Come operatori di assistenza alla demenza, stiamo portando avanti alcuni dei lavori più ignorati, difficili e poco riconosciuti di questo paese.
La Commissione Reale di Assistenza agli Anziani deve esaminare in che modo il sistema attuale impatta su quelli di noi che lavorano nel trattamento della demenza acuta e parlare degli strazianti effetti dei tagli ai finanziamenti per i pazienti con demenza e del flusso costante di sfide che affrontiamo.
Le difficoltà iniziano quando attraversiamo quella porta per iniziare il nostro turno. Arrivo alle 7 del mattino per affrontare la prima sfida: le 'attività della vita quotidiana'. La cura personale è così necessaria per la dignità degli ospiti.
I pazienti con demenza acuta rifiutano regolarmente le cure personali, ma con il tempo dedicato all'assistenza assegnato al minuto, semplicemente non abbiamo il tempo di aspettare con loro e aiutarli a decidersi. I residenti con demenza non si limitano a rifiutare l'assistenza dicendolo al caregiver, ma scalciano, sferrano pugni, mordono e talvolta ci sputano per mostrare tale rifiuto.
Accanto a me ci sono altri tre caregiver nel turno del mattino per prendersi cura di 20 pazienti con demenza. Svegliamo gli ospiti, facciamo loro la doccia, li vestiamo, li accudiamo ... tutto in 10-15 minuti per ciascuno. Alcuni degli ospiti sono ancora mezzo addormentati, e sfortunatamente non c'è proprio il tempo di comunicare e aiutarli ad adattarsi al nuovo giorno e guidarli nella loro routine.
Poiché siamo così a corto di personale, dobbiamo costantemente fare fretta ai pazienti che hanno una condizione che impedisce loro di gestire la fretta. I tempi rigorosi con cui lavoriamo implicano che tutti i 20 residenti devono essere a colazione entro le 8 del mattino.
Per il resto della giornata il lavoro continua a essere duro e dobbiamo essere sia mentalmente che fisicamente in forma. Siamo sottoposti ogni giorno a compiti che rappresentano una minaccia per la schiena, le ginocchia e le spalle.
Esiste anche il rischio di lesioni derivanti da abusi dai residenti con demenza. Alcuni di loro possono essere molto aggressivi e il personale ha bisogno di una formazione adeguata per affrontarli in modo appropriato. Gli operatori nuovi e più inesperti semplicemente non ricevono quel livello di formazione.
Alcuni pazienti sono così aggressivi che possiamo trovarci in situazioni potenzialmente letali. Abbiamo a che fare con colpi e spinte ad altri ospiti e al personale, e il mobilio viene distrutto. Una volta mi occupavo di un ospite con demenza quando improvvisamente mi ha spinto e sono caduta ferendomi il ginocchio. Questo è successo quattro anni fa, e sono ancora in fase di recupero da quello. Non solo per il dolore al ginocchio, ma anche per la paura che possa accadere di nuovo.
Tutti noi operatori sentiamo che queste restrizioni temporali dovute alla mancanza di fondi per il personale significano che i residenti di demenza in tutta l'Australia vengono trattati come oggetti. Nei nostri modelli di finanziamento e gestione, essi sono visti come un compito, non come una persona. Ci sono momenti in cui i pazienti con demenza non sono trattati come esseri umani, con propri sentimenti ed emozioni.
I caregiver stanno facendo il meglio che possono, ma sotto la pressione di dover fornire assistenza a così tante persone in così poco tempo, non c'è proprio il tempo per far sentire i pazienti con demenza a proprio agio per ogni nuovo giorno e poi per il resto del tempo. La giornata inizia sotto una nube nera di fretta che non va mai via. A meno che non ci sia personale aggiuntivo, la qualità della loro assistenza e la qualità della loro vita rimarranno tali. Fino alla morte.
L'impatto dei finanziamenti non si limita solo ai residenti, ma influenza profondamente i caregiver e la gestione delle strutture. La nostra manager ha dovuto andare in congedo per lo stress, dopo aver fatto del suo meglio per stiracchiare il budget e dare ai residenti la qualità delle cure di cui hanno bisogno e meritano. Non riusciva più a sopportare il grande stress e l'ansia.
Come persona che si era interessata sinceramente al benessere dei membri più vulnerabili della nostra comunità e al benessere del suo personale, la gestione dei tagli ai finanziamenti ha influito in modo significativo sul suo stesso benessere. Questa manager premurosa e seria è persa per il sistema, non ce la faceva più e si è dimessa.
I livelli retributivi non riflettono la complessità del lavoro nella demenza. Il lavoro di assistenza è così svalutato nella nostra società, lavoratori con esperienza in strutture di demenza acuta stanno guadagnando a malapena un salario per sopravvivere. Lotto ogni mese per pagare le bollette.
Senza gli operatori anziani dell'assistenza che si prendono cura di questi anziani australiani, dove sarebbero queste persone vulnerabili? Per i nostri ospiti, la casa è la struttura per anziani e coloro che si prendono cura di loro sono considerati come la propria famiglia. Se quelli che considerano come una famiglia non possono nemmeno mostrare loro la pazienza, la comprensione, la gentilezza che meritano durante il giorno - non perché non vogliono, ma perché semplicemente non possono - quanto deve essere vuota la loro vita.
Sebbene i residenti con demenza abbiano capacità cognitive ridotte, ovviamente provano ancora emozioni. Non saremmo una società migliore se le ultime emozioni che sentono fossero positive, se nei loro ultimi giorni si sentissero apprezzati e degni di un extra di tempo, soldi e sforzi?
NB: L'autrice ha lavorato con pazienti affetti da demenza acuta per oltre un decennio.
Fonte: The Guardian/Australia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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