Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Curare l'insonnia degli anziani riduce infiammazione e rischio di malattie croniche

Curare l'insonnia degli anziani riduce infiammazione e rischio di malattie croniche

La mancanza di sonno può farci star male. E anche se ognuno di noi ha una notte insonne occasionalmente, per coloro che soffrono di insonnia cronica - circa il 15 per cento degli anziani negli Stati Uniti - quella perdita di sonno può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, aumento di peso, diabete di tipo 2, e anche causare una morte precoce.


Si ritiene che la ragione dell'aumento del rischio dei problemi di salute sia la combinazione dell'insonnia con l'aumento dell'infiammazione in tutto il corpo, che diventa cronica. Anche se l'infiammazione può essere una buona cosa (fa parte di una robusta risposta immunitaria che guarisce la ferita e combatte l'infezione), l'infiammazione cronica può danneggiare e uccidere le cellule sane, e portare alla malattia.


Ciò che non sapevamo ancora è se trattare l'insonnia potrebbe ridurre l'infiammazione, riducendo così il rischio di malattia cronica negli anziani. Né sapevamo qual è la terapia più efficace per curare l'insonnia.


Ora i ricercatori della University of California di Los Angeles (UCLA) hanno risposto a entrambe queste domande. In un nuovo studio, essi dimostrano che ridurre l'insonnia può effettivamente portare a una diminuzione dell'infiammazione, e in secondo luogo, che una forma di psicoterapia chiamata «terapia cognitivo-comportamentale» si è dimostrata superiore ad altre forme di trattamento.


I risultati dello studio clinico randomizzato su 123 adulti over-55, pubblicati nel numero di settembre della rivista Sleep, dimostrano che il trattamento dell'insonnia ha portato un calo di un noto indicatore di infiammazione chiamato «proteina C-reattiva» (CRP). La proteina si trova nel plasma sanguigno, ed i suoi livelli salgono in risposta ad uno stimolo infiammatorio acuto. I livelli di CRP sono stati misurati all'inizio dello studio, dopo il trattamento, e di nuovo ad un controllo 16 mesi più tardi.


"Quello che abbiamo trovato particolarmente interessante era che i livelli del marcatore infiammatorio CRP sono rimasti bassi anche 16 mesi dopo il trattamento dell'insonnia", ha detto Michael Irwin, primo autore, professore di psichiatria e direttore del Centro Cousins di Psiconeuroimmunologia all'Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamento Umano dell'UCLA.


I ricercatori hanno anche confrontato tre trattamenti per l'insonnia:

  1. «Trattamento cognitivo-comportamentale» (CBT), una forma di terapia che aiuta le persone ad imparare come identificare e modificare i modelli distruttivi o inquietanti di pensiero che hanno una influenza negativa sul comportamento;
  2. «Tai chi chih» (TCC), la versione occidentalizzata dell'arte marziale cinese caratterizzata da movimenti lenti e meditazione;
  3. «Sleep Seminar Education», che fornisce informazioni educative relative ai fattori fisici, medici e psicosociali dell'invecchiamento e il loro contributo sui problemi del sonno.


Essi hanno scoperto che la terapia cognitivo-comportamentale ottiene risultati "di gran lunga" migliori, come ha osservato Irwin, del tai chi chih e dell'educazione seminario al sonno nel ridurre l'insonnia, e dimostra anche miglioramenti maggiori, e più duraturi, nella qualità del sonno, nella capacità di mantenere il sonno continuo per tutta la notte, e sui sintomi di fatica e depressione riferiti dai partecipanti allo studio.

Può essere rilevante perché:

La perdita di sonno o insonnia è un fattore di rischio per l'Alzheimer, alla pari delle altre condizioni mediche (malattie cardiovascolari, ipertensione, aumento di peso, diabete di tipo 2) che essa favorisce, come conclude questo studio.


"Questo è il primo studio randomizzato e controllato che ha valutato l'efficacia comparativa del TCC rispetto al CBT, un intervento comportamentale standard per l'insonnia"
, ha detto Irwin. Il team di ricerca ha scoperto che coloro che hanno avuto un trattamento cognitivo-comportamentale hanno mostrato una riduzione del tasso di insonnia diagnostica che era quasi doppio di entrambi gli altri due trattamenti.


Il beneficio di trattare l'insonnia per ridurre l'infiammazione è paragonabile al beneficio segnalato con un'attività fisica vigorosa o con la perdita di peso, ha osservato. "Per promuovere la salute pubblica, questi risultati sottolineano la posizione prominente del sonno tra i tre pilastri della salute: dieta, esercizio fisico e sonno. Infine, se l'insonnia è trattata ma persistono i disturbi del sonno, abbiamo scoperto che i livelli di CRP aumentano progressivamente", ha detto Irwin. "Nell'insieme questi risultati indicano che è ancora più importante curare l'insonnia in questa popolazione che ha già un rischio elevato di una malattia infiammatoria legata all'invecchiamento".

 

*******
Altri autori dello studio includono Richard Olmstead, Carmen Carrillo, Nina Sadeghi, Elizabeth Breen, Tuff Witarama, Megumi Yokomizo, Helen Lavretsky, Jude Carroll, Sarosh Motivala e Perry Nicassio, tutti dell'UCLA; e Richard Bootzin della University of Arizona. Il finanziamento è stato fornito dal National Institute of Aging. Gli autori non hanno dichiarato alcun conflitto di interesse finanziario.

 

 

 

 

 


Fonte:  Mark Wheeler in University of California, Los Angeles  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Michael R. Irwin, Richard Olmstead, Carmen Carrillo, Nina Sadeghi, Elizabeth C. Breen, Tuff Witarama, Megumi Yokomizo, Helen Lavretsky, Judith E. Carroll, Sarosh J. Motivala, Richard Bootzin, Perry Nicassio. Cognitive Behavioral Therapy vs. Tai Chi for Late Life Insomnia and Inflammatory Risk: A Randomized Controlled Comparative Efficacy Trial. SLEEP, 2014; DOI: 10.5665/sleep.4008

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.