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A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il rischio di demenza

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell'udito, hanno una salute cerebrale simile a chi  ha 10-20 anni meno di loro, secondo un nuovo studio eseguito al Baycrest. Lo studio ha scoperto che un singolo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.Le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini, ma in genere hanno tassi più elevati di malattie. Ora, una nuova ricerca dell'Università della Georgia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della memoria nell'Alzheimer

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la perdita di memoria, fornendo l'enzima ODC1 come nuovo obiettivo terapeutico per trattare l'Alzheimer.Il numero di anziani che soffrono di morbo di...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi di amiloide non sono riusciti a fermare la malattia.Un guasto nel modo in cui le cellule cerebrali si liberano dei rifiuti precede l'accumulo di placche...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di nuovi farmaci?

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San FranciscoI ricercatori sanno da molti anni che il morbo di Alzheimer (MA) coinvolge due proteine ​​chiamate amiloide-beta (Aβ) e tau e che l'interazione tra loro guida...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alzheimer

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Alzheimer, scoprendo che l'amiloide-β nel sangue proviene da organi periferici come il pancreas e il fegato, non solo dal cervello, e aiuta ad eliminare il...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell'INSERM e del Cegedim, ha appena pubblicato su The Lancet Digital Health i risultati di uno studio su un grande database, per identificare i fattori di rischio della...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno sviluppato un nuovo metodo per selezionare farmaci per trattare il morbo di Alzheimer (MA). Il loro lavoro chiarisce il motivo per...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in realtà una forma di apprendimento

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come mai? Al contrario dell'ipotesi generale che i ricordi decadono semplicemente con il tempo, 'dimenticare' potrebbe NON essere una brutta cosa: secondo degli scienziati...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzheimer'

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di una dieta sana nella prevenzione di malattie debilitanti come il morbo di Alzheimer (MA). Man mano che la malattia progredisce i pazienti con MA soffrono di un...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e i ricercatori del Baylor College of Medicine, del Texas Children’s Hospital e di istituzioni che hanno collaborato, hanno scoperto che la variante genetica...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio pluriennale su anziani ha rilevato che chi dorme sia troppo che troppo poco ha avuto un maggiore declino cognitivo rispetto alle persone che hanno dormito un tempo medio...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la proteina amiloide-beta (Aβ) del morbo di Alzheimer (MA) si accumula all'interno delle cellule nervose e che la proteina mal ripiegata può quindi diffondersi da una cellula...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuovo studio pubblicato su Neurology suggerisce che leggere, scrivere lettere e giocare a carte o fare enigmistica in tarda età può ritardare fino a cinque anni...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di segnalazione che può aiutare a modificare l'infiammazione e il sistema immunitario, e proteggere dal morbo di Alzheimer (MA). Il lavoro, guidato da investigatori del...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cognitivo in vecchiaia

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scienziati del Massachusetts General Hospital (MGH) e dell'Harvard Aging Brain Study (HABS) hanno fatto una scoperta sorprendente su quella relazione. In un nuovo studio...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memoria è sintomo precoce dell'Alzheimer

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i livelli di ossigeno nel sangue nell'ippocampo e hanno fornito una prova sperimentale del motivo per cui l'area, solitamente definita 'centro di memoria del cervello', è...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzheimer avanzato

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel comportamento e nella cognizione dopo pochi giorni di un nuovo trattamento innovativo che invia dosi basse di radiazioni, secondo uno studio pilota recente della...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione della proteina tau nel cervello. Uno studio internazionale ora può mostrare come la tau si diffonde in base a quattro modelli distinti che portano a sintomi diversi, con...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per monitorare le comunicazioni all'interno del cervello in un modo che finora era impossibile, e la loro creazione ha già offerto una spiegazione per il motivo per cui i...
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