Le comunità assistite stanno prendendo un numero crescente di ospiti con demenza, ma i servizi di assistenza della memoria non sempre mantengono questi anziani sicuri e protetti.
Questo dice un articolo del 13 dicembre del New York Times, prodotto in collaborazione con Kaiser Health News. L'articolo ('Pazienti con demenza alimentano la crescita della vita assistita. La sicurezza potrebbe essere carente') si basava su un'analisi di Kaiser Health dei rapporti ispettivi alle strutture di vita assistita nei tre stati più popolati degli Stati Uniti: California, Florida e Texas.
L'analisi della Kaiser ha trovato che:
- Il 45% delle comunità di vita assistita in California aveva violato almeno un regolamento statale sulla demenza negli ultimi cinque anni.
- Una comunità ogni 11 di vita assistita in Florida è stata citata per non aver rispettato dal 2013 i regolamenti volti a impedire ai residenti di allontanarsi.
- Quasi un quarto delle comunità di vita assistita che prendono ospiti per l'assistenza alla memoria in Texas hanno violato uno o più regolamenti statali sulla demenza in sei anni.
L'articolo ha anche messo in luce due casi di presunta cattiva gestione dei residenti di demenza, uno dei quali è il tragico incidente in cui un ospite della Brookdale Senior Living è stato ucciso da un alligatore dopo aver vagato lontano dalla sua comunità nel 2016. Commentando l'incidente, un portavoce della Brookdale ha affermato al Times che "il nostro obiettivo quotidiano e priorità è tenere i residenti al sicuro" e ha aggiunto che la morte dell'ospite è stato uno "sfortunato incidente".
Presi da soli, questi dettagli e statistiche stanno facendo riflettere. Ma secondo David Schless, presidente della American Seniors Housing Association (ASHA), all'analisi potrebbe mancare qualche sfumatura cruciale per comprendere la questione più ampia. In una e-mail inviata ai membri dell'organizzazione, Schless ha detto:
"Prendersi cura dei residenti con demenza grave è complesso e comporta un equilibrio tra libertà, qualità della vita e sicurezza assoluta. Il modo obsoleto di affrontare questa sfida molti anni fa nelle strutture di cura - con farmaci forti e/o restrizioni fisiche - non è più accettabile. Le comunità di vita assistita, che hanno aperto la strada a un modello di assistenza residenziale più umano, lavorano ogni giorno per mantenere questo equilibrio per il beneficio ottimale dei residenti".
Inoltre, alcuni stati non riescono ad applicare in modo aggressivo le normative sulla vita assistita, mettendo a rischio residenti e operatori, scrive Schless:
"Gli stati hanno un obbligo legale e morale di salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti gli ospiti nella vita assistita e quando non riescono a condurre ispezioni tempestive delle autorizzazioni o a imporre severe sanzioni quando le circostanze lo richiedono, fanno un grave disservizio a tutti noi che ci occupiamo del benessere degli anziani".
Da quando è stato pubblicato, l'articolo del New York Times ha risuonato in tutto il settore dell'assistenza agli anziani, e l'ASHA non è stata l'unica organizzazione del settore ad intervenire. Secondo il National Center for Assisted Living (NCAL), norme federali più rigide per i fornitori di vita assistita potrebbero non essere sempre la risposta giusta:
"Continuando a conoscere meglio l'Alzheimer e le altre forme di demenza, troviamo sempre spazio per miglioramenti. Tuttavia, dovremmo rimanere cauti riguardo a requisiti o regolamenti aggiuntivi contrari alle cure centrate sulla persona. I responsabili delle politiche, i fornitori, i familiari e le altre parti interessate devono mettersi assieme e concentrarsi sui modi per migliorare l'assistenza, garantire il benessere e allo stesso tempo dare potere, non limiti, ai residenti che vivono con demenza".
C'è stato una certa brama a livello federale per standardizzare le normative per i fornitori di vita assistita e identificare le migliori pratiche e politiche chiave. In generale, il passaggio da un modello basato sull'ospitalità per la vita assistita a uno che include più opzioni di assistenza sanitaria ha intensificato il controllo normativo per i fornitori di vita assistita.
Un recente rapporto della Long Term Care Community Coalition (LTCCC) ha identificato le migliori pratiche e le politiche chiave per le strutture di vita assistita perché possano autoregolarsi e garantire la sicurezza e la dignità dei propri ospiti. Quel rapporto ha anche dettagliato gli inconvenienti nel tracciare gli incidenti critici che possono influire sulle autorizzazioni e sulle certificazioni delle strutture di vita assistita, indipendentemente dal fatto che ricevano o meno rimborsi federali o statali.
Fonte: Tim Regan in Senior Housing News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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