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Una delle domande più comuni sentite durante le conferenze è "rischio di avere l'Alzheimer (AD)?". La risposta è sempre che il fattore di rischio più grande per l'AD è semplicemente l'età. Quindi, se si è benedetti per vivere fino alla veneranda età di 85 anni, si avrà una probabilità quasi del 50% di avere l'AD.


Ma sembra che non siamo completamente indifesi, visto il tema caldo di questi tempi: l'idea di "riserva cognitiva".


Qual è l'effetto protettivo della "riserva cognitiva" dall'AD? Esattamente che cosa è, e cosa si può fare per massimizzare questa riserva? Dal momento che si continua a sentir parlare di questo concetto, è il momento di scavare un po' di più in alcune delle ricerche più recenti sull'argomento. Questo è quello che si può trovare.

 

La Riserva Cognitiva

Riserva cognitiva suggerisce che dimensioni più grandi del cervello e una maggiore capacità cognitiva formata presto nella vita possono essere importanti per proteggersi più avanti dalla demenza.


"Riserva cognitiva è un
concetto suggerito per spiegare le differenze tra gli individui nell'affrontare i cambiamenti neuropatologici (placche e grovigli) dell'AD. L'idea è che la capacità del cervello maturo di sostenere la funzione normale di fronte alla malattia o lesione significativa è in funzione della sua capacità di riserva. La capacità di riserva cognitiva è formata presto nella vita e diminuisce gradualmente con l'età del sistema nervoso.

"Quando gli individui invecchiano, quelli con una maggiore capacità di riserva avranno un minor rischio di demenza rispetto agli individui con meno riserva cognitiva. L'impatto delle malattie o lesioni cerebrali sarà meno evidente in quelli con una maggiore capacità di riserva, poiché le funzioni cerebrali sane sono in grado di adattarsi alla perdita di cellule. Tuttavia, in quelli con capacità bassa di riserva cognitiva, gli effetti della stessa ferita saranno più evidenti perché le limitate risorse disponibili in questa situazione vengono spese più in fretta". (Fonte: Neurology.org del 2 settembre 2009)


Il Dr. Yaakov Stern continua dicendo: "La riserva può derivare dalle dimensioni del cervello o dal conteggio dei neuroni e può essere correlata alla capacità del cervello di far fronte ai danni cerebrali con approcci di processi cognitivi preesistenti o arruolando approcci compensativi". (Rif.: Stern Y. What is cognitive reserve? Theory and research application of the reserve concept. J Int Neuropsychol Soc. 2002; 8: 448-460)

 


Migliorare la Riserva Cognitiva

Pertanto, con il concetto che la riserva cognitiva è un fattore protettivo importante contro l'AD, la domanda diventa: che cosa può fare una persona per massimizzarla? La ricerca recente descrive alcune cose che si sono rivelate in grado di migliorare o mantenere la riserva cognitiva, quali:
 

  1. Aumentare le dimensioni della Cerchia Sociale

    E' venuto alla ribalta di recente il lavoro del dottor Bennett della Rush University di Chicago, con cui studia gli effetti protettivi della socializzazione contro i sintomi clinici della demenza. "Le persone con cerchi sociali ampi hanno più probabilità di impegnarsi in attività che richiedono attività fisica e mentale idonea a proteggere dall'AD. Nei sottodomini della funzione cognitiva, gli effetti più pronunciati della rete sociale appaiono sulla correlazione della patologia globale con la memoria semantica, e i grovigli con la memoria episodica, semantica e di lavoro. Gli autori hanno concluso che i loro dati «forniscono la prova che estendere le reti sociali, o qualcosa di legato ad esse, fornisce un certo tipo di riserva che riduce l'effetto deleterio della patologia di Alzheimer sulle capacità cognitive in età avanzata». Persone diverse hanno variazioni ampie nella capacità di fare e mantenere legami sociali, e gli autori sottolineano che molte delle aree del cervello coinvolte nella cognizione sociale supportano anche la memoria episodica e semantica. E' possibile che quelli molto sociali abbiano una più forte circuiteria cerebrale sottostante in queste regioni, o che accedano più facilmente ai circuiti alternativi in caso di necessità". (Rif.: Bennett DA, Schneider JA, Tang Y, Arnold SE, Wilson RS. The effect of social networks on the relation between Alzheimer's disease pathology and level of cognitive function in old people: a longitudinal cohort study. Lancet Neurol. 2006 May;5(5):406-12)


  2. Mantenere un peso salutare

    Un nuovo studio ha scoperto che le persone obese hanno un tessuto cerebrale minore dell'8 per cento rispetto agli individui di peso normale e il loro cervello sembra di 16 anni più vecchio di quello di individui magri. Quelli classificati come sovrappeso hanno il 4 per cento in meno di tessuto cerebrale e il loro cervello sembra essere invecchiato prematuramente di 8 anni. I risultati, basati su scansioni del cervello di 94 persone tra 70 e 80 anni, segnalano "una grave degenerazione del cervello", ha detto Paul Thompson, autore dello studio e professore di neurologia dell'UCLA. "E' una grande perdita di tessuto ed esaurisce le riserve cognitive, assegnando un rischio molto maggiore di Alzheimer e altre malattie che attaccano il cervello". "Ma è possibile ridurre notevolmente il rischio di Alzheimer, se si mangia sano e si mantiene il peso sotto controllo". I risultati sono dettagliati nella edizione on line della rivista Human Brain Mapping. (Fonte: Livescience.com del 25/8/2009)


  3. Istruzione all'inizio della vita e attività cognitivamente stimolanti nel corso della vita

    L'istruzione nei primi anni di vita e la partecipazione alle attività del tempo libero cognitivamente stimolanti più tardi nella vita sono 2 fattori che si pensa riflettano la riserva cognitiva, che può ritardare l'insorgenza del declino della memoria nelle fasi precliniche della demenza. Uno studio ha concluso che le attività cognitive della tarda vita influenzano la riserva cognitiva indipendentemente dall'istruzione. L'effetto della formazione nei primi anni di vita sulla riserva cognitiva può essere mediata dall'attività cognitiva più tardi nella vita. In alternativa, l'istruzione nei primi anni di vita può essere un fattore determinante della riserva cognitiva, e gli individui con più istruzione possono scegliere di partecipare ad attività cognitive senza influenzare la riserva. (Rif.: Cognitive activities delay onset of memory decline in persons who develop dementia. Neurology. 2009 Aug 4;73(5):356-61.Hall CB, Lipton RB, Sliwinski M, Katz MJ, Derby CA, Verghese J.)


  4. Fortificare le abilità letterarie

    Il famoso "studio delle suore", condotto da David Snowdon e colleghi, ha scoperto che le monache con maggiore abilità letteraria in adolescenza e tra 20 e 30 anni (come misurata dalla relativa complessità della loro scrittura) avevano più probabilità di rimanere cognitivamente intatte delle suore con minori prove di abilità letteraria presto nella vita.


Conclusione

A che punto comincia a scemare la nostra capacità di costruire riserva cognitiva? Non sembra esserci una risposta definitiva, la letteratura sembra suggerire che c'è ancora molto dibattito.


E' stato condotto uno studio per identificare in maniera specifica se la riserva cognitiva è statica o dinamica. Lo studio ha concluso che la riserva è dinamica, ma è suscettibile di variare di più nei primi anni di vita con uno stile di vita attivo e impegnato, e ha enfatizzato che l'attività mentale e la carriera educativa nei primi anni di vita possono avere un impatto positivo sul funzionamento cognitivo in età avanzata.


Una grande preponderanza di prove sembra dimostrare i benefici significativi delle attività mentalmente stimolanti della gioventù per lo sviluppo della riserva cognitiva. Tuttavia, alcuni suggeriscono (come il dottor Bennett) che anche le attività della tarda vita, come l'impegno in attività nelle cerchie sociali, possono aiutare la riserva cognitiva.


Come probabilmente sapete, oggi ci sono molti giochi e attività sul mercato progettate e commercializzate per migliorare la "forma del cervello". Le attività spesso consigliate sono leggere, imparare un nuovo gioco o lingua, e fare le parole crociate e il sudoku. Le persone sono essenzialmente incoraggiate a fare "esercizio cerebrale" in tutte le fasi della vita per continuare a sviluppare e mantenere la riserva cognitiva. Una raccomandazione chiave sembra essere di impegnarsi in qualcosa di nuovo e stimolante. Per esempio, se sei un vecchio professionista con le carte, potresti desiderare di buttarti in una nuova attività come imparare a parlare spagnolo o a suonare l'arpa.


La ricerca futura aiuterà a chiarire il tipo più vantaggioso di attività stimolanti mentalmente e il periodo di vita di massimo beneficio per costruire capacità di riserva cognitiva. Fino ad allora, è opportuno che tutti noi facciamo quello che possiamo per creare un cervello sano, che può mitigare meglio gli effetti della patologia cerebrale. 


Se i tuoi anni adolescenti e i 20/30 sono nello specchietto retrovisore più dei miei, non arrenderti a proposito del cervello. Vale molto mantenere uno stile di vita salutare che comprende controllo del peso, del colesterolo e dello stress e aumentare l'apporto di ossigeno al cervello attraverso l'esercizio fisico e cibi/bevande naturali (come mirtilli e vino rosso).


E, per buona misura, non importa a che età, meglio continuare a esercitare il cervello!

 

 

 


Fonte: Kim Warchol in CrisisPrevention.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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