Denuncia & Advocacy
Esperti deplorano mancanza di sforzi globali per l'Alzheimer a conferenza di Helsinki
Casi di demenza attuali e previsti per il 2050
La mancanza di uno sforzo internazionale concertato contro il morbo di Alzheimer (MA), il disturbo che danneggia il cervello, è stato uno dei temi della conferenza di due giorni sull'economia della 3a età, che è finita mercoledì a Helsinki.
George Vradenburg, direttore del gruppo di azione statunitense UsAgainstAlzheimer's, ha detto che la sindrome cerebrale raggiungerà presto dimensioni sociali mondiali che la renderanno comparabile alla crisi climatica. A una tavola rotonda, Vradenburg ha detto che entro il 2025 ci saranno 150 milioni di persone con diagnosi di MA, e il numero di persone che perderanno la vita a causa della sindrome raggiungerà i 25 milioni.
Ha confrontato la situazione con il modo in cui è stata affrontata con investimenti di ricerca la sindrome da immunodeficienza, più tardi conosciuta come AIDS. Oggi l'AIDS è una malattia cronica che non ucciderebbe più le persone infette, se trattate. Vradenburg ha deplorato che il MA non abbia incontrato una risposta simile alla battaglia contro l'HIV/AIDS, anche se il costo dell'assistenza ai pazienti raggiungerà dimensioni enormi.
Il problema è globale, ha sottolineato Vradenburg, aggiungendo che la maggior parte delle vittime vive nei paesi in via di sviluppo. Il gruppo G8 delle nazioni industrializzate ha discusso del MA nel 2013, ma l'iniziativa non ha comportato importanti investimenti nella ricerca, ha detto.
Tassi alti in Giappone
Secondo i relatori, il Giappone è probabilmente il paese con il tasso più alto di nuovi casi di MA. Kazumi Nishikawa, direttore della divisione industria dell'assistenza sanitaria al Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese, ha dichiarato che attualmente ci sono 4,6 milioni di pazienti in Giappone.
Ma entro il 2025 il numero dovrebbe raggiungere i 7 milioni. Attualmente il 27% degli abitanti del Giappone ha più di 65 anni e la quota è in crescita. Nishikawa ha chiesto nuovi modi per prevenire l'assalto della sindrome, così come tecnologie che sono amichevoli con i problemi di memoria.
Ha affermato che l'intelligenza artificiale potrebbe rendere più semplice la comunicazione tra le persone con problemi di memoria. Inoltre, la costruzione di abitazioni potrebbe essere sviluppata in modo da rendere le situazioni domestiche più facili. Dal punto di vista medico, ha affermato che dormire a sufficienza e smettere di fumare può essere un modo per combattere il problema. Ha anche messo in guardia contro la depressione, il sovrappeso e l'ipertensione.
La demenza è l'ultima fase della sindrome. I relatori hanno detto, tuttavia, che le prime fasi della malattia apparentemente esistono già 20 anni prima dell'apparizione dei sintomi attuali.
Phyllis Barkman-Ferrell, direttore commerciale del conglomerato farmaceutico Eli Lilly, ha affermato che una svolta è "effettivamente vicina" nello sviluppo di farmaci, "ma l'effetto dei farmaci in arrivo sarà ridotto a causa della diagnosi tardiva".
Ha detto che in media la diagnosi ha luogo quando la persona ha 73 anni. "Anche se avessimo un farmaco efficace, non avremmo pazienti che potrebbero essere trattati abbastanza presto". Barkman-Ferrel ha sottolineato la necessità di includere test della memoria nei controlli sanitari degli anziani.
Fonte: Xinhuanet.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Annuncio pubblicitario
Privacy e sicurezza dati - Informativa ex Art. 13 D. Lgs. 196/03
Gentile visitatore,
l'Associazione tratterà i Tuoi dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/G3 (Codice della privacy), garantendo la riservatezza e la protezione dei dati.
Finalità e modalità del trattamento: I dati personali che volontariamente deciderai di comunicarci, saranno utilizzati esclusivamente per le attività del sito, per la gestione del rapporto associativo e per l'adempimento degli obblighi di legge. I trattamenti dei dati saranno svolti in forma cartacea e mediante computer, con adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge. I dati non saranno comunicati a terzi né saranno diffusi.
Dati sensibili: Il trattamento di dati sensibili ex art. 1, lett. d del Codice sarà effettuato nei limiti di cui alle autorizzazioni del Garante n. 2/08 e n. 3/08, e loro successive modifiche.
Diritti dell'interessata/o: Nella qualità di interessato, Ti sono garantiti tutti i diritti specificati all'art. 7 del Codice, tra cui il diritto di chiedere e ottenere l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali che Ti riguardano.
Titolare del trattamento è l'Associazione di volontariato "Associazione Alzheimer o.n.l.u.s.”, con sede a Riese Pio X – Via Schiavonesca, 13 – telefax 0423 750 324.
Responsabile del trattamento è la segretaria dell’Associazione in carica.
Gestione «cookies»
Un cookie è una breve stringa di testo che il sito web che si sta visitando salva automaticamente sul computer dell'utente. I cookies sono utilizzati dagli amministratori di molti siti web per migliorarne funzionamento ed efficienza e per raccogliere dati sui visitatori.
Il nostro sito non utilizza i cookies per identificare i visitatori, ma per raccogliere informazioni al fine di arricchirne i contenuti e rendere il sito più fruibile.
Come cambiare le impostazioni del browser per la gestione dei cookies
È possibile decidere se permettere ai siti web che vengono visitati di installare i cookies modificando le impostazioni del browser usato per la navigazione. Se hai già visitato il nostro sito, alcuni cookies potrebbero essere già stati impostati automaticamente sul tuo computer. Per sapere come eliminarli, clicca su uno dei link qui di seguito: