami con i cani forniscono benefici fisici ed emotivi. I cani non solo offrono compagnia e affetto, ci tengono anche attivi fisicamente e mentalmente, ci fanno sentire più sicuri e ci aiutano a connetterci e a fare amicizia con altri. La loro compagnia può essere particolarmente importante per gli anziani che possono vedere una contrazione delle loro reti sociali e del senso di scopo.
I cani danno agli umani una ragione per alzarsi dal letto ogni mattina, e qualcosa di positivo di cui parlare, i ricercatori sottolineano. Gli amici canini forniscono un importante 'ponte sociale' che potrebbe non esistere altrimenti tra diversi membri in una comunità. Studi sugli over-50 hanno scoperto che coloro che portavano spesso i loro cani a camminare non solo erano più propensi a raggiungere gli obiettivi di esercizio raccomandati, ma anche a segnalare un migliore senso di comunità rispetto a quelli che non lo facevano o non avevano un cane da compagnia.
Secondo quanto riferito, i proprietari di cani camminavano più velocemente e mantenevano meglio la velocità di cammino nel tempo rispetto ai non proprietari, un indicatore di equilibrio migliore che è importante per prevenire cadute e rimanere indipendenti. Altri studi hanno scoperto che la semplice presenza di un animale domestico è associata a livelli inferiori di pressione sanguigna e a un rischio inferiore di morte dopo un infarto.
La solitudine, l'isolamento sociale e la vita da soli hanno dimostrato di aumentare significativamente la probabilità di morte prematura. Sebbene gli studi sul ruolo dei cani, e di altri animali domestici in genere che alleviano la solitudine, abbiano avuto risultati misti, gli anziani che hanno un contatto regolare con i cani hanno riferito livelli ridotti di solitudine e un aumento del funzionamento mentale. Gli animali domestici hanno dimostrato di ridurre la depressione in seguito alla perdita di un coniuge, di ridurre l'agitazione e di aumentare il funzionamento sociale nelle persone con demenza.
Nonostante i molti benefici comprovati, il possesso di animali domestici diminuisce con l'età. Mentre circa il 40% degli adulti da 50 a 67 anni negli Stati Uniti hanno un animale domestico, il numero scende solo al 9% degli over-67. I motivi riferiti includono l'inconveniente e l'onere di lavoro extra per gli anziani o per i loro familiari, nonché la responsabilità finanziaria, la capacità fisica e mentale di soddisfare le esigenze dell'animale domestico, le restrizioni indotte dalle circostanze abitative di un anziano e le preoccupazioni per eventuali malattie del proprietario dell'animale o della sua morte prima di quella del cane.
I ricercatori hanno visto molte possibilità di ovviare queste difficoltà e dare benefici sia agli umani che ai cani in futuro e chiedono più studi di qualità maggiore e finanziamenti per dare priorità agli argomenti di studio correlati. Dicono che questo tipo di ricerca potrebbe aiutare a dare fondamenta più forti alle evidenze del ruolo dei cani nella vita degli anziani.
Fonte: Susan McQuillan MS/RDN in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti:
- Sandra McCune, Daniel Promislow. Healthy active aging for people and dogs. Frontiers in Veterinary Science. 7 Jun 2021, DOI
- Matt Kaeberlein, Kate Creevy, Daniel Promislow. The Dog Aging Project: Translational geroscience in companion animals. Mammalian Genome, Aug 2016, DOI
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